Il sindaco Ruvolo e la luce che torna in città

imageCALTANISSETTA – La luce è tornata. Questa in sintesi la conclusione della “storia” che oggi ci siamo sentiti raccontare dal nostro Sindaco Giovanni Ruvolo alla trasmissione Tony accesi, la storia del primo anno di un’era che profumava di pubblica partecipazione nel programma elettorale, ma che ci è apparsa piuttosto come un privato, anzi privatissimo monologo dove il leit motiv è stato imperativo: prendere ad ogni costo le distanze dalla realtà.
Siamo forse stati irriverenti nel porre la domanda fatidica, al nostro Primo Cittadino (C’è o ci fa?). Ci dispiace, avremmo voluto farne sicuramente altre, parlare di cose concrete, tangibili,ma non abbiamo potuto fare a meno di interpretare ciò che ormai da mesi ci chiedono i nostri lettori, e siamo costernati di non avere per loro ancora oggi una risposta.
I propositi del nostro Primo Cittadino, ci sono sembrati buoni oggi, come il primo giorno, ci mancherebbe, ma riteniamo che un po’ di senso del trascorrere del tempo debba pregnare la politica di palazzo del Carmine, e ci riferiamo naturalmente anche ad un opposizione poco efficace, che condivide con la maggioranza una troppo tiepida passione e timidissima progettualità.
È passato un anno Egregi Rappresentanti del Popolo, non un mese o un trimestre, ed ancora oggi, rispetto alla multi contestata legislatura precedente, non riusciamo a scorgere una e diciamo una sola cosa in cui la attuale sia risuscita a fare meglio, salvo naturalmente l’arte di arrampicarsi sugli specchi rispetto ad un evidente sconoscenza di elementi anche importanti, quali i “soldi in cassa” dei finanziamenti ottenuti ed oggi a rischio, se non addirittura già perduti.
Naturalmente siamo fiduciosi che in quattro anni ci possano essere margini di recupero, a condizione che il nostro stimato Primo Cittadino, inizi a fare distinzione tra rendita di posizione e progettualità. Non se ne abbia a male se riteniamo troppo timida l’azione di spostare transenne per intestarsi la riqualificazione fatta da altri sul centro storico e le attività di rivitalizzazione organizzate da privati a proprie spese. Troppo poco. Stessa cosa per il piano dei rifiuti ed i servizi sociali, dove gli sforzi dell’azione politica si sono rivolti esclusivamente a dimostrare, tradendo un po’ di malizia, la discontinuità con il passato, dal quale però si ereditano fondi e progetti senza essere troppo schizzinosi nei fatti.
Suvvia, un minimo di cavalleria non guasterebbe.
Facciamo gli auguri al sig. Sindaco ed a noi tutti, che la buonanotte che ci accompagna quotidianamente su Facebook, non debba esser riferita alla nostra città.
I cittadini nisseni “ci sono”, cari amministratori e consiglieri, e le loro esigenze attendono risposte impazienti rispetto ai tempi della politica.

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  • Nell'analisi aggiungerei la Polizia Municipale allo sbando! Ragazzi che scorrazzano senza casco, bancarelle abusive un po dovunque e quelle autorizzate che invadono spazi a loro non concessi, auto in doppia e tripla fila, automobilisti senza cintura di sicurezza allacciata che parlano al telefono, cittadini incivili che buttano al volo la spazzatura dalle auto e si potrebbe andare avanti per molto ancora.

  • condivido l'analisi, forse anche troppo buonista. La città ha bisogno di progettualità, è vero; ha bisogno di grandi idee, è vero; ha bisogno di fiducia, è vero. Ma la città ha enorme bisogno, in questo momento, di chi si occupi anche del quotidiano! Alcuni esempi;
    !)Dicono che il centro storico è il salotto della città....mai visto un salotto più sporco di quello !!! I salotti si curano, si accudiscono, si puliscono ogni giorno, ogni ora, ogni istante; il nostro è una porcheria senza uguali; Se davvero lo pensano come il salotto della città basterebbe concordare con la società che si occupa dei rifiuti lo spazzamento giornaliero di : C.so Vittorio Emanuele, P.zza Garibaldi e C.so umberto (tratto da P.zza Garibaldi al collegio) allora si potremmo intravedere un salottino.
    2) chiudere al transito veicolare C.so Vittorio Emanuele h 24 nel tratto di recente pavimentato è una aberrazione pazzesca, come è aberrazione fare la ZTL dalle 17.00 sino alle 24.00 ! Ma qualcuno si è mai fatto una passeggiata in quel tratto dopo le 21.30? penso proprio di no, diversamente si sarebbe accorto che, chiusi i negozi, diventa patria di ubriaconi Italiani e stranieri che, vista l'impossibilità al transito delle forze dell'ordine, utilizzano quel tratto come rifugio perfetto e lontano da occhi indiscreti.
    3) Ma qualcuno (i vigili vi garantisco di no!) è mai passato in ora di punta davanti al semaforo che in via leone XIII incrocia la via veneto? Qualcuno si è mai accorto che quella allucinante bancarella di frutta e verdura (sulla cui igiene dei prodotti ho seri dubbi visto l'alto traffico costante della zona) paralizza il traffico nell'indifferenza totale?
    Ecco potrei continuare ancora almeno trattando altri 20/25 punti che riguardano il quotidiano della città, di cui nessuno si occupa.
    Sognare non solo è lecito , ma è anche importante, ma sognare h 24 è preoccupante perchè significa che chi amministra la città DORME DI CONTINUO!!!!!

  • Caltanissetta, maggio 2015. C'è sicuramente tra i nisseni una diffusa e recuperata voglia di città. Una diffusa e recuperata voglia di centro storico. Una diffusa e recuperata voglia di senso e di bellezza. Persino una gran voglia di stare insieme, riappropriandosi degli spazi, dei luoghi collettivi. Gli spazi, i luoghi della perduta e ritrovata (almeno in parte) identità cittadina. Non è poco, certamente. Ma, sebbene ciò sia importante, fondamentale, non possiamo accontentarci di questo. Bisogna andare oltre. La città ha bisogno di conoscenza e competenza. La città ha bisogno di interventi strutturali efficaci, qualificati, precisi. Interventi trasparenti. La città ha bisogno di efficacia ed efficienza delle istituzioni, della burocrazia. Ha bisogno di imprenditori preparati e creativi, disposti a rischiare, a spendere nella ricerca. Ha bisogno che i migliori talenti siano valorizzati e non vadano via. La città ha bisogno di sogni, idee, progetti, ma anche di un sano e illuminato pragmatismo. Ha bisogno di tecnica. La città ha bisogno di reti significative, forti. Ha bisogno di intelligenza collettiva.
    Lo sviluppo è un processo complesso, delicato, contraddittorio. Di certo i buoni segni dei tempi, malgrado persistenti e ostinate forme di conservatorismo, di privilegio, di opacità, non possono non farci sperare, immaginare una città altra. Una città più consapevole e felice. Più solidale. Una città capace di guardare avanti, senza paura. Senza veleni e incertezze. Una città più libera.

  • SIMU O SCURU- NON E' TORNATA LA LUCE MA SOLO LE BOLLETTE- SFIDUCIA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI -

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