Un verdetto di difficile lettura quello della Corte d’Appello di Catania: «Il restauro della chiesa pur non eseguito a regola d’arte – vi era scritto – è risultato incongruo rispetto alle due possibili opzioni costituite dal ritorno allo stato originario, ovvero a quello di ambientamento, la cui esatta coloritura è rimasta in entrambi i casi del tutto sfornita di prova alcuna nella controversia».
La causa si trascina dal 1995. L’oggetto del contendere è il colore della facciata del Collegio, che il parroco dell’epoca, don Antonio Giliberto, voleva bianco, secondo i dettami dello stile geusitico. La Soprintendenza invece la tinteggiò di rosso pompeiano, originando così l’aspra e singolare contesa giudiziaria, ancora ben lontana dal potersi considerare chiusa. La sentenza della Cassazione arriverà sicuramente a distanza di oltre vent’anni dall’avvio del contenzioso. (Stefano Gallo – GdS.it)
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Deus Caritas Est. La Curia no.