Le riflessioni di Richelieu: “Senza parole”

imageCALTANISSETTA – Nemmeno una parola sul tema “Legalità e sviluppo” nelle ultime settimane da parte delle forze politiche e sociali di questo territorio. Come mai? Proprio qui, sulla frontiera avanzata della battaglia per la legalità, sede delle istituzioni economiche più esposte, da anni in trincea contro il malaffare e la criminalità organizzata che si infiltrava nell’economia e nelle istituzioni: silenzio!

Indagini giudiziarie clamorose, in rilievo sulla stampa nazionale, una visita della Commissione Antimafia, dopo dieci anni a Caltanissetta, che afferma con chiarezza inequivocabile che è arrivato il momento di indagare a 360°, di verificare rigorosamente, anche nel campo dell’antimafia della società civile, premesse, requisiti e comportamenti.
Rilievi puntuali dei Commissari Parlamentari sulla strana coincidenza che si verifica in questa provincia, che sembrerebbe “immune” da contaminazioni negli enti locali e nella pubblica amministrazione, dato che non un fascicolo in merito sarebbe stato trovato dal nuovo Prefetto appena insediato.
Eppure un’intera classe dirigente (?!) tace. Fragorosamente, da settimane. Partiti, Sindacati, Associazioni e quant’altro si è mosso per anni intorno alla “comitiva della legalità”, accreditandosi come legittimi rappresentanti di un popolo in cammino verso le magnifiche sorti e progressive di uno sviluppo libero da condizionamenti e contaminazioni, non hanno parole per definire la propria posizione rispetto a quanto sta avvenendo sotto gli occhi di tutti e di cui tutti parlano, a voce sempre più alta, persino sugli organi di stampa (finalmente!).
Qual è la “narrazione” aggiornata di questa vicenda che scuote così profondamente la Sicilia del Presidente “rivoluzionario”, che ha nella sua Giunta i terminali attivi della Comitiva, che ha costruito una rete pervasiva di incarichi e nomine (centinaia) che avrebbero dovuto garantire un cambiamento immediato e visibile nella gestione dei grandi centri di potere pubblico, dalla Sanità alle Camere di Commercio (a cominciare da quella di Palermo!), e così via?
Invece niente. Deputati, Segretari dei partiti, notabili e gabelloti, trasformisti-fantasisti che a vario titolo calcano le scene del teatrino dei pupi della politica siciliana (anche a Roma) hanno scelto la linea prudente e tradizionale de “la miglior parola è quella che non si dice!”. E aspettano gli eventi. In apnea.
Anzi, per la verità, un segnale il PD lo ha dato. Forte e inequivocabile: la confluenza con “Art. 4”, il gruppo degli ex (?) seguaci Raffaele Lombardo, accolti poche ore fa a Catania con solenne liturgia mediatica.
Chissa cosa vorrà dire?
Del resto, anche nell’opera dei pupi, quella vera, quando il puparo non si muove, o non si può muovere, anche i pupi giacciono in silenzio. Accatastati, dietro le quinte.

Richelieu

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  • Condivido il cardinale, nel suo acuto intervento, legge alla perfezione la società nissena.
    E' una sorta si società "di mezzo", una zona grigia senza tinte forti che, con la mediocrità diffusa, copre gli affari di pochi.
    Mafia, antimafia, non è questo il problema, come abbiamo visto spesso coincidono, la faccenda di Helg con rachet ed antirachet ne è una dimostrazione, il problema è che se all'attuale conformazione sociale uniformata al "capo", piena zeppa di yes man e di mediocri operatori, viene spazzata via, verrà sostituita da una altra formazione con a "capo" un'altra mente eccelsa che gestirà questa società e non dimentichiamo che normalmente c'è chi gestisce e chi ha gestito prima stando nell'ombra e nell'ombra continuerà a stare, continuando a gestire.
    Occorre una svolta, ma una svolta vera che metta al primo posto l'onestà, occorre cercare una persona onesta e priva di interessi personali, che sia in grado di guidare la società in cui viviamo.

