Arcangelo Pirrello, sulla presentazione del romanzo di Gianni Amico “il ritorno degli aquiloni”

download (2)CALTANISSETTA – Se un uomo, di oltre sessant’anni, che nella vita ha fatto molte cose con alterni successi, uno che “ci ha provato” come dicono negli USA, decide di provarci ancora, ad esempio scrivendo un romanzo, ebbene quest’uomo deve essere rispettato, ammirato e incoraggiato.

Mi riferisco a “il ritorno degli aquiloni” – tipi di Paruzzo – scritto da Gianni Amico che tutti conosciamo come tenace commerciante e imprenditore. Il romanzo e’ stato presentato Venerdì scorso a Villa Barile.

Splendida cornice o “location” come si affretta a dire lo stesso Autore, pomeriggio fresco, all’aperto, con quasi tutti i neo consiglieri comunali eletti a raccogliere il meritato trionfo. Della Giunta solo la vicesindaco Marina Castiglione, “S.ra di Ruben Giamporcaro”, che oltre l’importante delega sindacale, e’ una docente universitaria mi dicono molto brava; assenti il sindaco e gli altri assessori certamente molto impegnati a pelare ben altre gatte. Presente, naturalmente, il giovane e promettente deputato Micciche’ nella usuale “tenuta sportiva”.

Si inizia con il solito repertorio che nulla sembra avere a che fare con il romanzo scritto da Gianni Amico: le miniere, i turisti da catturare, la prima quinta, Rape? Si passa alla lettura di una poesia sulla “strata a’ foglia” – naturalmente nessuno fa la prosaica considerazione che per far rivivere il souk di via Consultore Benintende si deve solo comprarci la frutta, senza alcun pathos, con gli “euri”, piuttosto che farlo al supermercato arricchendo chi sa chi. Ma chi li tocca, i supermercati -.

Finalmente Michele Paruzzo, con una breve relazione sugli immaginabili “inseguimenti” dell’autore all’editore, dichiara subito che ha stampato il libro perché, semplicemente lo ha letto e gli è piaciuto. Ottima partenza, direte voi, dopo una selva di libri – alcuni di valore per carità – pubblicati a spese dello stesso autore e a spese del Comune (cioè nostre), c’è finalmente un editore-imprenditore che ci crede e ci scommette. C’e’ solo da comprare di corsa questo libro che, si capisce subito, e’ un romanzo d’amore bello e intrigante al quale non si può che augurare un grande successo.

E invece no. In questa città le cose non sono mai facili e la serata e’ ancora lunga. Si ascolta, naturalmente, la vera e propria presentazione del romanzo, giustamente prolissa, da parte del prof. Federico, ma si ha anche l’opportunità di assistere a un interessante outing del deputato Micciche’, il quale confessa che da ragazzo (cioè non molti mesi or sono), si è  venduto i “Promessi Sposi” e la “Divina Commedia” per truccare il motorino. Secondo me è una piccola panzana, nessuno dei suoi conoscenti gli avrebbe mai comprato quei libri, avendo tutti il motorino da truccare; bravo però, dove lo troviamo un deputato così “intellettualmente” onesto e, soprattutto così rappresentativo?

E finalmente la Cultura vera, quella pesante, quella che Renzino Barbera chiamava “cortura”. Il “verbo” e’ affidato alla vicesindaco docente Castiglione S.gn. di…, la quale, con delizioso ma deciso cipiglio, demolisce di colpo il romanzo di Gianni Amico, rivelando tranquillamente che non si tratta d’altro che del solito impianto da Promessi Sposi dove oltre al vero vincitore, che secondo il citato Sciascia è don Abbondio, c’e’ il protagonista, l’antagonista, l’allontanamento e il lieto fine. Insomma una specie di …isso, issa e…o’ malamente. Si spinge, la nostra vicesindaco docente, alla geniale inferenza secondo la quale il fine e’ lieto solo perché…l’inizio è triste. Poi, dopo essersi scagliata contro la Famiglia come causa di tutti i mali amorosi che generano romanzi come questo, si compiace che lo stesso Gianni Amico asserisca sul suo dire (mica scemo, e’ un vecchio commerciante, ha cercato di minimizzare i danni) e termina avvertendo tutti che dallo schema descritto (teorizzato da J.Propp e che si trova in tutte le letterature del Liceo. Cfr) non si scappa: esso si adatta a tutto “…da Guerra e Pace a Cappuccetto Rosso”.

…. Ma se lo schema si adatta a tutto, a tutti i romanzi, anche quelli di Silvana Grasso della quale la Prof.ssa Castiglione si affretta a dichiararsi esegeta, perché maltrattare così proprio “il ritorno degli aquiloni”? Forse perché chi lo ha scritto non ha ancora un esegeta? non fa parte della “cerchia”?

E ancora, che scopo ha avuto la “dotta” lezione della docente Castiglione? Quello… di fare la dotta lezione? C’è persino da sperarlo, perché altrimenti possiamo solo immaginare che la vicesindaco, per promuovere un romanzo (che non sia di Silvana Grasso), nel migliore dei casi pretenda che questo superi e vada oltre il “solito schema”; oltre, per intenderci, il “breve” intervallo da ella indicato e che va da Lev Tolstoj ai fratelli Grimm. Stiamo freschi.

