“Alla luce dei risvolti di oggi – continua il primo cittadino -, la tappa ferragostana del premier Renzi a Gela nel 2014, con ministri e sottosegretari al seguito, assomiglia più al sogno di una farsa di mezza estate. ‘Il Sud riparte’ aveva auspicato il presidente del Consiglio, ma non ci saremmo aspettati che si riferisse ad una nuova emigrazione come quella che in questi mesi sta impoverendo il territorio delle sue energie migliori. Oggi Renzi cita Gela come un successo della sua politica. Non oso immaginare quali siano le proporzioni dei suoi insuccessi. Quando nell’ultimo Consiglio Comunale di Gela, una sinistra lacerata anche per queste vicende ha recitato il ‘mea culpa’ denunciando l’indifferenza, la mancata presa di coscienza ed il fallimento del Governo, ho sentito il brivido di tutta una città sedotta e abbandonata, adesso diretta verso il baratro. Se non riceveremo segnali forti e tempi certi nei prossimi giorni – ha concluso il sindaco – ci considereremo orfani di questo Governo, esponendo a mezz’asta le bandiere del nostro Comune”.