«La chiusura di questa zona avrà una durata lunghissima – ammette l’assessore ai Lavori Pubblici Amedeo Falci- anche se è triste pensare che al momento centinaia di nisseni non possono avvicinarsi alle tombe dei propri cari per deporre un fiore. Con franchezza debbo ammettere che la messa in sicurezza del costone presuppone un investimento che al momento nessun ente, Comune o Regione, è in grado di sopportare».
Al momento sono off-limits un centinaio di loculi della società di mutuo soccorso “Maria Santissima della Catena” e un ventina di cappelle gentilizie tutti ubicati in un vialetto sotto la cosiddetta «Murra di l’Angili». E interdetto resta anche l’accesso in altre sepolture familiari – tutte antiche e di gran pregio – del sottostante viale.
(Stefano Gallo – GdS.it)