Asp Caltanissetta, contratto dei precari prolungato sino al 31 dicembre 2016
CALTANISSETTA – Al lavoro sino alla fine e con proficui risultati. Il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Ida Grossi, che a breve lascerà il suo incarico poichè trasferita a Catania, ha ottenuto un significativo successo nella querelle relativa alla stabilizzazione dei 248 precari. La direzione, anche nella persona del direttore amministrativo Daniela Faraoni e del direttore sanitario aziendale Marcella Santino, era già da tempo al lavoro per tentare di trovare la giusta soluzione che riuscisse a contemperare le difficoltà economiche dell’azienda con i diritti e le aspettative dei lavoratori. E’ di poche ore fa la notizia ufficiale che il contratto ai suddetti lavoratori verrà rinnovato sino al 31 dicembre 2016. L’attività è stata posta in essere nell’ambito di un progetto a lunga scadenza che si spera posso condurre alla stabilizzazione dei precari. Ida Grossi non ha nascosto la sua soddisfazione per un risultato che premia la nuova metodologia di lavoro che nei quattro mesi di reggenza dell’azienda ha divulgato nello staff.
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Siccome indire concorsi significa sostenere costi di pubblicazione, commissioni, tempi, ricorsi, i nostri ben pensanti politici sostenuti dagli ancor più ben pensati sindacati sono passati alla famosa tattica del precariato. Ovvero far assumere, in posti pubblici, solitamente persone senza alcuna particolare qualifica, come precari; fargli rinnovare il contratto per qualche anno e poi assumerli definitivamente senza alcun tipo di selezione o concorso per il solo motivo di essere amico di quel politico o di quel sindacalista. (Stessa storia per i lavoratori socialmente inutili del Comune di CL...).
Poteva il DG Ida Grossi opporsi a tale malcostume per 248 operatori che probabilmente significano 248 famiglie? Sicuramente no ma almeno non ci prendano in giro trattandoci come imbecilli.
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Siccome indire concorsi significa sostenere costi di pubblicazione, commissioni, tempi, ricorsi, i nostri ben pensanti politici sostenuti dagli ancor più ben pensati sindacati sono passati alla famosa tattica del precariato. Ovvero far assumere, in posti pubblici, solitamente persone senza alcuna particolare qualifica, come precari; fargli rinnovare il contratto per qualche anno e poi assumerli definitivamente senza alcun tipo di selezione o concorso per il solo motivo di essere amico di quel politico o di quel sindacalista. (Stessa storia per i lavoratori socialmente inutili del Comune di CL...).
Poteva il DG Ida Grossi opporsi a tale malcostume per 248 operatori che probabilmente significano 248 famiglie? Sicuramente no ma almeno non ci prendano in giro trattandoci come imbecilli.