Polo Civico, elezioni presidenti Commissioni consiliari…un successone: “Ulteriore passo in avanti”

applausi-mani-applaudireCALTANISSETTA – La vicenda della composizione delle Commissioni consiliari segna, dal nostro punto di vista, un ulteriore passo in avanti migliorativo rispetto alle pregresse esperienze.
Non vogliamo rispondere genericamente a degli appunti mossi da qualche commentatore o da taluni delusi in cerca di soluzioni, ma, per correttezza e per un’esatta lettura degli accadimenti, è bene precisare, anche formalmente, come si è arrivati all’individuazione dei presidenti e dei vice presidenti di Commissione.
Premettiamo che l’argomento attiene alla responsabilità di tutte le componenti rappresentate in Consiglio comunale e che Alleanza per la città (UDC, Polo Civico, PD e Cambiare Caltanissetta) ha, sin dall’inizio, sancito i criteri di condivisione e trasparenza per raccordarsi sugli aspetti politici, amministrativi e organizzativi; inoltre il Polo Civico ha voluto esprimere pubblicamente che “non sarà mai disponibile a favorire accordi sottobanco né ipocrite concessioni alle minoranze per sostenere “rapporti privilegiati” che non esprimano apertamente la volontà di coordinare un’azione condivisa per il bene della città”.
Le presidenze e le vice-presidenze delle sei commissioni ordinarie sono state tutte decise all’unanimità dai consiglieri di maggioranza e minoranza aventi diritto di voto, ad eccezione della Commissione Trasparenza, la settima ed ultima, per la quale la presidenza, secondo regolamento, è votata esclusivamente dalle minoranze e la vice presidenza esclusivamente dalla maggioranza.
L’Alleanza per la Città, quale rappresentazione della maggioranza in Consiglio, non ha potuto e non può quindi entrare nel merito della scelta fatta dalle minoranze per la presidenza della commissione trasparenza, né tantomeno giustificare singolarmente la nomina dei vicepresidenti, anch’essi tutti nominati dalle liste della minoranza; scelta che ha destato qualche polemica, evidentemente mal indirizzata, e che andrebbe chiarita anche in questo caso, unicamente all’interno delle minoranze.
Riteniamo fondamentale nel progetto di rilancio della città un dialogo non strumentale ma propositivo e costante con le minoranze e questo lo vogliamo ribadire anche rigettando l’utilizzo del termine “opposizione” per identificare i gruppi presenti in Consiglio comunale non organici alla maggioranza. Questi ultimi, comunque, hanno ricevuto un legittimo mandato dai cittadini per il controllo dell’attività amministrativa, ma, riteniamo, non debbano esimersi dal dare il proprio contributo concreto all’azione politico-amministrativa di rilancio della città.
Coloro che vogliono fomentare lo scontro non fanno un buon servizio né alla città né a loro stessi. Per quel che ci riguarda continuiamo a pensare che, nel rispetto dei ruoli, tutti si debba concorrere a ricostruire il tessuto sociale ed economico di un territorio che esprime tante potenzialità e che ha solo bisogno di concretezza.
Il Coordinamento del Polo Civico

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  • Ah,Ah,Ah..........Veramente patetici !
    Anche il più intrigante fariseismo politico,seppur ammantato da edulcoranti iniziative "etiche" più di facciata che non di sostanza, prima o poi dovrà fare i conti con la difficile realtà nissena e le legittime aspettative dell'intera comunità cittadina.
    La campagna elettorale è finita, attendiamo fatti e non chiacchiere !

  • Scusate se vi tedio a quest'ora, ma un commento al comunicato del Polo Civico è doveroso farlo. Le elezioni si sono concluse da un bel po’ con la vittoria del centro sinistra capeggiata dall’attuale sindaco Ruvolo. Un plauso al vincitore. Pero’ polemizzare con qualche commentatore che esprime il proprio pensiero sancito dall’art. 21 della Cost, mi sembra inopportuno e ridicolo. Gli argomenti esposti mi sembrano più da campagna elettorale che da prove di dialogo; siete stati bravissimi nelle Presidenze delle commissioni: complimenti vivissimi; forse qualcuno all’interno della Vostra coalizione non è del tutto contento e voi provate a giustificarvi. Del vostro articolo, mi fa molto ridere quando dite che le Presidenze e vicepresidenze sono state decise all’unanimità dai consiglieri. Come disse il mitico Antonio De Curtis, in arte Totò, “…..ma mi faccia il piacere!!!!!”Pensavo che Pinocchio esistesse solo nelle fiabe…..invece me lo ritrovo anche nella realtà nissena. A tal proposito una domanda sorge spontanea: siete sicuri che tutti i consiglieri volevano eleggere Presidente della commissione urbanistica il consigliere Ricotta? Siete proprio sicuri? Oppure dovevate giocoforza concedere qualcosa per evitare che qualcuno e qualcosa vi scoppiasse fra le mani? Scusate l’arroganza, ma i giochetti sono noti a tutti. Diciamo che nulla è cambiato; i personaggi si, ma le trame sono roba vecchia, da prima Repubblica.
    Il dialogo, caro Polo civico, si costruisce seduti attorno un tavolo e discutendo insieme sul bene della città; naturalmente rispettando il ruolo predominante della maggioranza. L’avete fatto fino ad oggi? La Presidenza del consiglio era un’opportunità di dialogo fondamentale per il bene della città, ma sia il discorso del Sindaco il giorno del suo insediamento, sia la nomina della Sig.ra Montagnino a Presidente del Consiglio Comunale, hanno sancito, a mio modo di vedere, la chiusura di dialogo con l’opposizione. Oggi, a giochi fatti, “rimproverate” chi fomenta lo scontro politico sempre esistito, nel reciproco rispetto naturalmente. Mi sembrate un tantino arroganti!!!!!
    Naturalmente il ruolo del consigliere di opposizione è altrettanto importante di quello dello maggioranza. Chi siede in minoranza ha il compito di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività. Certo, il sistema elettorale e quello di rappresentanza, lo svuota di un vero e proprio potere decisionale, limitandone di molto anche l’incisività. Ma ciò non può giustificare un atteggiamento di. Se è vero che la maggioranza ha il dovere morale di ascoltare e favorire la partecipazione di chi rappresenta comunque una fetta della popolazione, è altrettanto vero che chi non governa deve creare le condizioni di dialogo e di ascolto. Deve giocoforza adeguarsi al ruolo di comprimario, di attore non protagonista ed escogitare strade e metodi per essere ascoltato. Volete un dialogo non strumentale con l’opposizione? Cercate di essere meno arroganti e se serve per il bene della città, a volte un passo indietro può essere molto più proficuo di cinque anni di velenose chiacchiere inconcludenti.

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