Espulsione M5S. Il commento del sindaco di Gela: “Esecuzione di piazza degne di un’altra Storia della Colonna Infame ispirata ai giorni nostri”

messinese0GELA – “Prendo atto di una decisione espressa da una Corte Marziale di bit, ma non condivido”. Lo ha detto il sindaco di Gela, Domenico Messinese, dopo aver appreso dai media la notizia della sua espulsione dal Movimento Cinque Stelle. “Non mi appellerò a nessun organo di secondo grado interno solo perché a noi pentastellati o ex pentastellati non è permesso, ma le motivazioni di quella che è solo l’ennesima esecuzione di piazza sono degne di un’altra Storia della Colonna Infame ispirata ai giorni nostri. Addurre dall’alto per un sindaco di un grosso centro – ha continuato Messinese – la decurtazione dell’indennità di carica, non inserita nel programma elettorale, ha la stessa coerenza di una regola francescana teorizzata da Rockefeller. Mentre sul protocollo d’intesa con Eni, qualcuno informi i miei giudici politici che il mio predecessore, vero firmatario del documento, ha forse dubbi sulla sua identità nel Pd ma non è di certo iscritto al M5S. Con questo esprimo il mio rammarico per imputazioni strumentali sulle quali (non solo io) conservo la mia idea ma non la diffondo per rispetto. Alla gara rancorosa degli attacchi mediatici di alcuni portavoce estremisti in cerca di popolarità infatti oppongo il silenzio a favore di tutti gli altri amici, la gran parte, del Movimento: dalle figure istituzionali che in queste ore mi sono state vicino, esprimendo un malessere che, mi hanno promesso, verrà presto affrontato e risolto definitivamente, agli attivisti di frontiera dei quali continuerò ad onorare la fiducia che mi hanno tributato, con la presenza anche in Giunta. Con l’auspicio che anche loro non vengano raggiunti da un’espulsione che prenda spunto dal loro indice Ise o dall’alimentazione delle loro caldaie.

Infine – conclude il primo cittadino di Gela – voglio rassicurare gli improvvisati bookmakers sulla mia identità partitica: non permetterò a nessuno di mettere il cappello sull’attività amministrativa che sto conducendo in nome di una città che, ahimè, riesce a ritagliarsi più spazio per le beghe di partito rispetto ai drammi che vive da anni. Una terra sedotta e abbandonata dall’industrializzazione. La politica è al nostro capezzale mentre aspettiamo le bonifiche da generazioni che nel frattempo sono state stuprate da malformazioni e cancro. Eppure neanche le strutture sanitarie sono all’altezza di questa emergenza ultradecennale. E i famigerati viaggi della speranza non possono beneficiare neanche di infrastrutture viarie, cristallizzate a progetti da Risorgimento. L’economia subisce poi un effetto domino al massacro. Proprio oggi, per citare l’ultimo episodio in ordine di tempo, siamo in forte apprensione non per la mia espulsione, quanto per il destino di migliaia di lavoratori ai quali in queste ore scadono gli ammortizzatori sociali. Se il Governo finalmente farà la sua parte, come sollecitato costantemente da noi, non esiterò a dire ‘grazie’ con l’onestà intellettuale che continuo a custodire gelosamente nel mio bagaglio umano, prima che politico”.

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  • Le dichiarazioni del Sindaco di Gela dimostrano come il M5S non potrà nei fatti migliorare le condizioni amministrative e politiche degli Italiani. Come può una formazione politica che si accredita tra il 25 - 30 % a livello nazionale dopo appena sei mesi di attività amministrativa "cacciare" il Sindaco che amministra il terzo Comune per importanza (dopo Parma e Livorno) dei Comuni amministrati dal M5S (una ventina appena). Questo Sindaco ha forse rubato, ci sono elementi di corruzione, ha favorito l'abusivismo, ha operato scelte politiche gravi che peggioreranno seriamente le condizioni di vita dei gelesi: non credo. Si tratta di una squallida storia di poltrone messa in scena dagli assessori che c'erano prima (coperti dai Capi Regionali del Movimento) e cacciati dal sindaco forse perchè poco capaci. Il Direttorio del Movimento (Di Maio, Di Battista, Fico, Ruocco e Sibilia) non sentono il dovere di intervenire, l'On. Azzurra Cancelleri che rappresenta la prov. di Caltanissetta in Parlamento dove si trovava mentre veniva decisa l'espulsione del sindaco. Forse i componenti del Direttorio Nazionale pensano che Azzurra e Giancarlo Cancelleri potranno assicurare sempre quella massa di voti che i Siciliani e i Nisseni hanno dato al M5S, ma sarà sempre così ?

    • La cosa terrificante è che questi governeranno prossimamente la Sicilia(spero di sbagliare), piove sempre sul bagnato...e ce lo meritiamo noi siciliani!!!

  • Sindaco, ma se sei stato eletto dal M5 stelle, ed adesso vieni espulso, non sará che dovresti coscenziosamente dimetterti? L'impressione è che tu sia solo appiccicato alla poltrona, almeno questo si capisce. Forse dovresti leggere le motivazioni dell'espulsione: “è venuto meno agli obblighi assunti con l’accettazione della candidatura e si è dimostrato totalmente fuori asse rispetto ai principi di comportamento degli eletti nel movimento e anche alle politiche ambientali energetiche e occupazionali più accreditate in ambito europeo. Pertanto si pone fuori dal Movimento, di cui, da oggi, non fa più parte”.
    Quindi, trova dentro di te la dignitá che dovrebbe avere un Uomo e vattene a casa. Ci faresti una figura molto ma molto migliore di quella che faresti rimanendo sindaco. Credimi....

    • Lei ha qualche problema con i numeri e con il significato del voto libero, diretto e democratico.
      Al primo turno delle elezioni a GELA il M5S ha preso 4.989 voti il candidato Sindaco Messinese ha preso 8.593 voti.
      L'attuale Sindaco di Gela ha avuto un consenso personale (quasi il doppio dei voti della lista "grillina") oppure no ?
      Forse è il lista del Movimento che grazie ad un candidato Sindaco apprezzato è stata trascinata verso un proprio successo e quindi è il M5S che deve ringraziare il Sindaco e non viceversa.
      Tralascio ogni considerazione numerica se al posto dei voti del primo turno faccio riferimento ai 22.677 vti del secondo turno.
      Quindi secondo Lei il Sindaco dovrebbe prendere in considerazione l'opinione di un centinaio di militanti iscritti "grillini" piuttosto che 20 mila elettori (sempre cittadini gelesi) che lo hanno sostenuto.

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