Non sembra invece arretrare di un millimetro il titolare di una società locale, che sempre nell’area tra Calabue e Selvaggia sta realizzando un impianto molto più imponente di quello esistente, della potenza di 60 kw. La società ha già predisposto la piattaforma e nei prossimi giorni verrà posizionata la stanga. La mappa delle richieste di autorizzazioni annovera poi un altro sito non molto distante dalla città, si tratta di contrada Monticelli, a pochi passi da un altro impianto esistente da mesi. Il resto delle autorizzazioni, o – come per il caso degli impianti sotto i 20 kw – delle segnalazioni di inizio attività, sembrerebbero riguardare contrade comunque molto lontane dal centro abitato, almeno a leggere le carte in possesso dell’Ufficio tecnico comunale. La contrada più gettonata, anche per via della sua posizione geografica e dalla forza del vento, appare al momento quella di Polizzello. Già esistono due impianti ed almeno altrettanti verranno realizzati nelle prossime settimane. Installazioni sono previsti nelle vicinanze, a Rocchicella e nella zona di Scala. Nella parte di territorio che si allunga verso Caltanissetta è in programma il posizionamento di due pali in contrada Buonanotte. Intanto il fronte anti-eolico sbarca su Facebook. Negli scorsi giorni, sul social network è nato il gruppo «No eolico selvaggio» e che raccoglie la rabbia di chi chiede maggiore rispetto del territorio ed una stretta sull’installazione degli impianti. «Le mini pale eoliche- scrive una delle responsabili del profilo, Daniela Consiglio- contrariamente a quanto in genere si possa pensare o lascino credere, sono seriamente dannose per l’ambiente, rumorose e deleterie per l’intero territorio di Mussomeli. La cosa più interessante è che queste istallazioni producono un effetto svalutante e quindi un evidente danno economico a chiunque abbia dei possedimenti nelle vicinanze. È lecito dunque chiedersi in nome di quale regolamento l’interesse economico dei privati prevalga sul diritto di tutti i cittadini? Non esistendo ancora alcun vincolo è necessario lottare impegnarsi attivamente perché nessuno territorio è immune all’impianto selvaggio delle pale».
giuseppe Taibi – GdS.it