Caltanissetta, la soluzione “metafisica” per la Fontana del Tritone di Leandro Janni

Degrado nella Fontana del Tritone_2014CALTANISSETTA – Eraclito ci racconta che “La morte per le anime è divenire acqua, la morte per l’’acqua divenire terra, e dalla terra si genera l’’acqua, e dall’’acqua l’’anima”.

Giorni fa, nel corso di una veloce visita ai nuovi “inquilini” del Palazzo di Città, affacciandomi dal balcone con bandiere del piano nobile, non ho potuto non costatare l’’avvilente, perenne stato di degrado della Fontana del Tritone. Una fontana che da troppo tempo, ormai, tutto contiene tranne che acqua. Quell’acqua che, nelle diverse culture della Terra, ha sempre costituito, rappresentato uno straordinario elemento simbolico. Mi è venuta in mente, imprevedibilmente, la Fontana dei Bagni misteriosi, singolare opera scultorea del maestro della pittura metafisica, Giorgio de Chirico.

La Fontana dei Bagni misteriosi è situata nel giardino della Triennale, nel Parco Sempione, a Milano, ed è caratterizzata da otto elementi ambientati in una vasca di forma sinuosa: due nuotatori, un cigno, un pesce, una palla, una cabina, un trampolino e una fonte. La grande vasca, circoscritta da un profilo curvilineo, è percorsa da una trama pittorica a “parquet” che simula l’andatura delle onde. Questa misteriosa “acqua-parquet” è il fulcro del tema dei “bagni misteriosi”, che nasce nel 1934 con le litografie eseguite dall’’artista per illustrare Mythologie di Jean Cocteau, tema che fu ampiamente sviluppato in seguito anche in pittura.

Triennale Fontana dei bagni misteriosi di Giorgio de Chirico

“L’’idea dei “bagni misteriosi” – racconta de Chirico mi venne una volta che mi trovavo in una casa ove il pavimento era stato molto lucidato con la cera. Guardai un signore che camminava davanti a me e le di cui gambe riflettevano nel pavimento. Ebbi l’impressione che egli potesse affondare in quel pavimento, come in una piscina, che vi potesse muoversi e anche nuotare. Così immaginai delle strane piscine con uomini immersi in quella specie di acqua-parquet, che stavano fermi, e si muovevano, ed a volte si fermavano per conversare con altri uomini che stavano fuori della piscina pavimento”.

Ritorniamo alla nostra Caltanissetta. Alla Caltanissetta contemporanea. Mi chiedo: se è difficile, quasi impossibile gestire l’acqua vera, biologica della Fontana del Tritone, perché allora non fare ricorso all’acqua metafisica di ispirazione dechirichiana? Ovvero: perché non sostituire l’acqua con una rappresentazione dell’’acqua, utilizzando ad esempio luminose, vibranti ceramiche policrome che riprendono il motivo grafico dei “bagni misteriosi”? E in fondo, a ben pensarci, anche il grande Federico Fellini, a Cinecittà, realizzava l’’indomita “acqua” con teli di plastica

I Bagni misteriosi di Giorgio de Chirico

e un sapiente, magico gioco di luci e ombre. Insomma: “a mali estremi, estremi rimedi” – direbbero le persone di buon senso.

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  • oggi qualcuno mi succeriva che per evitare che le auto postiggino attorno alla fontana del "TRITONE" , bisognerebbe realizzare un muro in cemento armato alto almeno un metro e metterci sopra il filo spinato e poi ,due cecchini, posizionati ai due angoli della piazza. Sarà vero?

    • Ci tengo a chiarire che la mia non è una provocazione, è un progetto. Al limite è una proposta per un concorso a idee.

  • Mi scusi se la disturbo nuovamente ma non leggo la parola Tritone nel commento di Andrea ...

      • Ma nel titolo è scritto già in maiuscolo...
        P.S. "yolo" sta per carpe diem e "janni" per ... janni,
        Se ti piace questo alias te lo cedo pure, io ne prenderò un'altro

        • Dopo la mia (immediata) segnalazione è stato gentilmente corretto dalla Redazione. Ecco perché è giusto. Adesso.

          “yolo” sta per carpe diem e “janni” per … janni. Mah, continua ad usarlo se vuoi. Non ne capisco il senso, ad ogni modo. Io preferisco chiamarmi Leandro Janni - dovunque e comunque.

  • Sottoscrivo in pieno quanto scrive Andrea ma, a proposito di fontane ricordo che le altre presenti in città (Viale Regina Margherita, Via Ferdinando I, Piazza Capuana e quelle all'interno di Villa Amedeo) sono fuori uso da tempo dando ai luoghi in cui si trovano un aria di abbandono e degrado.

  • Bravo Jannì. Ogni tanto mi trovo d'accordo con quanto scritto! E' una bella proposta! Vorrei aggiungere che il centro storico è senza nessuna sorveglianza e mi chiedo: ma il sistema di videocamere a cosa serve? ma funziona? se il sindaco ha intenzione di chiudere al traffico veicolare il corso Umberto credo che sia opportuno e necessario garantire una precisa sicurezza ai cittadini, primo fra tutti l'attivazione del sistema di videosorveglianza, come secondo punto, il divieto di bivaccare e di sedersi sulla fontana e nei dintorni (come in tutte le città civili del mondo) e, terzo punto, la presenza costante di forze dell'ordine che a turnazione (carabinieri, polizia, vigili urbani) vigilino sulla sicurezza dei cittadini. E se si arrivasse ad evitare il parcheggio selvaggio... beh, forse chiedo troppo?

  • Prima che qualcuno si scagli (almeno in questo caso, a sproposito) contro l'Amministrazione o i politici in generale, è il caso di far notare come le cartacce, le cicche e quanto di altro è possible trovare all'interno della fontana non è stato calato dall'alto o gettato lì da marziani di passaggio sui cieli nostrani.
    La verità è che la nostra città è fatta di tanta gente incivile, extracomunitari e non.
    Siamo i primi (noi nisseni) a sporcare senza scrupoli e senza un minimo di senso civico, quindi anche gli immgrati che stazionano in centro non sono di conseguenza invogilati a rispettare quello che noi per primi non rispettiamo.
    Se fossimo più attenti, ognuno nel proprio piccolo, dando anche il giusto esempio ai nostri figli, forse avremmo l'autorevolezza per poter imporre l'educazione civica anche agli altri.
    Ma da quale pulpito ci possiamo permettere di fare la predica se noi in primis non esitiamo a usare la strada come una pattumiera a cielo aperto.
    Il centro storico vive ormai in un degrado perenne e non credo sia colpa sempre e solo degli immigrati, che pure le loro colpe hanno.

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