Delia, sindaco conferma ricorso avverso decreto IMU

DELIA -Il sindaco di Delia ha confermato il mandato all’avvocato Antonio Bartolini per  fare ricorso al Tar Lazio avverso il Decreto ministeriale n. 66, del 28 novembre 214 “Decreto esenzione dall’Imu per i terreni montani”.

“La decisione di confermare l’azione legale è giustificata dall’entrata in vigore del decreto  e perché restano le forti motivazioni sui nuovi criteri stabiliti – ha dichiarato il sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri. Siamo fortemente preoccupati e allibiti di fronte ad un decreto che secondo noi non solo presenta degli evidenti profili di illeggittimità ma viola l’art. 3 dello Statuto del Contribuente. Le disposizioni tributarie infatti – continua il sindaco Bancheri – non possono avere efficacia retroattiva: è stato tardivamente adottato e ha introdotto una scadenza per l’imposizione tributaria a carico dei contribuenti prima del sessantesimo giorno dall’adozione del provvedimento”.

“Ci troviamo insomma di fronte ad un bel papocchio di irrazionalità, arbitrarietà e illogicità – ha aggiunto. Senza parlare poi della disparità di trattamento. Faccio qualche esempio. Se un Comune si trova ad una altitudine superiore ai 600 metri, ma nell’ambito territoriale i terreni si trovano al di sotto dei 600 metri, questi terreni sono comunque esenti dall’IMU?  E se invece un Comune classificato sotto i 600 metri e comprende aree ad una altitudine superiore, i terreni oltre i 600 metri sono esentati dal pagamento? Purtroppo non finisce qui l’elenco delle trovate per mettere in ginocchio i Comuni. Se prima del decreto le entrate erano certe, ora le entrate future diventano incerte e si introducono misure di carattere compensativo ad impegni finanziari già assunti. C’è insomma il pericolo reale di dissesto finanziario e quindi pesanti conseguenze sulla effettiva erogazione dei servizi essenziali per la comunità”.

Per quanto riguarda  il Comune di Delia – si legge nella lettera di conferma del mandato – sono previsti minori trasferimenti, nell’ambito del fondo di solidarietà comunale, pari ad euro 57.664,49  per l’anno 2014 (Allegato B al D.L. 4/20145) ed euro 71.795,07 per l’anno 2015 (Allegato A al D.L. 4/2015).

Ci sono poi questioni di legittimità costituzionale. Nella lettera del sindaco si parla di <<violazione degli artt. 3, 23, 53, 97 e 47 della Costituzione. Violazione art. 23 della Costituzione. Il Dl 66/2014 non contiene quei requisiti di contenuto minimo (soggetto passivo, presupposto e misura del tributo) necessari affinché possa essere introdotta una disciplina di dettaglio con decreto interministeriale. Violata la riserva di legge>>.

Insomma per il primo cittadino di Delia i nuovi criteri producono “in via generale, disuguaglianze e sperequazione e rendono più vulnerabile anche il profilo dell’affidamento della stabilità dell’ordinamento tributario e contrastano con art. 97 della Costituzione sul buon andamento ed imparzialità della Pubblica Amministrazione”.

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  • Delia si muove insieme ad altri comuni della Sicilia, il Sindaco Ruvolo si dia una mossa,al posto di darci la buona notte ogni sera su facebook. Forse non ha capito la gravità del problema dell'IMU
    agricola,che porterà alla chiusura di molte aziende agricole e maggiore disoccupazione nel nisseno( vedi il territorio di Butera).

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