Lo sfogo della Nissa Rugby: “Stanchi dell’assenza e delle non risposte dell’amministrazione”

image“L’amministrazione continua a prenderci in giro”, sono queste le parole che ha detto il presidente della Nissa Rugby asd Giuseppe Lo Celso dopo la brutta figura fatta dalla società nissena e da tutta la città giorno 25 agosto. Ma facciamo un passo indietro raccontando i fatti di quanto accaduto. Come detto Martedì 25 agosto la società nissena, dalle ore 11:00 alle ore 16:00 aveva organizzato al “Marco Tomaselli” un raggruppamento regionale under 18 della neonata società siciliana Triskele, al quale partecipavano una trentina di ragazzi provenienti da tutta la Sicilia, e che rappresentano in questo momento il meglio del rugby under 18 regionale. La manifestazione che era stata regolarmente autorizzata dall’amministrazione, aveva portato a Caltanissetta i migliori ragazzi delle provincie di Caltanissetta, Palermo, Catania, Ragusa e Messina per quella che doveva essere una giornata di grande sport. Ma i problemi iniziano subito, quando la società si è vista negare l’ingresso al campo con una vera e propria aggressione verbale da parte dei custodi dell’impianto, che non curanti degli ospiti che erano presenti, insultava e aggrediva i dirigenti nisseni. Dopo una breve trattativa, e dopo aver lungamente dimostrato che la società era autorizzata a svolgere l’attività, veniva fatta entrare in campo per svolgere le sedute d’allenamento. Ma i problemi non finivano lì, a parte che per tutta la durata dell’allenamento la società è stata trattata in maniera, che definire poco educata è solo un eufemismo, d’incanto, accade un blackout all’autoclave dell’impianto idrico, bloccando di fatto i serbatoi dell’acqua, e non permettendo agli atleti provenienti da fuori di fare la doccia alla fine della sezione atletica, costringendoli a tornare alle proprie sedi sporchi di fango e sudati.
L’accaduto basterebbe per far indignare chiunque, ma c’è qualcosa di ancora più grave che bisogna denunciare, infatti la struttura del “Marco Tomaselli” è stata chiusa per gran parte del periodo estivo per consentire la risemina e il rifacimento del manto erboso, come comunicato ufficialmente dall’amministrazione, l’amara sorpresa l’abbiamo avuta non appena entrati nel rettangolo di gioco, infatti a parte la potatura del prato, che nel mese di luglio arrivava ad altezza d’uomo, nulla è stato fatto, a dire il vero, guardando il campo dalla tribuna o da lontano, si vede un bel prato verde, ma entrando in campo si vede che il “prato” è in effetti composto da erbacce varie come quadrifoglio, gramigna e addirittura cicoria selvatica. La domanda che nasce spontanea e quella se sia stata effettivamente fatta la manutenzione al terreno di gioco o anche quest’anno sono stati “buttati” i soldi pubblici per una manutenzione fantasma?
Più di un mese fa la nostra società ebbe un incontro con l’amministrazione al quale era presente il presidente regionale della FIR Orazio Arancio, in quell’occasione la stessa federazione si offrì disponibile ad intraprendere con il comune di Caltanissetta una trattativa che portava da una parte la federazione ad investire sul “Marco Tomaselli” con la realizzazione di un manto erboso sintetico di nuova generazione, e dall’altra l’amministrazione che concedeva in gestione lo stesso alla federazione, dove sono finite queste promesse? Per quale misterioso motivo l’amministrazione non vuole concedere l’area?
Tutti questi sono interrogativi ai quali noi non sappiamo rispondere, l’unica certezza che abbiamo è quella delle somme che il comune vuole pagate per poter usufruire di una struttura in totale stato di abbandono, di un rettangolo di gioco che può essere calpestato una sola volta a settimana perche si rovina, e di un totale menefreghismo da parte delle istituzioni nel voler rendere di alto livello un impianto che si sta perdendo.
E’ possibile che chi vuole svolgere attività agonistica in questa città debba essere soggetto a limitazioni assurde e poi chiunque può utilizzare l’impianto indisturbato ed a qualsiasi orario del giorno e forse anche della notte?
La Nissa Rugby si è stancata della assenza e delle non risposte dell’amministrazione. Il campionato è alle porte, e se non verremo chiamati ad un incontro risolutivo e chiarificatore con l’amministrazione, nostro malgrado saremo costretti ad abbandonare la nostra città, che amiamo ma che non dimostra alcun interesse in chi vuole fare sport in maniera seria ed onesta e trasferirci in altri centri dove si manifesta maggiore interesse per lo Sport.
Il dirigente addetto stampa
Roberto Lachina

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  • Altro che rimpasto qui necessiterebbero altre soluzioni!!! I rimpasti con la nostra classe politica hanno valore solo per chi ottiene la poltrona!!! Adesso vedremo questi nuovi mandrache al lavoro!!!

  • Cambiano le facce e le promesse e i simboli di partito, ma gli amministratori nostrani rimangono sempre gli stessi: arroganti ed incompetenti. La mattina quando vi fare il dentifricio, vergognatevi a guardarvi in faccia...

  • Mi sento di condividire tutto quello che hai scritto, perche alla fine una passione , si deve trasformare in una malattia cronica. Noi operatori dello sport dovremmo occuparci di organizzare le nostre societá , se per l'amministrazione comunale siamo divento un peso , che lo dicono chiaramente così questa cittá la trasformiamo in una citta senza identitá e senza sport. Tutti gli impianti della cittá sono ridotti in pessime condizioni , ma il problema non sono solo i soldi per manutentare le strutture , ma u di na classe politica assente ed inadeguata, che non riesce ad impartive direttive ben precise. Io non scaricherei tutte le colpe con la parte terminale degli impianti sportivi , che sono i custodi Dopo un anno e mezzo si é creata una confusione totale, il dover affrontare dei campionati senza certezze viene la voglia di abbandonare tutto . Ma la passione , ripeto , ci frega.

  • Bisogna avere pazienza .....oppure chiedere ai consiglieri che ancora tengono in piedi questa amministrazione assente .

    • I consiglieri comunali hanno interesse che questa amministrazione continui ad operare, nel bene o nel male e non si sanno fare carico delle reali responsabilità della giunta, sindaco in primis.

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