Riccardo Arena, contento per la folta presenza di pubblico, ha spiegato i motivi che lo hanno indotto a cimentarsi un questo delizioso romanzo che ha avuto splendide recensioni negli ultimi giorni.
“L’autore è stato molto bravo – ha sottolineato il magistrato Lirio Conti – ad affrontare argomenti controversi e delicati come la lotta alla mafia, i rapporti Stato-Mafia, ed anche quelli tra giornalisti e magistrati con la giusta dose di ironia. Consiglio a tutti di leggere il libro perché è divertente ma fa riflettere”.
Ed anche il professor Francesco Pira nel suo intervento ha rilevato come: “scrivere di lupara e scimitarra nel nostro Mediterraneo e farlo con vari registri narrativi non è semplice ma l’autore c’è riuscito amabilmente. Bravo anche nel motivare i giornalisti nel rapporto controverso con i social network nuova fonte per i cronisti ma anche capaci di regalarci delle bufale che possono sembrare notizie”.
Il romanzo narra di un capo mafia rapito da una sedicente organizzazione di nazislamici è come ha scritto Pietrangelo Buttafuoco in una sua recensione sul Foglio “l’inverosimile che non è l’opposto del verosimile, anzi talvolta fabbrica la realtà. La storia che prende forma in un raccolto”.
Tanti gli applausi del pubblico al Controcorrente.