Le riflessioni di Richelieu: “La Lega di Magonza”

imageCALTANISSETTA – Una squadriglia di leghisti nisseni, nuova fioritura locale di una destra coriandolizzata dalle proprie sconfitte, ha organizzato azioni  dimostrative ai parcheggi del mercatino e dell’ospedale contro i posteggiatori abusivi, immigrati e di colore, che a loro dire, “impongono il pizzo ai nisseni” infastidendo minacciosamente i cittadini, le vecchiette e le signore.

Sventolavano minibanner con lo slogan “Io non pago il pizzo” e con la sola loro presenza minacciosa, dicono di avere “liberato”  e riportato in sicurezza quelle aree, abbandonate al caos multietnico dall’assenza delle forze dell’ordine.

Pensavamo che il “pizzo” fosse un’altra cosa, almeno qui in Sicilia: organizzazione criminale dell’estorsione sulle attività economiche e commerciali di un territorio, finalizzata ad imporre soggezione culturale e prelievo forzoso di risorse per sostenere i costi di gestione dell’”onorata società” (avvocati, famiglie detenuti, etc.).

E contro questo pizzo, in Sicilia, tanti giovani, da anni,  si sono schierati “controcorrente” con campagne di sensibilizzazione e tanti commercianti e operatori economici si sono esposti con denunce e testimonianze rischiose, sulla loro pelle.

Ogni anno, a Caltanissetta, le relazioni dei questori e dei comandanti delle forze dell’ordine non trascurano di sottolineare la presenza poco vistosa ma pervasiva e resistente di un racket delle estorsioni che colpisce le attività commerciali in misura non inferiore al 60% (nella migliore delle ipotesi).

Invece, i Leghisti di casa nostra, capitanati da tale Foschi (cognome evocativo di atmosfere decadenti e dannunziane) che,dopo avere esplorato e frequentato le forze politiche a 350° (mancava Rifondazione Comunista) si impegna ora nelle formazioni extraparlamentari della destra “hard” (vedi Casa Pound), se la prendono col pizzo dei posteggiatori abusivi, e organizzano ronde di modello padano, cercando il consenso che è facile riscuotere quando si soffia sul fuoco delle paure della gente.

Sarebbe più credibile per i tutori indigeni di “law and order” trovarli schierati (magari in incognito) a presidiare i negozi e i cantieri dove il pizzo si paga sul serio, pronti ad identificare, allontanare e persino denunciare gli estortori veri, terminali della grande criminalità organizzata,  responsabile della sottomissione culturale e del sottosviluppo economico del nostro popolo.

Sarebbe tutto un altro discorso. Non di facile visibilità ma di sostanza della legalità e persino della politica.

Ma la storia dei fascismi è stata sempre così: forti con i deboli e deboli con i forti.

P.S. Lettura consigliata: “Le notti dell’UNPA” di Italo Calvino; racconta delle ronde antiaeree che il fascismo italiano organizzava  con volontari disposti a girare di notte per presidiare le strade e gli edifici pubblici dagli attacchi aerei (!?), arruolati appunto nell’Unione Nazionale Protezione Antiaerea, istituita sin dal 1936, in cui militavano tanti soggetti diversamente non inquadrabili nelle organizzazioni del regime. Tanto che “essere dell’UNPA” era diventato sinonimo di stranezza comportamentale. (Chiedere ai nonni e agli anziani per conferma).

