Questo ci fa essere ‘euro critici’, ma nel senso di non accettare fideisticamente le scelte adottate a Bruxelles frutto di errori o a vantaggio solo di alcuni Paesi, bensì a contestarle, se del caso, e a collaborare e mediare per adottare provvedimenti utili a tutti i Paesi membri.
Siamo contrari ad un’Europa di serie A dei Paesi del Nord e ad un’Europa di serie B dei Paesi mediterranei. Il Nuovo Centrodestra in Ue vuole contribuire ad abbattere le conseguenze di queste contrapposizioni sbagliate che hanno finito per imporre a Paesi come Italia, Spagna e Grecia politiche recessive ‘lacrime e sangue’ che anziché aiutare a risanare i deficit hanno condotto al collasso l’economia e ridotto il potere d’acquisto delle famiglie.
Noi vogliamo cambiare questa Europa riportandola allo spirito originario dei padri fondatori: un’Europa dei popoli, solidale, collaborativa, dove a contare sono i cittadini e non la tecnocrazia verticistica. Un’Europa dove la moneta unica sia una risorsa che consenta a famiglie e imprese di acquistare beni e servizi in modo equo e non uno strumento nelle mani della speculazione”.