Nozze gay, Pagano (AP): “Da lobby Lgbt anche caccia all’uomo”

ROMA – “Continuano oggi i meschini e indecenti attacchi al giudice Deodato, messo alla gogna da alcuni media, lobby lgbt e da alcuni sindaci di sinistra che fanno da megafono. Lo si accusa di essere ‘cattolico’ e l’artefice di una sentenza ideologica, conservatrice, integralista, inopportuna. Quindi essere cattolico, avere una fede è una colpa o peggio un reato? In Italia è stata per caso cancellata la libertà religiosa? Inoltre è ideologica una sentenza, presa collegialmente, che ovviamente si fonda sul rispetto della legge, della Costituzione e del diritto naturale per cui il matrimonio è tra un uomo e una donna, l’unico finalizzato alla procreazione? Questi sono gli interrogativi che rivolgiamo agli ipocriti di turno e dalla memoria corta, che dimenticano tra l’altro quando alle toghe rosse tutto era concesso”. Lo dichiara, in una nota, il deputato di Area popolare Alessandro Pagano. “Ribadiamo che quanto sta accadendo in queste ore – prosegue – deve indurre il premier Renzi a un supplemento di riflessione sul dibattito sulle unioni civili e sulle preoccupanti reali intenzioni di un gruppo minoritario nel Paese, ma molto ben rappresentato in Parlamento, disposto pure alla ‘caccia all’uomo’ per raggiungere il proprio unico obiettivo: le adozioni gay e il riconoscimento dell’utero in affitto”.

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  • Di meschino è indecente c'è solo il giudice Diodato che non dipende dalla sacra rota, bensì dallo Stato italiano. In nessuna parte della Costituzione italiana si dice che il matrimonio ha come finalità la procreazione altrimenti non si potrebbero sposare le coppie etero sterili, le coppie che non vogliono figli o le coppie di anziani. Le coppie gay e lesbiche non chiedono di sposarsi in chiesa, ma di essere uniti e riconosciuti da una legge di uno Stato che dovrebbe essere laico , cosa che il finto ingenuo Deodato non ha rispettato.

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