Silenzio, basta “chiacchiere”. San Michele scaccia il maligno dalla nostra città

imageCALTANISSETTA – La visita del presidente della Repubblica nella nostra città, invitato dall’Associazione Nazionale Magistrati per celebrare i Martiri Livatino e Saetta, integerrimi servitori dello stato ed incarnazione della compostezza e dignità che dovrebbe contraddistinguere chiunque rappresenti una pubblica funzione, e’ stata pregnata da un armonioso e quanto mai opportuno ed autorevole silenzio.
Un silenzio che insieme al paesaggio, al profumo dei luoghi acquista un significato quasi religioso, che non è difficile accostare al silenzio del nostro Santo Protettore in processione, interrotto soltanto dalle voci dei portatori che ne inneggiano alla magniloquenza. Un silenzio che, a nostro avviso sarebbe dovuto essere osservato tassativamente, seguito da molti altri silenzi. Lo richiede il momento delicatissimo. La credibilità di importanti istituzioni viene messa in discussione da fatti inquietanti ed indagini, proprio nei confronti di chi di ‘antimafia’ dice di occuparsi.
Ci siamo chiesti, in questa atmosfera austera, quasi mistica, che abbiamo percepito anche nella visita al Cimitero dei Carusi, cosa è che abbia potuto indurre il nostro Primo Cittadino a voler consegnare al Presidente uno scritto di un discorso che l’amministrazione sapeva già da tempo di non poter pronunciare. Pur volendo prescindere dai contenuti del testo, che senza volerci integrare nella veste di specialisti di cerimoniale, ci permettiamo delicatamente di ritenere consigliabile per la lettura ad una scolaresca, riteniamo che i nostri amministratori abbiano, forse involontariamente, consumato questa inopportunità, indebolendosi purtroppo nell’immagine pubblica, nel voler perseguire l’irresistibile, materialistica e forse anche un po’ provinciale tentazione di trasformare la visita del presidente, in una operazione comunicativa in cui la stessa si configurasse come visita istituzionale alla città di Caltanissetta, è così facendo intestandosela. Sappiamo bene che la presenza presidenziale e’ stata legata esclusivamente alla commemorazione dei magistrati, oggi anche loro silenziosi, su iniziativa dell’Anm nissena. Se si fosse trattato di visita istituzionale il cerimoniale avrebbe previsto la visita in prefettura ed in municipio. Nel dare merito comunque dell’organizzazione offerta, tra gli altri, anche dal Comune, riteniamo che la visita del presidente, sia stata, tra l’altro, una imperdibile lezione di compostezza, eleganza e dignità per tutti coloro che rappresentano istituzioni di governo del nostro territorio.
Auspichiamo che la prossima e speriamo definitiva lezione la dia San Michele, che con la sua silenziosa potenza scaccia il maligno dalla nostra città, e che la dignità e umiltà dei portatori, che mutuano l’azione del Santo sopportando sulle proprie spalle il peso dei peccati dell’umanità, offra un esempio di devozione per quanti dovrebbero occuparsi, con professione di fede laica, del nobile, ma troppo spesso vilipeso pubblico servizio.

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