Le riflessioni di Richelieu: “La civiltà delle buone maniere”

image CALTANISSETTA – Le istituzioni sono la sede in cui regole e comportamenti rappresentano, nella teoria e nella prassi quotidiana, il livello di civiltà di una comunità organizzata, e chi le dirige assume la responsabilità di questo processo, anche nel cerimoniale, nel protocollo, nel galateo che regola le relazioni tra i soggetti che le fanno vivere.

Che dire quindi della querelle sugli auguri di Natale della Presidenza del Consiglio Comunale, riservati ai capigruppo, e non a tutti i consiglieri e al personale, che hanno scatenato la protesta dei gruppi di minoranza, che hanno a loro volta disertato l’incontro e rumorosamente protestato sui media?

Non sembri solo una questione di “lana caprina”, un formalismo decorativo, uno spagnolismo datato. Certamente c’è di più e c’è di peggio nelle carenze delle nostre istituzioni locali, ma anche inquesti eventi simbolici si esprime la concezione del potere che li determina, e la cosa non è di poco conto.

Il Natale peraltro è l’occasione più ecumenica, aggregante, inclusiva, solidale, che nell’anno occidentale si presenta per riscoprire una speranza condivisa della famiglia umana e per interiorizzare qualche elemento di profondità  e di riflessione spirituale che ricostruisca, almeno occasionalmente, le premesse per quella che Norbert Elias ha chiamato “la civiltà delle buone maniere”: genesi storica delle dinamiche di autodisciplina delle pulsioni spontanee che ha sostenuto i processi di civilizzazione delle società moderne.

A partire proprio dai luoghi del potere, dalle corti, dai sovrani, dai garanti dell’identità e dei sistemi di regole di ogni comunità.

Oggi che, almeno in questa parte del mondo, il popolo è il sovrano, nelle comunità cittadine il Comune è la sede in cui questo potere democratico si rappresenta e si organizza, esprimendo nei comportamenti quotidiani dei soggetti istituzionali, l’orizzonte autentico dei valori che identificano ogni comunità.

Auguri di Natale per pochi eletti codificano quindi un’idea dei luoghi del potere “esclusiva” ed escludente, snobistica e sostanzialmente piccolo-borghese, che preferisce l’autocelebrazione delle funzioni istituzionali rispetto ad un’idea della rappresentanza che si nutre di relazioni dialoganti, solidali, dialettiche, “espansive” perché capaci di proiettare le istituzioni e i loro codici di comportamento nell’orizzonte grande e vivo della comunità in cui si vive. E che solo così si rappresenta veramente.Anche senza scomodare la democrazia partecipata.

Per guidare un cerimoniale, così come una comunità, non bastano un look modaiolo o una bella presenza. C’è bisogno di cuore aperto e mente generosa, oltre che di una conoscenza delle regole del protocollo da interpretare con il senso di responsabilità di chi ha una visione sostanziale della democrazia. Non come il rituale cortigiano di un’etichetta “bon ton”.

La qualità delle relazioni e il rispetto reciproco tra soggetti differenti sono l’indicatore fondamentale di una democrazia sana prima ancora di formalizzarsi nelle regole di un galateo. La condivisione e il rispetto di un codice di comportamento costruisce un’armonia che può superare disuguaglianze  sociali, economiche, culturali, politiche, e consente il dialogo, se ci si riconosce in essa. Con l’eleganza del cuore.

Ogni segno ha sempre un significato. Al di là delle intenzioni consapevoli di chi ne  sa riconoscere  soltanto  una parte.

