L’Audi A7 piloted driving è l’ultima di una serie di vetture laboratorio presentate in questi mesi dalla Casa tedesca. Il cuore di “Jack”, come è stato soprannominato questo prototipo dagli ingegneri della Casa dei Quattro anelli, è un megaelaboratore elettronico sistemato nel vano bagagli. Tramite dodici sensori e quattro telecamere di vario tipo, la macchina è in grado di riconoscere la propria posizione e di calcolare le manovre da effettuare. Uno scanner laser fornisce dati ad alta precisione su oggetti fino a 80 metri di distanza. Un sistema radar tiene sotto controllo l’area di fronte al mezzo mentre una telecamera riprende segnaletica orizzontale, guardrail, pedoni e altri veicoli. Il computer di bordo utilizza tutti i dati rilevati per calcolare un modello dettagliato dell’ambiente in cui si sta muovendo la A7 e agire di conseguenza.
Il test effettuato da Dobrindt segue di poche settimane quelli svolti dai tecnici di Ingolstadt negli Usa, sulla West Coast, nelle highway intorno a Las Vegas. La prova in Germania si è svolta su un tratto sperimentale della A9 (Berlino-Monaco), che si accinge a diventare il primo corridoio autostradale high-tech del Paese. Il Ministro ha sottolineato come “obiettivo a lungo termine il completamento della rete stradale digitale, per migliorare la sicurezza negli spostamenti, ridurre traffico e inquinamento e ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture”.
Nel corso dell’evento Ulrich Hackenberg, membro del consiglio di amministrazione di Audi AG (sviluppo Tecnico) ha sottolineato come l’evento sia stato “un’ulteriore dimostrazione della maturità tecnica e del potenziale della guida pilotata” che, si legge nel comunicato ufficiale, Audi offrirà sulla nuova A8 a partire dal 2017. Una tecnologia chiave “per la prevenzione degli incidenti, che permetterà al conducente, quando lo vorrà, di fare un uso più efficiente del suo tempo”. Non siamo ancora all’auto autonoma, in grado cioè di muoversi senza conducente, ma è un passo avanti in quella direzione. Le funzioni di guida “pilotata”, in fase di sviluppo da Audi per la A8, permetteranno nelle situazioni di intenso traffico e per velocità comprese entro i 65 km/h, di lasciare al computer di bordo il compito di gestire acceleratore, freni e sterzo. Terminato l’ingorgo, poi, il cervellone dell’auto riaffiderà la guida al conducente. (Fonte ansa.it)