Attraverso la storia di alcune parole, giarra, varcocu, tabbutu, mischinu, taliari, giuggiulena, ecc., si tracceranno le rotte seguite in epoca medievale da questi lemmi che hanno avuto la Sicilia come “zattera” per intraprendere altri viaggi e altre destinazioni, a volte mantenendo una forma simile a quella di provenienza, a volte con sensibili cambiamenti fonetici. Dietro le migrazioni di popoli si muovono migrazioni di lingue e la commistione genera nuovi termini, a volte obbligati dalla presenza di nuovi referenti prima sconosciuti.
Giovanni Ruffino
Il libro verrà presentato all’interno della Rassegna “Erranza e Approdi” che si sta svolgendo presso Palazzo Moncada, a Caltanissetta e che ha come collante la mostra dal titolo omonimo. Modera l’incontro Ali Wakaz, di provenienza pakistana, consulente per studenti stranieri da anni residente a Caltanissetta. Allieterà il pomeriggio una performance di Ballittu sicilianu, a cura dell’associazione WcuballaW.