Richelieu

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  • Caro Richielieu , hai voluto attaccare più le persone che si battono a nome della Lega Nissena o il loro comportamento e quindi le cause per cui si battono ? Ognuno di noi può manifestare la propria opinione giusta o sbagliata che sia a seconda del tema che si affronta senza offendere e senza farne una battaglia personale verso qualche opinionista . Ma è anche vero che girando per la città di cose strane se ne vedono e nessuno ha il coraggio di esporsi in prima persona per risaltarle anzi ci lamentiamo e non solo, quando siamo tirati in ballo o invitati ad esporci facciamo due passi indietro e neghiamo tutto .Quindi questi nostri concittadini , a mio parere, non fanno altro che esortarci a ribellarci oppure evidenziare a chi di dovere i problemi esistenti e porvi i dovuti provvedimenti . Si può negare l'evidenzia dei fatti girando per la città , sia in centro storico o in periferia ? Si può negare che la città e piena di parcheggiatori abusivi , ambulanti abusivi , elemosinanti , prostitute , etc.... ed anche di fenomeni , come cita Danilo , che stanno mettendo in ginocchio l'economia ed i commercianti onesti ? Anch'io sono disoccupato ed ho difficoltà economiche e capisco che pur di non delinquere un padre di famiglia è disposto a fare di tutto per portare un tozzo di pane onesto a casa , ma questo a Caltanissetta non lo si può quasi fare . Rispondo a qualche opinionista con un esempio : un disoccupato o commerciante " buonaccione " appena si posteggia con la propria auto o altro mezzo di lavoro in una strada e prova a vendere un " x " genere di mercanzia , subito viene invitato dalle autorità competenti a spostarsi o desistere, rischio il sequestro od il verbale . Ma vi chiedo avete visto quante altre persone in ogni angolo della città vendono abusivamente di tutto giornalmente e nessuno gli dice niente ? Avete notato che non faccio distinzione di colore di pelle o etnia , ma bensì evidenzio anch'io i fenomeni per cui i " leghisti nisseni " si battono per farci garantirci e rendere più vivibile la nostra città .

  • Sono uno dei promotori della Lega Nissena, che non è ne la lega padania, ne la lega delle cooperative, per la precisione. Intanto devo sottolineare che non mi sono mai nascosto dietro a pseudonimi, più o meno roboanti, mi sono sempre presentato con il mio cognome e nome, a viso aperto. Preciso che non sono mai stato fascista, non lo sono, e non lo sarò mai. La puntualizzazione è doverosa, in quanto qualcuno, squallidamente, ha presentato questo movimento, come una associazione di squadristi, falliti e riciclati, niente di più falso, semmai questo denota la "pigrizia" della stragrande maggioranza del popolo nisseno, che ha a cuore sempre il motto:"armamuni e iticci"!!! Questo movimento, non ha ne mire, ne ambizioni elettorali, ma sta cercando solamente di sensibilizzare l'opinione pubblica "dormiente" nissena a rivendicare,possibilmente con forza, i propri diritti verso le istituzioni, che ormai non vivono le esigenze e i diritti dei propri cittadini, ma rivolgono lo sguardo verso altre problematiche che spesso e volentieri, non ci appartengono. Questo in sintesi il pensiero dei cittadini aderenti alla Lega Nissena e non altro. Ai nostri detrattori, dico di togliersi la maschera e presentarsi con i propri connotati.

  • Richelieu, Geronimo, Maurizio A., Nostradamus, Andrea, Danilo, Malestrazza, Cataldo, Stefano, Lara...pure Lara. Tutti eroici "SCOGNOMATI". Pure Richelieu, fino a prova contraria, è uno scognomato di fatto.
    Ma davvero c'è tanta gente che non ha nemmeno mezza palla per assumersi la responsabilità di quello che scrive? Ma dove vogliamo arrivare? che speranze abbiamo con tanti coraggiosi, eroici cittadini che dibattono "liberamente"? Spero che i vostri figlioli non siano al corrente di questa vostra attività "politica", perchè le cose sarebbero solo due: o disprezzerebbero il vostro "coraggio" oppure li avreste già corrotti alla delazione.
    Ora vi dico quello che penso: non mi pare che gli immigrati diano fastidio agli avventori dei supermercati e dei posteggi. Ma qualcosa c'è che non va. Troppe case da gioco, ormai sono decine e diverse sono frequentate da immigrati che qualcosa devono pure giocarsi. Quì il problema è quello di integrare prima possibile gli immigrati facendoli lavorare (prima degli italiani disoccupati? no, insieme). Nessuno deve avere sussidi in cambio di niente; nessuno deve essere sfaccendato, altrimenti il pericolo che prima o poi delinqua, magari organizzato in raket è più che concreto. Certamente quella di cedere alla "mancia" se non all'elemosina è da evitare: se come si dice gli immigrati hanno di che vivere, se vogliono altro denaro devono lavorare. Io però non resisto a uno che mi chiede una moneta e continuo a dare la mancia.

