In dettaglio, nel Novembre del 2009, l’odierno arrestato, dopo aver forzato la porta d’ingresso della Chiesa S. Antonio di Gela e rotto i vetri dei lucernari posti a protezione della parrocchia, si era introdotto in varie stanze, danneggiando, rompendo i vetri e sfondando le porte, i vari uffici della Chiesa medesima.
In tal modo compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco ad impossessarsi degli oggetti custoditi all’interno, non riuscendo però nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà e per non aver rinvenuto beni d’interesse.
Gli accertamenti condotti da personale della polizia scientifica consentivano di rilevare alcuni frammenti d’impronte papillari, nonché della sostanza ematica sulla porta d’ingresso dell’ufficio parrocchiale.
Una rivalutazione periodica dei dati dattiloscopici c.d. “ non risolti ” permetteva di accertare allora che il frammento d’impronta in questione appartenesse proprio a TURCO Gianfranco, soggetto pluripregiudicato per reati della stessa indole; le indagini successive invece chiarivano anche a distanza di tempo la dinamica del fatto delittuoso.
Nella giornata di ieri, si è notificato al TURCO il provvedimento restrittivo presso la Casa Circondariale di Caltagirone, dove l’arrestato si trova detenuto a seguito dell’operazione di polizia giudiziaria “Inferis“, condotta in data 15 Gennaio 2013 dalla sezione investigativa del Commissariato Ps Gela e della sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile di Caltanissetta, con la quale venivano arrestate 25 persone per associazione mafiosa, furto, ricettazione e usura.
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Pluripregiudicato?
Ladro di galline direi!