Richelieu

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  • CONDIVIDIAMO PIENAMENTE LE RIFLESSIONI DEL CARDINALE (PER LA PRIMA VOLTA)......E PENSIAMO CHE LA PRESIDENTE DEL CONSESSO CONSILIARE, DOVEVA INVITARE PER GLI AUGURI DI NATALE ANCHE I PARTITI A CUI LA GIUNTA HA DICHIARATO COLLABORAZIONE , ANCHE SE NON PRESENTI CON PROPRI ESPONENTI ALL'INTERNO DEL CONSIGLIO COMUNALE, COME NEL NOSTRO CASO, IN QUANTO IL PARTITO E' STATO ORGANIZZATO A CALTANISSETTA DOPO LE ELEZIONI COMUNALI.
    COMUNQUE LA D.C. NISSENA SI PREGIA DI AUGURARE A TUTTI I CONSIGLIERI COMUNALI, LA GIUNTA ED AL SINDACO E ALLE LORO FAMIGLIE UN BUON NATALE, SPERANDO CHE LO STESSO CI PORTI A RIFLETTERE PER OPERARE ALL'INSEGNA DI UN NUOVO MODO DI FARE POLITICA.....PERCHE' LA STESSA SI PROPONGA E VANGA PROPOSTA IN MANIERA PARTECIPATIVA E SOLIDALE.....E SPECIALMENTE IN QUESTO GRANDE E GRAVE PERIODO DI CRISI, SEMPRE PIU' CONDIVISA.....NELL'INTERESSE DELLA CITTA' E DEI CITTADINI.
    BASTA POLEMICHE ED AZIONI CHE PORTANO ALLA CONTRAPPOSIZIONE A TUTTI I COSTI, MA CI SIA UNIONE E PARTECIPAZIONE TRA TUTTI GLI ATTORI CHE AMMINISTRANO LA CITTA' . BISOGNA TORNARE AD ESSERE TRASPARENTI, NONCHE' GENUINI, E LAVORARE UMILMENTE PER INSIEME TROVARE LE SOLUZIONI CHE DEVONO FAR RISOLLEVARE LA NOSTRA AMATA CITTA' E DEVONO RIDARE SPERANZA ALLE FAMIGLIE ED AI GIOVANI NISSENI.
    SOLIDARIETA', COMPRENSIONE,E CRISTIANITA' ILLUMININO UNA VOLTA PER TUTTE I NOSTRI CUORI...!!!!!! TUTTI LO SPERIAMO INTENSAMENTE O ANCORA UNA VOLTA, PER LA GENTE, I POLITICI ED I PARTITI RIMARRANNO UNA ENNESIMA DELUSIONE DA CUI ALLONTANARSI DEFINITIVAMENTE....!!!!!!!
    AUGURI ANCHE AL CARDINALE.......SPERANDO CHE PRIMA O POI, ANCHE LUI/LEI NELLA TRASPARENZA, E NEL RISPETTO DEI LETTORI CHE LO SEGUONO, SI PRESENTI CON IL SUO VERO VOLTO........!!!!!
    BUON NATALE...!!!!!!
    NICOLA TALLUTO SEGRETARIO PROVINCIALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DI CALTANISSETTA

  • Il problema è sempre e solo uno ......la mediocrità .......la politica ed i ruoli nelle istituzioni non si improvvisano ........... bisogna anche accettare che si è incapaci!!!!

    • CONDIVIDO !!! ma purtroppo questi signori nella loro arroganza ed incapacità ci hanno preso TUTTI per i fondelli e cioè di garantirsi per 5 anni a nostre spese lo stipendio .Mi pongo e Vi porgo un quesito , ma secondo Voi non c'è già chi lavora per prepararsi il proprio terreno per gli anni a venire , mettendo a paravento il nome ed il prestigio della città di Caltanissetta ? Perché ad oggi è impensabile che le sorti della nostra città , già in ginocchio e tartassata , possano di colpo risollevarsi in breve tempo con : le associazioni pseudo umanitarie , con l'agro alimentare , con la raccolta differenziata dei rifiuti , con il Campus bio medico al .... Cepfas , con la rete museale , etc..... Per carità opere fattibili .......... nel tempo , ma dopo avere risolto i gravissimi ed onerosi problemi attuali dei nisseni che non sono certo quelli di chi ha o non ha mangiato la fetta di panettone o dello scambio di auguri al Palazzo !! c'è chi non sa cosa mettere in pentola giornalmente ............. !!
      Auguro a tutti i " comuni mortali " nisseni un Sereno Natale ed un 2015 ricco di salute ed occupazione , con meno tasse e più servizi .

  • Fatto gravissimo. E pensare che fino ad ora credevo che grave fosse la situazione dei giovani nisseni costretti ad emigrare per trovare lavoro, oppure la situazione di chi, per potere sopravvivere, deve fare ricorso all’elemosina di Madre Chiesa. Pensavo che grave fosse la situazione degli ex lavoratori della defunta Società Averna, miseramente impallinati dagli ex datori di lavoro.
    Ma questo no. E’ inaccettabile. Non si può tollerare che ai consiglieri comunali il Presidente Montagnino non abbia fatto gli auguri di Natale, ma li abbia riservati ai Capigruppo.
    La Montagnino ha sbagliato. Dopo avere tollerato per sei mesi riunioni inutili di Consiglio e Commissioni ed avere elargito migliaia di euro in gettoni di presenza, ha dimenticato di fare gli auguri ai consiglieri, perdendo la grande occasione di spiegare, durante il discorso augurale, che si può esercitare il mandato anche gratis, devolvendo in beneficienza i gettoni di presenza. Se lo avesse fatto, tutti avrebbero acconsentito e soprattutto capito, perché a Natale tutti sono più buoni.
    Ma mi sorge un dubbio. Forse i consiglieri sono arrabbiati perché pensavano che per la riunione degli auguri di Natale fosse previsto il gettone di presenza?

  • Diciamo che gli auguri non li merita nessuno li dentro.. ma in ogni caso non credo sia un argomento che interessi il "popolo", si ha altro a cui pensare.

  • Bentrovato eccelso. Mi piacerebbe addentrarmi in un intrigante simposio di semiotica dove significato, significante e referente fisico sarebbero gli argomenti principali di una dialettica all'altezza della situazione. Nulla di tutto ciò. Un gabinetto digiuno di cerimoniale, un temperamento di innocente e grossolana indole, complice una impostazione politica ' per pochi ma non per tutti ' (e meno male). Una sola consolazione. Sentirmi a casa nella mia Gallia, dove amo passare le feste per cui faccio i miei migliori auguri all'editore ed ai lettori.

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