Caltanissetta, arrestato imprenditore: pena di 8 anni per riduzione in schiavitù. Il video

ImmagineCALTANISSETTA – Nel pomeriggio di ieri, venerdì 19 settembre, a Caltanissetta, la Polizia di Stato ha tratto in arresto il pregiudicato nisseno, originario di Riesi,  Carmelo Pirrello, 58 anni, imprenditore agricolo, proprietario di una azienda agricola sita in contrada Besaro colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Caltanissetta (Proc. aggiunto Dr.ssa Lia Sava), in esecuzione della sentenza di Cassazione che disponeva la cattura del PIRRELLO per l’espiazione di una pena definitiva  pari a anni otto, mesi tre e giorni 25, oltre all’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata per anni tre dopo l’espiazione della pena.

 La misura cautelare è stata eseguita dagli uomini della 4^ Sezione Reati contro il Patrimonio e Delitti contro la P.A. della Squadra Mobile nissena, guidata dalla Dr.ssa Marzia Giustolisi.

 Il pregiudicato venne arrestato nel luglio del 2005, in flagranza di reato, all’esito di una mirata attività investigativa, con la quale venne fatta luce su una gravissima situazione di riduzione in schiavitu’, in cui versava un giovane clandestino rumeno, all’epoca dei fatti extra comunitario, finito sotto le sgrinfie del criminale, il quale lo aveva posto in uno stato di soggezione e sfruttamento, costringendolo ad estenuanti  prestazioni lavorative.

Inoltre, lo stesso PIRRELLO fu accusato anche di aver favorito la permanenza illegale del clandestino nel territorio dello stato in violazione delle norme relative al soggiorno degli stranieri in Italia, il tutto approfittando della situazione d’inferiorità e di necessità dell’extracomunitario. All’epoca dei fatti, gli investigatori, apprese notizie circa la situazione di un clandestino rumeno, ad opera dell’odierno arrestato, suo datore di lavoro, si attivavano per vagliare la veridicità di tale sfruttamento.

Dopo i necessari accertamenti ed appostamenti, nel luglio del 2005, gli uomini della Mobile circondarono il podere del condannato e fecero irruzione, trovando il clandestino in condizioni disumane, al limite della sopravvivenza, costretto a vivere in locali dove i pochi effetti personali si mescolavano a sacchi di immondizia ed a materiali di risulta. La sporcizia del luogo attirava inevitabilmente ratti e parassiti vari che infestavano i locali. Il clandestino non aveva nemmeno acqua per lavarsi o bere, ed era costretto a fare ricorso all’acqua utilizzata per gli animali, che giungeva alla fattoria su autobotti per “acqua non potabile”.

Con il supporto di un interprete il rumeno, in evidente stato di denutrizione e di abbandono fisico, veniva escusso e confermava lo stato di schiavitù e sfruttamento in cui era stato posto, riferendo che lavorava per quest’ultimo per sedici ore al giorno (dalle ore 06.00 alle 23.00), tutti i giorni, compresi i festivi; che era stato costretto  a lavarsi ed a bere la stessa acqua usata per gli animali, pur essendo acqua non potabile; che in due occasioni Pirrello gli aveva fatto mangiare la carne di due pecore affette da brucellosi, malattia che poi contrasse.

Carmelo Pirrello, che nominò quali difensori di fiducia l’avvocato GIUNTA Gaetano del Foro di Catania e l’avvocato ARIGÒ Giovanni del Foro di Roma, dopo le formalità di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’A.G. emittente, per espiare la pena detentiva definitiva.

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  • Mi rivolgo a questo signore che si crede un giornalista.
    Un vero giornalista,lo è realmente quando ha davvero avuto modo di mettere in atto la propria esperienza e capacità giornalistica,oltre che hai propri studi. Un vero giornalista non si sofferma e poi basa solo su ciò che legge per poi scriverne un'articolo e per giunta pubblicarlo.
    Dovrebbe sfruttare la propria competenza,aggiornarsi e ascoltare la versione dei fatti di entrambi per poi scriverne un'articolo basato sulle verità degli interessati.
    Quante volte signor giornalista ha sentito,parlato con il signor Pirello o con qualcuno dei suoi familiari? Lei si è basato solo Su un foglio e ne ha fatto un'articolo...ridicolo e falso. Tutti siamo bravi a parlare e a giudicare,tutti siamo bravi a presentare una tesi ma cosa vale se poi gli argomenti sono privi di concretezza senza senso? O addirittura inesistenti?
    Qua stiamo parlando di un padre di famiglia,un uomo con i suoi pregi e i suoi difetti che in quel momento ha agito di istinto,aiutando un ragazzo apparentemente senza secondi fini,interessato al lavoro e con buoni propositi e che essendo della stessa nazionalità della compagna del signor Pirello e pur non sapendo parlare la lingua italiana comunicava con la compagna di quello che è stato rappresentato come un criminale,il suo intendo era solo aiutarlo perché l'ha visto in difficoltà economiche,solo,senza affetto e senza un tetto sopra la testa. Che colpa ne ha il signor Pirello se il romeno invece di essere un'amante della pulizia amava stare in mezzo alla sporcizia? Non solo gli ha dato una casa,un lavoro e il mangiare doveva pure fargli pulire la casa?
    Come vedete dal video,l'azienda all'esterno e pulita , senza nessuna traccia di melma o ratti a passeggio . L'interno arredato dai sacchi della spazzatura e opera volontaria del romeno,in essi si vedono lattine di birra,di sigarette e tutti i vantaggi di cui normalmente uno schiavi non può usufruire.
    Per non parlare della cucina,della tv e del frigo fornito di acqua comprato nel supermercato e non appartenente alle sorgenti degli animali. La sera il signor Pirello quando tornava dalla famiglia ,se davvero il romeno era in quello stato perché non approfittarne per poter scappare? Come vedete porte,finestre e strade sono libere e non c'è nessuna traccia di catene o catenacci. Molto furbo il romeno: rovinare un padre di famiglia, dichiarare il falso,in cambio della nazionalità italiana. Guardatevi il video per bene è confrontate l'incoerenza dell'articolo con le immagini ché vedete.per quanto riguarda la "brucellosi"volevo dirvi che il romeno prima di lavorare dal signor Pirello,lavorava in un'altra fattoria dichiarato da lui e chi è veramente competente sa che il virus può stare in incubazione per mesi prima che si sviluppi.
    IN PRIGIONE C'È UN'INNOCENTE!!
    L'unica verità é : ci vorrebbe la vera legge e non quella venduta!

    • Egregia Tania, non so perchè ma sono portato a pensare che lei sia parente del suddetto Pirrello. Mi scusi, ma lei ritiene davvero che un giornalista possa contestare la sentenza che arriva dopo tre gradi di giudizio? Le sentenze sono le basi di un sistema democratico, contestarle sarebbe l'anticamera dell'anarchia e della confusione.

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