Si tratterebbe, come scrive Live Sicilia, di un giovane che, come tutti i partecipanti alla serata, si trovava “in lista”. “Tutti universitari – spiega Marcello Barbaro, titolare del locale insieme ai fratelli -. Un ambiente selezionato in cui mai avrei creduto maturasse un episodio del genere”.
Disperata la madre del ragazzo: “Non m’importa di sapere chi ha ucciso mio figlio, perché nessuno potrà più riportarmelo a casa. Poche ore prima di morire mi aveva detto: Mamma sono felice. Non c’è rassegnazione per questo orrore”.
“È successo tutto in pochi secondi – racconta un amico – Un ragazzo mi ha strappato il cappello dalle mani, lo ha nascosto dietro alla schiena. Parlava in dialetto stretto. Sono convinto che quel gesto fosse solo un pretesto per far scoppiare una rissa. Aldo è intervenuto, ricordo solo il suo ciuffo verde che si allontanava nella bolgia, spinto da quei dieci”. Il giovane che aveva innescato la lite era già stato bloccato da un bodyguard, ma è riuscito a dare un calcio al medico che si trovava per terra. “Lo scuotevo – racconta ancora l’amico -gli ho dato anche dell’acqua, tenevo la sua testa tra le mie mani. Non dimenticherò mai questa scena”.