  • Caro Cardinale, ma ti sei reso conto che il Tuo giornale On Line è una grandissima Cacata? Ma ti rendi conto che di ogni evento che avviene in città il tuo Pseudo giornale non ne fa cronaca. vorresti essere spigoloso, pungente e ironico. sei una schiappa giornalistica assoluta!!!! sappiamo tutti che un giorno da pseudoristoratore sei passato a fare giornalista. Cardinale...................resti solo un diplomato di liceo classico, fallito all'università che si rabatta in un lavoro che non sa fare. AMEN!!!!

  • Ecc.mo il tuo acume viene messo in crisi dalle fatiche domenicali. Dire messa, si sa, mal si concilia con le vicende temporali. Sia chiaro, con ciò non voglio inficiare il quadro imposturale da te sapientemente descritto. Solo non ci vedo alcun elemento di novità, salvo che l'impostura del silenzio e dell'accondiacesenza e' stata, senza alcuna soluzione di continuità sostituita dall'impostura del silenzio e basta. Un silenzio assordante che pregna ogni cosa, ma che stavolta assume una dimensione ambivalente. La prima e' conseguente al rimanere basiti di fronte al per la verità atteso colpo di scena, latente come un terremoto ma altrettanto prevedibile. La seconda e' in verità connessa alla confusione rispetto alla nuova antimafia che non si capisce cosa di nuovo propone rispetto alla vecchia. Ed infine mafia, antimafia ed antimafia ancora, denomimatore comune che molti ci sono morti per difendere l'onore di uno stato e di una terra, ma sono molti e molti di più quali che ci vivono.
    La vera antimafia, eccellentissimo e' nel nostro vivere onestamente il quotidiano nel l'individuale e nel collettivo, avendo presente l'assioma che per vivere bene non si deve necessariamente fregare il nostro prossimo. La vera antimafia e' lavorare nelle istituzioni con sobrietà ed impegno, avendo presente che servire il prossimo e' un privilegio e non un onere da compensare di straforo. La vera antimafia e' dare il giusto nome ed il giusto peso alle cose, ed in questo il rispetto per il proprio paese e' certamente al primo posto a pari merito con il senso di appartenenza attivo e positivo per la propria anche piccola comunità. Molto potremmo ancora dire, ma l'unico vero auspicio che le definizioni convergano nell'unico termine di 'normalità'.

    • in primis condivido l'analisi del cardinale e del resto non potrebbe essere diversamente visti i contenuti; invece non sono d'accordo sull'analisi di asterix circa la dimensione ambivalente che assumerebbe il fatto.
      per quello che mi riguarda, infatti, non sono per nulla basito e non reputo gli accadimenti dei colpi di scena (in verità da un decennio a questa parte in Italia sono rare le cose che possono lasciarmi basito); Per quanto attiene invece la "confusione" sulla nuova antimafia e la vecchia, mi spiace ma non sono per niente confuso rispetto all'antimafia vecchia di Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutti quegli eroi come loro che hanno sacrificato la loro stessa vita, loro si, in nome dell'antimafia! Quindi io non ho nessuna confusione, e spero che ciò prevalga nella maggior parte dei cittadini, nell'individuare la nuova Antimafia nel giudice Tona, nel giudice Di Matteo, e in pochi altri che ogni giorno si alzano con la consapevolezza di essere al centro del mirino e nonostante questo continuano con più forza e determinazione.
      Semmai colgo nel silenzio un'altro aspetto, che dovrebbe portare riflessione.
      Chi sta subendo questo silenzio dovrebbe avere chiaro che essere AUTORITARI non significa affatto essere AUTOREVOLI !! Gli autoritari, i Capi, i despoti sono uomini che un giorno si ritroveranno SOLI CON LE LORO MISERIE, e questo silenzio è solo un avvisaglia.

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