La Fondazione si inserisce nel quadro di tutte quelle iniziative e opere di servizio al prossimo che il Vescovo, in questi undici anni di servizio pastorale in diocesi, ha favorito e sostenuto suscitando nei fedeli il fervore della carità operosa come espressione di vita cristiana e di partecipazione alla missione della Chiesa. Una carità “organizzata”, dunque, come ben sottolinea l’enciclica Deus Caritas est: «L’amore del prossimo radicato nell’amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l’intera comunità ecclesiale, e questo a tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla Chiesa universale nella sua globalità. Anche la Chiesa in quanto comunità deve praticare l’amore. Conseguenza di ciò è che l’amore ha bisogno anche organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario».
La Fondazione San Giovanni Paolo II si propone la formazione alle tematiche evangeliche della carità cristiana e di quelle connesse della promozione umana e sociale cristianamente ispirate, promuovendo, a tale scopo, iniziative di formazione e di educazione cristiana. La Fondazione persegue fini di solidarietà sociale, secondo le indicazioni che le perverranno dall’ufficio pastorale Caritas Diocesana ed opererà nei settori della beneficenza, dell’assistenza sociale, della formazione e dell’attività missionaria
La fondazione potrà realizzare studi e ricerche sui bisogni, per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento sia curativi che preventivi nel quadro della programmazione pastorale unitaria della Diocesi, e per stimolare l’azione delle istituzioni civili e un’adeguata legislazione. Potrà indire, organizzare e coordinare, in collegamento con la Caritas Italiana e/o l’Ufficio pastorale Caritas Diocesana, interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità che si verifichino in Italia e/o all’estero. Fornirà aiuti a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, in bisogno temporaneo o permanente promuovendone la partecipazione alla società civile e alla comunità ecclesiale. Potrà contribuire allo sviluppo umano e sociale nel territorio diocesano e nei Paesi in via di sviluppo con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, con la prestazione di servizi, con aiuti economici a componenti di comunità estere, sia direttamente sia coordinando le iniziative dei vari gruppi e movimenti attivi nel settore.
Il Vescovo ha nominato nel consiglio di amministrazione: Presidente Giuseppe Paruzzo, Vice-presidente il diac. Salvatore Cardullo, Consiglieri Angela Randazzo e Valentina Riso, il Sac. Michele Quattrocchi è il presbitero delegato dal vescovo a rappresentarlo.