Caltanissetta ed Il treno della speranza. L’inaugurazione della consapevolezza

imageCALTANISSETTA – Il 22 settembre scorso, in una calda domenica autunnale la nostra testata è stata tra le prime a pubblicare un intervento stampa dell’ex Assessore della Giunta Campisi Andrea Milazzo, che con alcuni “spunti di riflessione” si inseriva in vivace e forse anche un pò tedioso dibattito politico sul potenziamento ferroviario ad alta velocità della linea Catania Palermo, via Enna e Caltanissetta.
Vogliamo tralasciare di riportare i numerosi interventi e sviluppi politici multi partisan che la tecnicamente circostanziata “uscita” dell’architetto ha generato e genera a tutt’oggi.
Preferiamo invece soffermarci sulla correlazione tra quel documento e la notizia del giorno: l’inaugurazione della relazione ferroviaria tra Catania e Palermo, passante per Enna e Caltanissetta, nella quale si impiegano all’incirca tre ore, avvenimento cui hanno partecipato i vertici del Governo Regionale ed i Sindaci.
Vogliamo proprio oggi liberamente citare alcuni passi di quel 22 settembre, nei quali il tecnico della Giunta Campisi prova a spiegare lo scarso uso e l’abbandono della linea ferroviaria Palermo Catania, argomento a cui avevamo dedicato un omonimo editoriale il 16 novembre scorso, dove ci interrogavamo sul perché nonostante le potenzialità già presenti nella linea, in attesa di progetti miliardari dovevamo chissà per quanto tempo viaggiare con littorine scassate, con servizi scadenti ed impiegare quasi un ora in più del dovuto.
-I volumi (di traffico passeggeri) risultano infatti estremamente contenuti, non già a causa di un’assenza di bisogno,- . – ma piuttosto della decrescente qualità del servizio offerta nel tempo da R.F.I., e ciò in inspiegabile controtendenza ai miglioramenti infrastrutturali, benché non risolutivi, realizzati tra la fine degli anni novanta ed oggi.
E’ infatti inspiegabile come il servizio regionale locale venga ancora offerto da R.F.I. con automotrici a nafta Aln 668 ultra quarantennali, lenti e scomodi, a differenza di quanto avviene per la tratta per Agrigento, comune fino a Roccapalumba Alia, e ciò nonostante la presenza della linea elettrificata a 3000 V e la dotazione di sistema centralizzato del traffico in remoto, costati somme rilevanti-
Se R.F.I. riconsiderasse un investimento nel miglioramento della qualità del servizio, potrebbe giungere a conclusioni diverse che per altro individuano il tracciato esistente, non solo suscettibile di garantire un bacino di utenza più ampio, ma come ottimale base di partenza per essere interessato ad opere di riqualificazione che lo renderebbero conforme alle odierne esigenze di mobilità.
Basta infatti considerare i convogli più “attuali” che oggi circolano nella linea, e nello specifico il materiale rotabile Ale 501\502 denominato “Minuetto”, di elevato confort di viaggio, e velocità di crociera di omologazione di 160 Km\h (inespressa per le attuali caratteristiche tecniche della strada ferrata), per scoprire che l’attuale tracciato di Km 241, garantisce, nello stato odierno dell’infrastruttura, percorrenze appena superiori alle tre ore nella tratta da Palermo a Catania e viceversa, inferiori all’ora e trenta da Catania Centrale a Caltanissetta Xirbi, e di poco superiori all’ora e quaranta da Palermo a Caltanissetta Xirbi, garantendo le fermate di Termini Imerese,Roccapalumba Alia ed Enna.
Nell’attuale orario infatti, “sopravvivono“ai tagli effettuati da R.F.I. alla circolazione, il Regionale Veloce 3853, cha parte alle ore 15:32 da Catania Centrale ed arriva a Palermo Centrale alle 18:37 (tre ore e cinque minuti), arrivando a Caltanissetta Xirbi alle ore 17:01 (un ora e ventinove minuti). Ed in direzione opposta, parte da Palermo Centrale il Regionale Veloce 3850 alle 6:38, che giunge a Caltanissetta Xirbi alle ore 8:21 (un ora e quarantatrè minuti) ed a Catania Centrale alle ore 9:50 (tre ore e dodici minuti).
Non sono percorrenze da record quelle indicate, ma se rapportate al collegamento da centro città a centro città, non sono neanche trascurabili nel paragone con i tempi attuali del trasporto su gomma,soprattutto se valutate in proiezione di possibili miglioramenti realizzabili anche grazie alla presenza del materiale rotabile di nuova generazione.
Oggi, dopo sette mesi scopriamo, purtroppo a causa di un disastro che vede “sezionata” l’autostrada a tempo indeterminato, che quanto avevamo letto e condiviso, si poteva fare, anzi si era già fatto.
Il treno veloceMminuetto, benché in una sola corsa circolava già, ma nessuno lo sapeva e nessuno lo prendeva.
E’ scorretto quindi indicare ciò che è avvenuto oggi “l’inaugurazione del treno Palermo Catania che passa Caltanissetta”.
Dovremo invece per onestà battezzarla “l’inaugurazione della consapevolezza” di una possibilità da parte dei nostri politici, che spesso annebbiati in improbabili progetti avveniristici si scordano di utilizzare e curare il buono che c’è già.
Diamo in ciò merito al giovane (da un punto di vista dell’incarico) Assessore Regionale alle Infrastrutture Pizzo, di avere condiviso questa possibilità, e per la verità anche alla Deputazione Nazionale, che ha fatto proprie le considerazioni tardo estive del nostro inossidabile Milazzo inserendole in interrogazioni parlamentari, ed alla deputazione regionale locale per avere “spinto” la Regione su questo tema della ferrovia.
Non faremo polemica sul perché tutto ciò non si sia fatto prima, è positivo comunque che si sia fatto.
Ci aspettiamo che altrettanto zelo, “inaugurata la consapevolezza” guidi le nostre Istituzioni a sistemare al più presto l’autostrada, perché per la nostra terra il treno finalmente transita, ma la speranza è sempre più ferma nell’intimo della nostra ormai difficilissima quotidianità.