    • non c'e' bisogno di fare sto teatrino pirrello... se volevi 10 minuti di gloria potevi chiederli e ti sarebbero stati tributati lo stesso.... e stai calmo che di palle ne ho piu di quante ne servano per dibattere con te e con altri.. e a differenza tua, ne sono piu, che certo, mi spendo in questa citta' molto piu' di un fulminato sulla via di damasco della ultima ora come te. evita gli insulti nisseno medio e mediocre... se non ti piace la questione dei nomi fai a meno di leggere e commentare... di solito sono un po' piu' educato, ma i poco intelligenti mi fanno innervosire... e quelli che come te vivacchiano nella propria mediocrita' mi danno piu' fastidio ancora... tu da quanto sei al mondo??? e che hai fatto???? te lo dico io, nulla... niente come molti altri... o nn saremmo a questo punto... quindi torna dal nulla da dove sei uscito... basta co sta gente... basta...

      • Anche lei, come aveva già detto Salvatore Falzone, pensa che nascondersi dietro uno pseudonimo denoti la mancanza di palle o, ancora peggio, sia sintomatico di vigliaccheria. Mi spiace non condividere questo pensiero. Almeno io quando è stato necessario affrontare con responsabilità questioni importanti ho sempre messo la faccia, il nome e il cognome. Ma quando stiamo qui a discutere su problemi di carattere generale, quale quello in questione, che pur prendendo spunto da un fatto specifico, evidenzia un malessere della società, penso che i nomi ed i cognomi non sono importanti. Il dibattito, che deve mantenersi sempre civile e senza offendere l'interlocutore, fatto a più voci serve a capire le opinioni di tutti e far comprendere a chi di dovere quale sia il pensiero dell'opinione pubblica. Anzi sono convinto che in questi casi mettere il nome ed il cognome sia negativo, perchè indurrebbe chi legge a collegare il pensiero alla storia di ognuno di noi. Per esempio tutti sappiamo che Lei è stato assessore comunale di una amministrazione di destra. Questo potrebbe, ed in questo caso potrebbe, dico potrebbe, fare pensare che l'opinione è dettata da una appartenenza piuttosto che dal fatto. A me non interessa sapere chi c'è o non c'è dietro uno pseudonimo. A me interessa capire! Quindi stimato amico: ne omonichhi ne quaraquaqua!

  • Il nero posteggiatore

    Tu mi vedi a tutte l‘ore
    so’ il nero posteggiatore,
    ma se meglio guardi intorno
    non so’ uno, ma ‘no stormo.
    Ancor prima c’abbia chiuso,
    tu mi trovi muso a muso;
    ti prometto sicurezza,
    con il caldo o con la brezza.
    Se non dai il tuo soldino
    metti a rischio il tuo destino.
    Pronto sempre a dar di mano,
    sono io: l’Africano.
    Col sorriso o con violenza
    devi fare penitenza,
    con tua ira o vilipendio
    devi darmi lo stipendio.
    Non importa se al mercato,
    in ospedale o alla Ducato,
    se m’incontri e poi non paghi
    tutto questo poi tu caghi.
    Sul tuo cofano o sul tetto
    io ti lancio un mortaretto,
    sulle ruote poi ripasso
    una punta di compasso.
    E se sono insoddisfatto,
    sullo specchio appendo un ratto.
    Poi mi fermo e pur t’aspetto,
    tu mi guardi con sospetto;
    con indugio vieni avanti
    e mi tratti con i guanti.
    Hai paura dei miei ricci
    emi dai pochi spicci.
    Nutrirò pance mai sazie
    e perciò ti dico “Grazie”.
    Torno al CARA con la bici,
    ho ‘na birra e quattro alici;
    è un gran pranzo da signore
    sia pur bianco o di colore.
    Per tutti so’ marocchino,
    non son certo di Pechino
    ma l’Uganda è la mia terra
    senza pace e tanta guerra.
    Sono qui per un lavoro,
    io lo cerco e non lo trovo,
    con affanno e con dolore
    faccio il posteggiatore.
    Ma una Lega è ormai nata,
    è nissena e organizzata
    a scacciare l’Africano
    dal contado e dal pantano.
    Sono forti e patrioti
    ma a me paron italioti;
    voglion fare i salvatori
    della patria e dei valori;
    e comincian qui dai neri,
    lor son i taliani veri.
    Non esistono altri mali,
    siamo noi i veri animali.
    C’è pietà per il randagio,
    non per chi rischiò naufragio.
    Non mi piace chieder “pizzo”,
    mi ricorda altro indirizzo
    di famiglia e Cosa Nostra;
    io non gioco a quella giostra.
    Ho famiglia in altra terra
    in mezzo a luci e suon di guerra.

