Caltanissetta : ospedale Sant’Elia, rivoluzione al pronto soccorso

Pronto Soccorso Sant'EliaCALTANISSETTA – È una vera e propria rivoluzione quella che sta investendo in queste ultime settimane il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia. Cambia la musica e cambia per tutti. Il fatto rilevante, al di là della nuova sistemazione dei locali e del potenziamento dell’ambulatorio dei codici verdi, è costituito dal costante monitoraggio che la direzione di presidio dovrà effettuare tre volte al giorno per verificare le prestazioni effettuate in giornata, quanti pazienti sono in attesa e da quanto tempo. Tutto ciò al fine di evitare le file e le proteste degli utenti che adesso comunque non aspetteranno oltre un certo numero di ore. E già i primi risultati si vedono. I dirigenti del presidio ospedaliero, così come concordato con la direzione generale, ad intervalli costanti e predefiniti (ore 8, 14, 20), effettueranno verifiche che consentiranno da un lato di evitare che anche un solo paziente attenda oltre i limiti consentiti e dall’altro lato di fare delle statistiche che serviranno poi alla manager Ida Grossi e al suo staff per capire quali sono le prestazioni più richieste, quali gli orari di maggiore affluenza, e tutte quelle cose ancora da migliorare. Altro monitoraggio sarà effettuato per l’Osservazione Breve Intensiva (Obi) dove gli infermieri ogni giorno dovranno compilare un modello relativo ai pazienti da ricoverare. Passate le 24 ore infatti il paziente in Obi dovrà essere preso in carico dal medico del reparto di competenza che dovrà aprire la cartella clinica di ricovero. E se fino a qualche tempo fa capitava che i pazienti rimanessero in Obi anche due settimane adesso nessuno sta più di tre o quattro giorni. Ma non è finita qui. Da lunedì infatti gli ausiliari (portantini) vengono muniti di un telefono cellulare, abilitato alla sola ricezione, a inizio giornata lavorativa, dove potranno essere rintracciati tempestivamente dal medico di turno in pronto soccorso se mentre si sono allontanati è necessaria la loro presenza per il trasferimento di altri pazienti, vuoi per esami diagnostici, consulenze nei reparti o ricoveri. È innegabile che il nuovo staff dirigenziale guidato da Ida Grossi, affiancata dal direttore sanitario Marcella Santino, stia riuscendo dove altri “arrancavano”. «Stiamo facendo ogni possibile sforzo organizzativo – ha dichiarato Ida Grossi – per migliorare il pronto soccorso del Sant’Elia. La situazione era particolarmente esasperata dal fatto che mancava il personale, cosa che avviene in tutti gli ospedali di Italia. Tuttavia il problema del reparto di emergenza andava risolto immediatamente e penso che la costanza e la perseveranza siano elementi che garantiscono un risultato migliore. Resta il fatto che non abbiamo ancora risolto tutti i problemi, uno dei più importanti è che le persone si rivolgono in maniera inappropriata al pronto soccorso». 

Rita Cinardi GdS.it

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  • Questo è un periodo tranquillo per il Pronto Soccorso ,mancano tutte le patologie respiratorie e le patologie cardiache croniche scompensate cioè quelle che necessitano di ricovero ed impegnano per più tempo il personale del P.S. e che creano lunghe attese, per cui ritengo che sia ancora prematuro dichiarare vittoria.
    Le statistiche sono fondamentali quando effettuate a tutto campo .Esiste qualcuno che si chieda perché i cittadini si recano così' spesso in P.S.? i pazienti che più spesso si recano in P.S. da quali medici sono seguiti? sono stati mai intervistati pazienti, con un indagine a campione ,sul perché si recano così' spesso al P.S.? la medicina del territorio funziona davvero? per risolvere i problemi del Pronto Soccorso bisognerebbe operare prima di tutto sul territorio e contemporaneamente anche in ospedale .Le misure adottate per il momento sono sicuramente positive ed efficaci ma per risolvere i problemi bisogna conoscerne la causa e chiedersi tanti perché ,cosa che nessuno ha mai fatto sino ad ora.Tutti sono stati lontani dal Pronto Soccorso e dai suoi problemi-

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