La richiesta dell’Amministrazione comunale è stata maturata a tutela della salute dei migranti. L’arbitraria sospensione del servizio di igiene ambientale e dei servizi essenziali previsti a norma di legge ha causato l’accumulo di rifiuti anche all’interno del Cpsa dell’isola. Al fine di scongiurare problemi per la salute dei lavoratori e degli ospiti del centro di accoglienza, costretti in una contenuta area per questo ancora più esposta a putride esalazioni, Giusi Nicolini ha ritenuto di dover sottoporre il problema al Dipartimento auspicando l’immediata chiusura della struttura.
La sindaca ha inoltre esposto al prefetto la gravità del fatto che sia stata impedita l’esecuzione dell’ordinanza contingibile e urgente per ripristinare minime condizioni di vivibilità per i cittadini. “Con quella ordinanza non si prevaricano né i diritti dei lavoratori né gli interessi legittimi delle Aziende, – precisa Giusi Nicolini – ma si tutelano diritti fondamentali dei cittadini in questo momento calpestati con atti di evidente ed illegale prevaricazione”. Nella serata di ieri i dipendenti del raggruppamento di imprese Iseda, Seap e Sap non hanno consentito l’esecuzione dell’ordinanza impedendo l’accesso ai mezzi per la raccolta dei rifiuti.