    Voi che vivete sicuri
    in mezzo a caldi e bianchi muri,
    vedete il male che c’è in noi
    ma non quel che c’è tra voi.

  • i soliti radical chic da piazza garibaldi!
    invece di defenestrare i reietti del creato li difendono, li giustificano e li fanno accomodare nel loro salotto di casa e poi chissà magari lo "ius primae noctis" tornerà in voga pure qui.

    sin dalla notte dei tempi l'ospite ha una durata di 3 giorni

  • Da un po di tempo trovo fuori luogo gli interventi di Richelieu.
    Invece di affrontare seriamente il problema (perchè questo è, a meno che sembri normale che nel piazzale antistante l'ospedale frotte di uomini - senza punte di razzismo intendiamoci - chiedano soldi agli sventurati frequentatori del nosocomio), preferisca colpire chi si è fatto portavoce della collettività.
    Saranno pure degli ex politici trombati senza credito alcuno, ma che c'entra con il problema?

    • Mi chiedo spesso perché le forze di polizia non intervengono subito per evitare il radicalizzarsi di certi fenomeni, quali: la prostituzione in via Rochester e l'accattonaggio presso i supermercati o le minacce nei parcheggi. Non capisco questa inerzia. Ciò non fa altro che fare proliferare le giuste proteste dei cittadini che nel tempo vengono poi scambiate per razzismo e intolleranza. Cardinale: io non sono certamente un simpatizzante del signore in discussione. Anzi! Però, penso, che a volte faresti bene a prendere spunto anche da chi non ti sta simpatico per ampliare il dibattito ed evitare la polemica sempre e ad ogni costo.

  • La gente si è rotta le palle. Quello tanto criticato è soltanto uno dei modi in cui tale disagio si è espresso, perlopiù in forma civile. Caro Richelieu, cosa preferisci ?? Che comincino a picchiare gli extracomunitari ? O che diano fuoco a qualche senza tetto ?? e non sto parlando di squadroni organizzati xenofobi e nostalgici, ma solo di gente comune come me che si è rotta le palle per davvero !!!

  • generalmente gli anonimi mi fanno un po' pena, chi non ci mette la faccia ha sempre qualche scheletro nell'armadio, nel caso specifico solo due cose : Il pizzo si combatte in ogni sua forma sia "Nobile" che " Plebea". Non essendo un frequentatore di curie ne' di Vescovi, le contumelie ed i luoghi comuni dei soliti buonisti mi scivolano addosso. L'Importante il consenso dei Nisseni.

    • il pizzo si combatte andando contro la mafia... sempre che si abbiano gli attributi... altrimenti si va contro i piu' deboli... e si fa laguerra tra poveri... complimentoni davvero!!!! .. e tanta vergogna...

      • ...dimenticavo...forse non sapete che a caltanissetta il pizzo lo pagano il 60% circa delle aziende...

        • Caro Danilo, quindi tu sei tra coloro che gli va bene il comportamento a volte prepotente e violento di tutti questi immigrati che non fanno altro che cercare di rubare anche con violenza quei poveri nisseni che escono dai supermercati, dall'ospedale, dai panifici e da tanti altri luoghi...
          Siamo ormai stanchi di subire sempre,non esiste solo il pizzo della mafia.

          • no... ma mi fanno piu' paura le persone che si spacciano per paladini della legalita', come ne abbiamo tanti in giro... combattiamo il pizzo... degli immigrati pero'... invece quello della mafia (il 60% delle aziende nissene lo paga) lo lasciamo li' dov'e'...guarda un po'.... che coraggiosi...

  • Credo che questi leghisti "de noantri " siano persone che politicamente ormai non hanno più credito (leggi Fuschi) per cui si inventano ronde per acquisire un facile consenso soprattutto negli anziani e nei creduloni. Le lotte per i cittadini si fanno sulle vere trincee,non al mercatino ma nelle giuste sedi. Vadano a lavorare,non a sventolare la causa del pizzo che è la vera piaga che costringe gli imprenditori a chiudere i battenti e licenziare i padri di famiglia.

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