Le riflessioni di Richelieu: “L’opposizione di Sua Maestà ?”

imageCALTANISSETTA – Quante opposizioni ci sono nel Consiglio Comunale di Caltanissetta? E, soprattutto, “opposizioni” a chi?

La vicenda dell’elezione delle presidenze delle Commissioni Consiliari sollecita qualche legittimo dubbio e qualche breve considerazione.

Qualche giorno fa un documento (un po’ criptico per la verità) dei gruppi consiliari del Polo Civico che ha concorso all’elezione del Sindaco Ruvolo, si rivolgeva agli altri gruppi di aggregazioni “civiche” presenti in Consiglio, per  “ lanciare l’idea di una più stretta collaborazione che superi gli artificiosi steccati dei simboli, sappia rafforzare il nuovo corso della politica nissena, per contare di più sulle scelte della politica siciliana”, affinché, addirittura, “il sogno di una Caltanissetta punto di riferimento del centro Sicilia e di raccordo con le aree frontaliere del mediterraneo diventi realtà.”

Questo orizzonte internazionale dell’iniziativa istituzionale del Polo Civico in questione, che sembrava privilegiare le rappresentanze non politiche o partitiche del Consiglio, in nome di ipotetiche “magnifiche sorti e progressive” del civismo e dei suoi esponenti nel mondo, è stato quindi la cornice ideale in cui si è iscritta l’operazione-Commissioni, impreziosita peraltro, secondo il Polo Civico, dal desiderio di un rapporto con le opposizioni contrassegnato dal “rispetto assoluto del ruolo delle minoranze come elemento fondamentale di controllo della maggioranza nelle attività  politico-amministrative.”

Risultato: due presidenze all’UDC, due al Polo Civico, una al PD, una a “Cambiare CL – il megafono Crocetta”, con tre Vicepresidenze a “Officine politiche” (una per ogni consigliere), e, dulcis in fundo, la presidenza della Commissione Trasparenza di nuovo a Officine  politiche nella persona di GianlucaBruzzaniti.

Atteso che le vicepresidenze, com’è giusto, sono state assicurate alle opposizioni, come mai 3 a Officine, due al M5stelle, una a NCD, senza considerare Forza Italia, o, tra i civici, Caltanissetta protagonista?

E come mai l’insistenza nel rapporto privilegiato con Officine, tanto da assegnare a Bruzzaniti anche la Commissione Trasparenza, presidio della legalità e della ineccepibile correttezza amministrativa di tutti gli atti della Giunta, oltre che del Consiglio, tralasciando la possibilità di assegnarla, per es., all’unico candidato Sindaco eletto tra i Consiglieri, e all’opposizione, e cioè Giovanni Magrì dei 5 Stelle? Sarebbe stata una mossa, oltre che elegante dal punto di vista istituzionale, anche utile a determinare un equilibrio diverso tra maggioranza (quale?) e opposizioni(quali?).

Peraltro, coerentemente, alla Vicepresidenza della Commissione Trasparenza è andata Annalisa Petitto, “opposizione” all’interno del PD, in perfetto (!?) stile Cencelli.

L’asse civico del futuro nisseno, l’architrave portante del progetto salvifico del Mahatma Ruvolo nel Mediterraneo è dunque fondato sull’intesa tra Polo Civico e Officine politiche, capitanate con consumata perizia dal duo Favata-Bruzzaniti, sperimentati, nelle passate legislature, saltatori acrobati da un gruppo all’altro, da un partito all’altro?

Per questo sono stati individuati come “l’opposizione” da privilegiare?

Nel Parlamento più antico del mondo, che, con buona pace dei deputati regionali, non è quello siciliano ma quello di Westminster, esiste, istituzionalmente riconosciuta, “l’opposizione di Sua Maestà”, governo-ombra vigilante sugli atti dell’esecutivo ma, come è scritto, sempre “leale e fedele al Monarca”, di cui non mette mai in discussione la legittimazione. Questa espressione, nel lessico politico-istituzionale, è passata ad indicare le opposizioni di “servizio” che maggioranze forti riescono ad assicurarsi, allungando, sotto il tavolo, qualche briciola del potere. Come si faceva qualche volta nella prima Repubblica, e come si fa, da sempre, alla Regione Siciliana.

Vuole questo Sua Maestà di Magonza? Sicuramente le sue magliette fantasia fanno discutere quanto i cappellini pastello della Regina Elisabetta, ma ci vuol altro per essere, come lei, Sua Maestà Britannica, capo del Regno unito e dell’Impero.

