Alessandro Pagano: “Libia, basta parole e scaricabarile, si intervenga”

ROMA – I rappresentanti dei paesi europei e della comunità internazionale non possono più limitarsi alle parole sulla crisi libica: e’ quanto dichiara il deputato di Nuovo centrodestra Alessandro Pagano in un comunicato. “Si prendano quanto prima delle decisioni. L’ultimo campanello d’allarme e’ la chiusura del principale porto petrolifero in terra libica. Ci sono delle irreversibili conseguenze sul piano della sicurezza, energetico e dei flussi migratori irregolari che vanno scongiurati, con i fatti”. Pagano ricorda che oggi l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini, e il ministro degli Esteri della Germania,

Frank-Walter Steinmer, hanno sollevato le proprie preoccupazioni. “L’Ue intensifichi gli sforzi in Libia per evitare il peggio” ha detto la Mogherini; “Se la Libia collassa ci sarebbero conseguenze drammatiche per il Sud Europa”, ha affermato Steinmer. “Allarmi pienamente condivisibili e che da mesi rilanciamo  all’attenzione dei vertici del governo italiano e della comunità internazionale. A pronunciare queste parole, però – conclude Pagano -, sono coloro che dovrebbero contribuire a tradurre in concreto queste buone intenzioni”.

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  • La Libia come Stato così come era concepito durante l'era di Gheddafi, la cosiddetta Jamahiriya, non esiste più. Il territorio è diviso tra tre macroregioni ovvero Cirenaica, Tripolitania e Fezzan,senza dimenticare le divisioni in clan, tribu e famiglie. Il collasso dovuto all'intervento fortemente caldeggiato/voluto dalla Francia di Sarkozy, con il silenzio/assenso degli altri partner, ha portato alla destabilizzazione politica dell'intera area.

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