“In più – ha osservato – non vorremmo che le difficoltà dell’Eni derivate dal calo del prezzo del petrolio, fenomeno che incide pesantemente sul suo bilancio, abbiano come conseguenza un rallentamento degli investimenti a Gela. Diciamo no alla beffa dopo il danno”.“Noi chiediamo che nel Mezzogiorno, e in particolare in Sicilia, si riproponga quanto è già stato realizzato a Marghera: una bonifica delle aree, una riconversione della produzione e prodotti che si collocano nella fascia alta della tecnologia green del mondo”, ha concluso Messina.