La società catanese “stigmatizza l’aggressione all’arbitro da parte di un genitore di un giocatore Ns. tesserato, e auspica che simili fatti non abbiano più a ripetersi in qualsiasi campo di calcio. Da sempre i rapporti con lo Sport Club Nisse sono stati improntati alla massima lealtà sportiva e sicuramente non sarà un episodio isolato (peraltro desctitto in modo errato in tutti gli articoli) a compromettere il futuro delle due società.
“In ordine al reale svolgimento dei fatti, appare doveroso sottolineare che non appena ci si è resi conto che, a fine gara, un estraneo – eludendo la sorveglianza – faceva ingresso all’interno del rettangolo di gioco, i Dirigenti e Tecnici delle due Società si sono prontamente adoperati per tutelare l’ arbitro. Pertanto, non risponde al vero l‘episodio riportato negli articoli di stampa, secondo cui il nostro Tecnico avrebbe “bloccato per il polso l ‘arbitro”, atteso che, come appreso dalle testimonianze dei propri Dirigenti presenti durante la partita, confermate anche dai Dirigenti dello Sport Club Nissa 1962, l‘allenatore, al contrario, ha collaborato attivamente per riportare la calma all’interno del campo. Inoltre, in ossequio al codice comportamentale adottato dalla nostra ASD, si comunica di aver adottato come provvedimento, l’immediato allontanamento del genitore dalla propria associazione, riservandosi la facoltà di costituirsi parte civile e di intraprendere azioni in sede civile per eventuali danni che dovessero essere arrecati all’immagine e decoro della ASD Giovani Leoni”.