Come lo scorso 2013, anche quest’anno circa il 25% degli uffici postali della provincia nissena è stato coinvolto dal “piano”, con la chiusura di ben 8 uffici postali nell’intera giornata del 14 Agosto u.s. e con la chiusura parziale (del solo turno pomeridiano) di 2 UP doppio turno, Mazzarino e Riesi, nella stessa giornata.
In alcuni uffici si è riversata quindi l’utenza di interi quartieri, ed in altri, come nell’UP di Delia, l’utenza del vicino Comune di Sommatino…ma alla chiusura del 25% degli uffici postali della provincia non è corrisposto un aumento di personale pari alla stessa percentuale, anzi è diminuito proporzionalmente in conseguenza delle ferie estive che giustamente andavano garantite al personale e non sostituito con assunzioni di personale CTD.
Insomma, ancora una volta la scelta aziendale opera in direzione opposta alle esigenze di un’ utenza attenta e al benessere del proprio personale, costretto a carichi di lavoro psicologicamente logoranti.
Nelle prossime settimane, la scrivente O.S. chiederà alla dirigenza provinciale e regionale un incontro volto a garantire l’attuazione della mobilità e con forza la trasformazione del rapporto di lavoro da part time a full time del personale già in servizio.
In assenza di riposte esaustive, inviteremo tutti gli 11 RSU dell’unità produttiva a formalizzare l’apertura di un conflitto di lavoro ed obbligare l’azienda ad aprire il confronto.
Il Segretario Provinciale
Fabio Puzzanghera
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Mi chiedo... l'organizzazione sindacale è al corrente dei disagi prodotti anche agli utenti nisseni per il ritiro della posta, non potuta recapitare, presso la posta centrale di Via Leone XIII° ??...Richiamo la mia denuncia su questo argomento,pubblicata su questo giornale, ed invito la Uilposte a valutare quali provvedimenti possono essere presi nei confronti dei responsabili di questa situazione,e ciò al fine di cautelare sia gli operatori postali,per l'eccessivo carico di lavoro, che l'utenza, costretta ad attese che a volte, si potraggono per più di 2 ore. Il problema delle vacanze ai loro dipendenti, ovviamente dovute, non può certamente interessare l'utenza, alla quale il servizio deve essere "garantito in ugual maniera e per l'intero anno", anche perchè trattasi di pubblico servizio al quale il cittadino è "costretto" a rivolgersi.