Richelieu

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  • Eminenza, come al solito una lucida analisi dei fattori politici locali.
    Sono sicuro che le sue ci accompagneranno per i cinque anni di amministrazione Ruvolo e le critiche sottolineeranno i comportamenti e le azioni dell'amministrazione attiva.
    Grazie, anche perché contribuirà non poco ad aprire gli occhi dei nisseni, che normalmente li tengono seppelliti da un poderoso strato di prosciutto.

  • Saluto Sua Eminenza che quasi sempre inquadra bene la realtà della nostra triste città, però questa volta il Suo ragionamento ha tratto spunto da luoghi comuni e probabilmente da fonti sbagliate. Di spartizioni alle minoranze non ne ho visto e poi è democratico riconoscere le vicepresidenze alle minoranze. Che siano le minoranze a mettersi d'accordo chi debba avere un ruolo piuttosto che un altro. Certo la presidenza della VII commissione a Bruzzaniti l'avrei proprio evitata, ma le minoranze hanno votato e così anziché Petrantoni vi è andato Bruzzaniti. Certo se la detta presidenza fosse andata a Magri sarebbe stato un bel gesto, ma si sa che a Caltanissetta si assiste raramente a bei gesti. Ieri in verità si è visto un bel gesto: la vice presidenza alla Petitto. Fonti di palazzo narrano di una decisione presa all'unanimità dai capogruppo di maggioranza, eccetto Scalia il capogruppo del PD che peraltro pare sia rimasto basito da un gesto di eleganza politica, su proposta del capogruppo dell'UDC. Peraltro si racconta inoltre che elevati dirigenti locali di partito, esterni al consiglio comunale ma del PD, abbiano persino remato contro perché ciò non avvenisse, poiché al di fuori delle spartizioni previste e concordate. Di tanto intanto, anche nei palazzi del potere dove si consumano le peggiori vendette e dove l'ambizione la fa da padrona, si assiste a dei bei gesti di eleganza e correttezza politica. Naturalmente chi oggi sta giocando nel PD a seminare vento, domani raccoglierà una tremenda tempesta. Infine mi auguro che in Consiglio comunale prevalga il buon senso e non la colonizzazione e lottizzazione, come purtroppo e' avvenuto in un gruppo consiliare, quello che dovrebbe essere della rottamazione e del cambiamento.

  • Ecc.mo cardinale. Apprezzo nei tuoi ultimi interventi un decrescente senso dell'assoluto, sostituito da uno pseudo pragmatismo di sapore tardo decadentista. Le commissioni consiliari, mio eccelso, sono un argomento da ombrellone di una malfrequentatissima spiaggia di parvenue dell'intelletto e (larghi) dintorni. Ti concedo comunque un momento di stanchezza, sicuro che la tua magniloquenza si mostrerà ben presto dopo un breve e meritato riposo. Con ciò non intendo inficiare il pregio della tua usualmente corretta analisi, ma mi concederai uno stimolo per soggetti più meritevoli, e come di consueto non mi sottrarrò a decifrarla e offrirti il mio seppur poco significante pensiero. Mi concederai solo una breve rimergenza. Mi piace ricordare il significante 'caciotta' da te appropriatamente utilizzato per l'abbraccio holliwoodiano tra il signore di Magonza e la gentil consorte il giorno della sua proclamazione. La scena si è sapientemente ripetuta con il regale prestito del pianoforte a parete da parte della cognata del nostro signore. Non sia mai che il nostro signore stia nel triste palazzo del Carmine privandosi della sua partecipata musica per 'tutta la durata' del suo infinito regno. Musica che è' quella di casa sua, e del quale suono siamo certi, saremo accompagnati a lungo nell'ipnotica ed interminabile marcia nuziale, che ha come un tratto oscurato le urla di proteste di felloni e megere, comunque fino a poco tempo fa, anch'essi parte dell'armonia. Non c'è molto da dire sull'argomento del giorno. Nella nebbia del mio pensiero offuscato dalla fatica di tanti eccitanti e storici avvenimenti, vedo la città di topolinia, per usare personaggi di comune gradimento, dove la il capo della banda bassotti e' il direttore della banca, grazia e' il capo della polizia, ed i bassottini custodiscono i giardini, le statue e le ricchezze tutte del regno, pianoforte compreso, naturalmente.

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