CALTANISSETTA – Noi geologi ed operatori di protezione civile, a seguito delle notizie riportati dagli organi di stampa relativamente a quanto accaduto sul cantiere della strada statale n° 121, Palermo-Agrigento, riteniamo opportuno intervenire sulla problematica complessiva del ruolo degli studi geologici a supporto di opere che, nel loro costrutto, incidono in maniera più o meno determinante sul suolo; preme sottolineare come quanto accaduto sia l’ultimo di avvenimenti analoghi verificatisi negli ultimi anni in Sicilia.
Sentiamo quindi il bisogno di correggere il tiro rispetto alle tante definizioni di tipo geologico che la lingua italiana mette a disposizione: cedimento, frana, sprofondamento, colamento, scorrimento, crollo, ribaltamento e smottamento, a volte non correttamente utilizzate, ognuna delle quale ha un diverso significato nella letteratura geologica. Ogni termine serve a spiegare “prima” cosa può succedere in caso di manomissione del territorio con la costruzione di un’opera. La lingua italiana è varia ed i termini vengono usati per comprendere – anche quello che non ha ragioni affidabili alla spiegazione – il significato tecnico. Tale operazione non può attaccarsi a variabili ma deve essere incontrovertibilmente legata alle responsabilità ed alle situazioni oggettive. Trovare giustificazioni di fronte all’evidenza spesso è pernicioso e non restituisce fiducia.
Costruire un’opera intervenendo sul suolo è una modifica dell’assetto del territorio che si deve concludere nella realizzazione di un nuovo stato di equilibrio tra terreno e manufatto. Secondo il nostro modo di vedere, tale contesto si può realizzare attraverso l’utilizzo di un approccio multidisciplinare. A tal proposito sentiamo il dovere di affermare che il geologo è una figura che, più di qualunque altro, ha la capacità di leggere le fragilità e le dinamiche dell’ambiente nel quale vengono inserite le opere. Il proprio contributo è disponibile in tutte le fasi, a partire dalla pianificazione territoriale, a tutti i livelli, passando dalla progettazione fino ad arrivare all’esecuzione dell’opera. Non tralasciando la direzione dei lavori di tipo geologico. Per ricostruire un congruo modello geologico su cui costruire l’intera opera è indispensabile la presenza coordinata del GEOLOGO!
L’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia ed il Consiglio Nazionale dei Geologi, insieme a tutta la categoria, in questo, da sempre, ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica e chi ci governa. Il più delle volte con risultati poco efficaci e non correttamente riconosciuti nelle Norme Tecniche Ministeriali per le Costruzioni.
Crediamo sia arrivato il momento che la politica in modo risolutivo riconosca, con gli opportuni strumenti legislativi, la necessaria e fondamentale importanza degli studi geologici, a partire dalla revisione delle NTC2008 attualmente in corso.
Geol. Massimiliano Maria Rizzo – Coordinatore Consulta Provinciale O.R.G.S.
Geol. Salvatore Maria Saia – Presidente Associazione Geologi Prov. Caltanissetta