“Nonostante il tentativo dell’Europa – prosegue Pagano – di fare apparire l’Italia in gravi difficolta’, al pari di Croazia e Slovenia, il nostro Paese e’ in avanzo primario da 21 anni, con un picco di 36 miliardi nel 2013, mentre la Francia ha toccato il massimo del proprio avanzo primario, 21 miliardi, nel ‘lontano’ 2001. Inoltre, il nostro indebitamento pubblico, benche’ elevato, dal 2008 ad oggi e’ cresciuto meno rispetto ad altri Paesi dell’euro-zona ed e’ bilanciato dal basso indebitamento privato”. “Forte di questi dati, il presidente Renzi non esiti ad alzare i toni dello scontro in Ue per rivendicare un trattamento piu’ equo nei confronti dell’Italia nonche’ la flessibilizzazione dei vincoli del patto di stabilita’ per investimenti destinati alla crescita”, conclude.