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  • L'inaugurazione della consapevolezza è un po troppo, ma forse siamo sulla strada corretta.
    Vorrei invitarvi a riflettere, facendo un pò di dietrologia, come mai prima del crollo dell'autostrada i viaggiatori a bordo del Palermo Catania erano solo quattro.
    La risposta c'è ed è legata alla gestione del trasporto su gomma, soprattutto alle autolinee extraurbane.
    Una lobby finanziaria nata nel dopoguerra e sviluppatasi tra la prima e la seconda repubblica, che ha sempre attinto a finanziamenti pubblici cospicui da parte della regione siciliana, ora fortemente ridotti, visto che ci troviamo tutti alla canna del gas.
    Questo sistema di trasporti veramente penoso, ha avuto come terminale la pessima gestione della rete ferroviaria.
    Tutte queste cose vanno dette e vanno dette a voce alta, non basta inaugurare una linea ferroviaria già perfettamente funzionante, non basta fare le passerelle da Palermo a Catania e poi rientrare con la scorta di quattro auto blu, tento paga sempre "Pantalone", occorre fare di più, occorre riprogrammare il sistema dei trasporti in Sicilia, occorre potenziare i trasporti su ferro e depotenziare quelli su gomma, occorre forse andare a riprogettare una nuova autostrada tra Palermo e Catania, ma soprattutto occorre riprogrammare.
    Una domanda, chi deve farlo?
    Forse il Governatore, con l'assessore alle infrastrutture che iniziano a programmare il pluirifondo 2014 - 2019 adesso e cercano idee finanziabili dai "territori", convocando al CEFPASS gli ordini e le consulte?
    Forse il presidente del consiglio e il ministro Del Rio?
    A mio modesto parere è necessaria una sferzata energica e fare capire a tutti che è finalmente arrivato il tempo di rimboccarsi le maniche e pensare, finalmente, ad un sistema di trasporti efficiente.

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