Numeri record per i flussi di migranti diretti alle coste sud dell’Europa nei primi mesi del 2014: secondo le rilevazioni di Frontex, da gennaio ad aprile sono stati localizzati circa 42.000 migranti, il triplo rispetto ai 12.400 dello stesso periodo del 2013. Di questi, oltre la metà erano diretti in Italia, con un fortissimo aumento rispetto all’anno precedente. Presentando i dati raccolti dall’agenzia Ue il vicedirettore Gill Arias ha sottolineato che non è compito di Frontex aiutare l’Italia nell’ accoglienza dei migranti poiché si tratta di uno strumento di rilevazione e controllo, non di gestione delle richieste di asilo. L’aumento dei migranti rilevati da Frontex nei primi mesi, ha riferito Arias, può ricondursi sia a un aumento del flusso sia anche all’aumento di controlli e quindi legato anche alla rafforzata attività di Frontex. Tali numeri non si vedevano da cinque anni, ad eccezione del 2011, quando le migrazioni erano aumentate per via della Primavera araba. “C’è da aspettarsi un aumento delle rilevazioni di migranti durante l’estate quando le traversate sono più facili”, ha confermato. L’aumento provocato anche dalle modifiche delle leggi sull’immigrazione in Israele. Ciò “porta i migranti provenienti dal corno d’Africa a scegliere soprattutto l’Europa come luogo di arrivo”. Secondo le testimonianze dei migranti siriani e sub sahariani, riferisce Arias, ci sarebbero già molte persone in Libia pronti a fare la traversata. Cresce anche il numero delle richieste di asilo avanzate in Svezia, Olanda e Bulgaria e Germania, che da sola registra un + 41%.
Diminuiscono i rifiuti di accesso nel confine Polonia-Ucraina e fra Russia, Polonia e Finlandia. Le attività di Frontex sono supportate da un bilancio di 89 milioni di euro nel 2014, che potrebbero diminuire in futuro, dei quali 55,3 destinati alle attività operative, soprattutto per Eurosur (13,5) e operazioni congiunte (42 milioni). Di questi, 21,5 milioni dedicati al controllo del mare. “Il controllo delle frontiere è solo un piccolo tassello del puzzle, non è la soluzione. Per migliorare la situazione servono soprattutto accordi bilaterali più stringenti fra le nazioni e politiche più incisive contro i trafficanti”. Per quanto riguarda i centri di accoglienza “non è compito di Frontex gestire l’arrivo dei migranti nei centri di accoglienza”.
“Il budget di Frontex per il 2014 è più basso di quello per il 2013. Per far fronte ad eventuali emergenze, con la discussione del budget 2015, a marzo di quest’anno, avevamo chiesto la possibilità di avere una riserva di denaro extra budget, ma la Commissione Ue ce l’ha negata”, così Gil Arias.