Nissa Rugby sconfitta in casa dal Cus Catania: addio al sogno promozione in serie B

CALTANISSETTA – La Nissa Rugby è stata sconfitta in casa per 10 a 12 dal Cus Catania e, purtroppo, deve accantonare, almeno per questa stagione, il sogno della promozione in serie B. I nisseni, probabilmente gravati dal peso di una gara decisiva e di una pressione psicologica a cui non sono abituati, non hanno offerto una prestazione “convincente”. Merito agli ospiti che hanno mostrato una maggiore determinazione e trame di gioco più redditizie.

I padroni di casa, anche a livello di roster, non si sono presentati nelle migliori condizioni: molti i giocatori “quasi recuperati” per l’occasione come Pappalardo, che ha comunque dovuto abbandonare l’incontro per il riacutizzarsi dello stiramento muscolare che lo aveva tenuto fermo per due settimane, e come Nicolosi, Strazzeri e Gorgone  decisamente non al top della condizione,  malconci dopo la “battaglia” di Benevento di domenica scorsa.

I nisseni inoltre hanno “lamentato” pesanti e ripetuti errori arbitrali, soprattutto nel primo tempo. Decisioni discutibili che secondo la Nissa Rugby hanno condizionato lo sviluppo del gioco; i locali, pur imponendo la propria spinta in mischia, non sono mai stati in grado di poter utilizzare palloni giocabili, per un “pressing difensivo”, oltre i limiti consentiti dal regolamento, secondo il giudizio della società di Caltanissetta.

In touche le cose non sono andate come previsto; in attacco pochi palloni “puliti” da poter giocare anche “fuori” per la linea dei ¾ , qualche lancio impreciso, pochi “drive” ben organizzati e decisivi nel creare avanzamenti importanti per concretizzarsi in meta; in difesa i problemi più grandi nell’opporsi tempestivamente all’organizzazione ed alle spinte dei “drive” avversari.  Gli etnei sono riusciti a “sporcare” più di un pallone avversario, impedendo lo sviluppo del gioco della Nissa.

La meta della Nissa, nel secondo tempo, è stata assegnata dall’arbitro come ”meta tecnica” per continuati e ripetuti falli difensivi della squadra catanese, prima in un drive avanzante e poi su “fuorigioco” di linea. Successivamente un errore difensivo su un placcaggio non concretizzato immediatamente, ma “rimediato” dai compagni vicini; sul raggruppamento conseguente altro errore difensivo (mancanza della “guardia” esterna) lascia lo spazio al catanese Leonardi  che quasi incredulo si è involato verso la meta, portando il punteggio sul 12 a 3 per il Cus.

Nel secondo tempo Carattozzolo sostituisce Pappalardo e il giocatore nisseno viene penalizzato quasi subito dall’arbitro con un “giallo” da 10’ per un presunto “pugno” in un’azione dinamica in cui il giocatore cade, si rialza velocemente controllando il pallone mentre viene preso e portato a terra. Subito dopo arriva la penalizzazione di 10’ anche per un avversario per continui falli ripetuti su raggruppamenti.

Differenza di mentalità a favore del Cus Catania cinico e spietato nell’approfittare degli errori avversari e, forse questa volta ancor più, nel provocarli prima per poi colpire senza pietà.

La sosta di domenica prossima servirà alla Nissa per rinsaldare le fila e curare un po’ di più il “fattore mentale”. Il Campionato riserva ancora due incontri abbastanza insidiosi; una trasferta a Bari con le Tigri e l’ultima in casa con l’Amatori Napoli. Al match giocato contro i catanesi hanno assistito il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo, e l’assessore allo sport Marina Castiglione, che hanno plaudito la squadra nissena per tutto quello che ha fatto di buono in questo campionato.

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