Caltanissetta, Confesercenti: “Il sindaco sul Centro Storico, sbagliare è umano ma perseverare diabolico”

CALTANISSETTA – La Confesercenti Caltanissetta ha emesso un comunicato stampa con il quale prende le distanze dal metodo di “democrazia partecipata” propugnato dal primo cittadino nisseno. L’associazione, in tema di Centro Storico, critica le decisioni e l’atteggiamento “poco democratico” assunto dal sindaco Giovanni Ruvolo. Di seguito il comunicato.

L’Amministrazione Comunale ha un cattivo concetto della “Democrazia Partecipata”. Stabiliamo intanto che se non c’è partecipazione non c’è DEMOCREZIA, ma un’ altra “COSA”, che ormai pensiamo faccia parte del nostro passato.

L’ amministrazione attiva di Caltanissetta ha una grande “allergia” verso le parti sociali di rappresentanza collettiva ed imprenditoriale in particolare, Capisco che bisogna salvaguardare la salute, ma ci corre l’obbligo di rasserenarli, non abbiamo malattie infettive. Abbiamo più volte dimostrato, che siamo disposti a metterci a disposizione della nostra città mettendo a disposizione la nostra esperienza e le nostre conoscenze, di essere disposti a discutere senza nessun tipo di prevaricazione, pronti ad un confronto con assunzioni di responsabilità sulle scelte inerenti lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio.

Ci rendiamo conto che è difficile sedersi intorno ad un tavolo con chi “senza  peli sulla lingua”, com’è nel nostro stile, dice quello che pensa, e ci possa fare ricordare tutte le “promesse da marinai” sul centro storico, sull’esecuzione dei lavori, sulla qualità degli stessi, sul rispetto dei tempi e sul progetto del “salotto buono”.

Ricostruire, dopo aver dato vita a politiche errate che hanno portato al trasferimento e  alla fuga delle imprese, all’abbandono di quello che era e dovrebbe restare il fulcro della città, non è per nulla facile.

Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Si può proporre di chiudere al traffico veicolare il centro storico per un’altro  anno e mezzo, prendendo per buone le dichiarazioni del Sindaco, tempo necessario a far cambiare le abitudini ai cittadini? Significherebbe far chiudere quelle imprese che fino ad oggi hanno resistito, facendo argine alla desertificazione, credendo fermamente credono negli investimenti fatti, non darla vinta alla crisi ne alla sottocultura che domina i nostri territori ed infine per un testardo amore ed affetto verso la città.

Il cambiamento è difficile, cambiare modo di vivere e le consolidate abitudini non è impresa da poco; è un processo culturale lungo e complicato. Fermo restando che tutti vorremmo un  centro storico: bello, accogliente, pieno di negozi, luogo d’incontro e di acquisti, di scambi culturali; ci preme ancora una volta ribadire che pur essendo d’accordo alla pedonalizzazione, non è questo il momento storico adatto: famiglie in grande crisi economica, calo dei consumi, mancanza di liquidità, accesso al credito complicato, etc, mettono le aziende in una posizione di grande difficoltà al limite della sopravvivenza ed a rischio chiusura. Pur fra mille difficoltà, bisogna avviare politiche ed iniziative di grande respiro atte a promuovere ed integrare sviluppo economico e tradizioni locali e culturali e collettività, preservando le attività esistenti, attraverso misure di sostegno adeguato, più volte dette e ribadite sia sulla stampa che negli incontri avvenuti con le varie amministrazioni questa compresa: sgravio di tasse comunali per le imprese per 5 anni, abbattimento di tasse gravanti sui proprietari dei locali commerciali se affittati a prezzo calmierato, riduzione di tutti quei balzelli che gravano su imprese e proprietari etc.

Buon senso vorrebbe, dosare tutto a piccole pillole per evitare d’ingoiare bocconi amari e fallimentari.

Un cambio di passo programmatico potrebbe essere quindi, una chiusura al traffico, istituita solo nei fine settimana dalle 17 in poi, servizi di trasporto efficienti che permettano il collegamento tra le periferie e il centro storico, una programmazione di eventi con una calendarizzazione chiara e condivisa dalle parti e lavorando nel frattempo per costruire nuovi parcheggi e servizi adeguati.

La politica dovrebbe servire a creare condizioni di vivibilità e strumenti utili alle imprese per crescere, investire, produrre reddito e posti di lavoro.      

Il presidente Confesercenti Caltanissetta sig. Randazzo Giovanni Lillo.

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  • U saziu unna mai cridutu o diuni !! ( Il sazio non ha mai creduto al morto di fame ) !!
    Cu di spiranza campa dispiratu mori !! ( Chi di speranza vive disperato muore ) !!
    Arruvigliativi e facitivi sentiri se no accusì di tummuliata siti !! ( Svegliatevi e fatevi sentire altrimenti di chiusura siete ) !!
    M ....... ia cu è carnalivari o cu ci va apprissu !! ""Stupido"" chi è , chi lo fa o chi lo segue !!
    A simana santa s'avvicina e si un faciti scrusciu ora , dopu vuantri chianciti e iddri fannu scumazza !! ( La settimana santa si avvicina e se non fate la voce grossa ora , in seguito voi piangerete e loro hanno fatto passerella ) !!
    Queste sono le voci che si sentono in piazza .
    E' mai possibile che molti commercianti , le loro famiglie ed i dipendenti rischiano il tracollo , devono subire passivamente , solo perché SI è promesso ( a chi ?? ) e non SI vuol venir meno alla parola data ??
    Siamo veramente in Democrazia Partecipata ?? Non sembra ......... altro ??
    La città è di pochi o di tutti ??
    Organizzate una serrata tutti compatti ed una protesta in piazza per fare sentire la vostra voce se volete ottenere qualcosa , perché così facendo date loro l'impressione di non essere proprio sull'orlo del baratro !!
    Si sta calpestando un vostro sacro santo diritto ....... SVEGLIATEVI !!

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