Caltanissetta, lettore si reca dopo tre mesi in centro storico: notate anomalie, ecco le foto

CALTANISSETTA – Dopo circa 3 mesi che non mi recavo in piazza, non volevo di certo intralciare ” i lavoratori ” nella realizzazione del capolavoro, e anche curioso delle critiche mediatiche dei negozianti, dei responsabili del comune, dei rappresentanti e garanti dei beni culturali, mi accinsi ad andare a sbirciare su cio che era stato fatto. STUPORE. Di bello è veramente bello; personalmente non accetterei assolutamente il transito veicolare. Ma per l’appunto non vedo imperfezioni sulle strisce bianche (dove le vedono non lo so) e a riguardo sono molto preparato. Invece ho notato altre anomalie; quali? vedi foto.

La prima riguarda l’ingresso del palazzo Barile. La discontinuità del pavimento nuovo con quello originale del palazzo il quale si trova realizzato a un livello superiore di quello vecchio; quando pioverà si troveranno con l’androne allagato; cosa faranno?
La seconda è relativa agli spazi delle grade di scolo; ci entra un piede sano. Essendo zona pedonale proporrei di installare delle telecamere e realizzare tanti video di cadute, hahahaha.
Se decidono di concedere il transito veicolare per consentire ai clienti di entrare con le auto direttamente dentro le loro location oppure per interdire ciò realizzeranno due belle palificate con catene ai bordi carreggiata tipo piazza Garibaldi.
Bravi, sono orgoglioso di Voi.
P.I.

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  • Ma come si fa a pubblicare un lettera come questa ? Il palazzo Giordano sca7mbiato per il palazzo Barile, le foto che non dicono niente.Ma per favore !

    • Bravo Aldo. O lavori a soprintendenza o all'ufficio tecnico del comune o stai eseguendo Tu i lavori.
      Ho fatto una errata corrige.
      Le foto non dicono niente?
      Ok staremo a vedere. Ti sei autoproposto come rifusore danni (Con i soldi tuoi ovvio).

      • E ti dico di piu. Ho visto pure i tecnici che stavano RIPARANDO il cavo telefonico e non come erroneamente si scrive e pensa di un fantomatico cavo a fibre ottiche. Il cavo è stato danneggiato da chi sta eseguendo i lavori. MA DOMANDO E CHIEDO prima di iniziare i lavori, avendo in mano gli elaborati tecnici suo tracciati dei servizi, come è potuto succedere un grossolano errore? O i progettisti e responsabili vari "....... si fermarono a contemplar le stelle? CI aspetta per caso qualche altra dimenticanza?

  • Certamente hanno osservato le indicazioni della Soprintendenza, che in maniera competente e attenta svolge il proprio lavoro, ricordandosi che agli altri va controllato il progetto mentre loro possono fare quello che vogliono!

  • Palazzo Barile è quello di fronte la sede di Caltaqua.
    Quello in cui versa in stato di abbandono e pieno di erbacce e muschi in facciata. Ove, nella parte retrostante, si trova il Torrino del Magistrato tutto sgarrupato.
    E nei locali sottostanti c'è una bella location di cinesi.
    Perché non ci fanno una sede universitaria?
    Oppure lo destinano a conservatorio musicale?
    Noi nisseni non lo sappiamo ( e meno male) ma c'è lo invidiano in tanti.

  • Scusa. Nella mia enfasi di veder deturpato il patrimonio storico, la rabbia mi fa un po trasecolare e perdo lucidità. Dietro sapere e lauree distruggiamo ciò che i nostri AVI gratuitamente ci hanno demandato.
    Mi sembra come un giocattolo in mano a un bambino...
    se il bambino scarseggia di educazione il giocattolo lo rompe irrimediabilmente.

    • Una pavimentazione vetusta non e' un patrimonio storico come la via Appia.Arritirati ascunta a mi !

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      Palazzo GiordanoCaltanissetta / Italia

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      L’ottocentesco Palazzo sorge in Corso Vittorio Emanuele II, come residenza della famiglia Giordano, una delle più importanti della città. Nel 1838, in occasione della visita di Re Ferdinando II di Borbone, gli ambienti interni dell’edificio e delle costruzioni limitrofe vengono ristrutturati e arredati per ospitare i regali e offrir loro una bella veduta sulla città. A cavallo fra Otto e Novecento, il Palazzo diventa sede della Banca d'Italia; poi, per un certo periodo, della Banca Commerciale Italiana. Durante la seconda guerra mondiale, l'edificio subisce vari danni nella parte occidentale, che fu demolita negli anni ‘60, per far posto all'attuale palazzo I.N.A. 
      I prospetti sono caratteristici della corrente neoclassica dell'eclettismo ottocentesco, che fa capo all'architetto Giuseppe di Bartolo. L'edificio si presenta a tre elevazioni, con un plano ammezzato incluso nel secondo livello. La facciata è scandita verticalmente dal lieve aggetto di paraste binate, di ordine ionico e composito, rispettivamente nel secondo e terzo livello. Di particolare rilievo sono i triglifi del fregio del primo livello, che si curvano in corrispondenza del balconi, costituendone i mensoloni. Nell'androne è presente una serliana, che inquadra lo scalone centrale, il cui arco, nel Iato interno, è fiancheggiato da due volute di raccordo. Le rampe dello scalone presentano una balaustrata con colonne in marmo e sono definite orizzontalmente da crociere rampanti e cupole su vela, rispettivamente in corrispondenza delle rampe e dei pianerottoli. 
      L'Ingresso al piano nobile è caratterizzato da un loggiato costituito da un doppio colonnato con volte a crociera e cupole su vela; mentre quello al terzo livello presenta tre arcate ad arco ribassato, con balaustrata in marmo in quelle laterali. Lo scalone è definito orizzontalmente da una volta a schifo con un ampio lucernario, che inonda di luce lo spazio.

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