I prossimi scrittori nisseni che ci provano sono avvertiti: invitino alla presentazione il solo deputato o si astengano.

Tranne a fregarsene con disinvoltura di Castiglione e di Propp e scrivere belle storie che appassionano i lettori e fanno vendere copie.   Arcangelo Pirrello

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  • Gabriella Gallo autrice della poesia "La mia Terra"
    Credo che le problematiche sorte e determinate da eventi socio economici nei luoghi storici come "la strada foglia", che hanno rappresentato e costituito veri crogiuoli di valori etico-morali, d'interessi sociali e di schietta umanità popolare non possono essere affrontati con una visione nichilista. Riducendo, volgarmente, il tutto ad una questione esclusivamente economica e trascurando, colpevolmente, le emozioni che i ricordi suscitano nell'animo del viandante del tempo.
    Cordialmente
    Gabriella Gallo

  • Gentilissimo e caro Amico Arcangelo Pirrello, ho letto con attenzione il tuo intervento in merito alla presentazione del mio libro "Il Ritorno degli Aquiloni". Ti ringrazio per la tua esortazione iniziale nella quale inviti i lettori al rispetto, all'ammirazione e all'incoraggiamento nei miei confronti. Tuttavia, quello che traggo dalla tua pubblicazione è un'eccessiva voglia di demolizione del mio operato. Non credevo proprio che la presentazione di un libro narrante una bellissima storia d'amore, all'insegna di nobili sentimenti quali, la speranza, l'amore e la fede, potessero essere strumentalizzati per schernire i relatori de
    "Il Ritorno degli Aquiloni".
    Ho creduto e credo più di prima nelle qualità eccelse degli stessi; in particolar modo nella persona della professoressa Marina Castiglione, la quale, dopo aver letto con attenzione il mio racconto, (forse tu hai scritto queste righe non curandoti della cosa più importante, cioè LEGGERE IL LIBRO), ha saputo cogliere gli elementi che hanno strutturato la stesura del libro. La Vice-Sindaco Castiglione, ha individuato il vero protagonista del romanzo, (la famiglia), ed io, ti assicuro caro amico Arcangelo, mi sono compiaciuto con la relatrice, non perchè come tu hai scritto, non sono uno scemo e sono una vecchia volpe o una persona navigata e di grossa esperienza, ma solo ed esclusivamente perchè ho condiviso in pieno il suo giudizio. Penso di essere autorevolmente la persona più indicata ad esprimere tale asserzione essendone io stesso l'autore. Non desidero replicare per "conto terzi", altri giudizi da te espressi. La mia non vuole essere una replica, ma il "diritto dovere della verità".
    Invito, chiunque lo voglia, a leggere "Il Ritorno degli Aquiloni" un romanzo che attraverso un filo rosso lega una storia d'amore in una bellissima cornice dei paesaggi siciliani rispecchiante gli aspetti peculiari della nostra Sicilianità.
    "Il Ritorno degli Aquiloni" ripercorre settant'anni della storia politico-sociale e di costume della nostra amata terra.
    Oggi, caro amico Arcangelo, aldilà di qualsiasi retorica o giudizio, mi sento infinitamente felice, poichè ho coronato il mio sogno nel cassetto, ovvero, avere già contattato una importante casa di produzione cinematografica, avere preso un accordo con un regista, ma soprattutto avere già esposto nelle vetrine delle librerie La China la mia opera. Infatti vedere il mio libro accanto ad importanti testi letterari di scrittori autorevoli mi fa sentire maggiormente orgoglioso di essere Siciliano e soprattutto NISSENO.

    Gianni Amico

    • Caro amico...Amico Gianni
      non ribatto mai, non mi sembra giusto, in fondo ho cominciato io. Però, se questo serve a supportare la "tensione" e a far parlare ancora del tuo libro, lo faccio volentieri:
      Touché, caro Gianni
      Ma non mi parlare di vecchia volpe: tu sei molto più furbo di una vecchia volpe. Quanto a me, mi accontento, non arriverò mai ai tuoi livelli. Vedi, il mio modello è sempre stato Giovannino Guareschi il quale, dopo la guerra, appena mise piede in Italia di ritorno dagli USA, chiese per prima cosa verso dove soffiasse il vento e appena avuta la risposta "a sinistra", decise all'istante di schierarsi a destra.
      Sempre in bocca al lupo...anche alla vicesindaco
      Arcangelo Pirrello

  • Egregio dott. Pirrello, purtroppo qualcuno dall'alto della sua cultura o del ruolo, a scelta, non comprende che a volte sarebbe meglio non presenziare piuttosto che stroncare quelli che ci provano e ci mettono l'anima. Si spera che siano presenti coloro che hanno titolo e meriti per stroncare anche questi soggetti così irreprensibili e inappuntabili allorquando saranno chiamati a dare giudizi sul loro ruolo e sul loro operato. Per esempio basterebbe il giudizio del popolo.

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