Musumeci a Caltanissetta, riunione in Prefettura e poi incontro con gli studenti del “R. Settimo”. Il Video

imageCALTANISSETTA – Puntuale, sorridente, affabile, Nello Musumeci, presidente della Commissione Regionale Antimafia, questa mattina alle 09:25 è giunto presso la Prefettura del capoluogo nisseno, per incontrare il prefetto Carmine Valente. Ad attendere Musumeci, il vice presidente dell’antimafia regionale, Gianluca Miccichè (Udc) e il deputato nisseno Giancarlo Cancelleri (M5S).  Il colloquio si è protratto per circa 75 minuti. Diversi gli argomenti accennati nel corso della riunione, alcuni dei quali si trasformeranno in istruttorie della commissione antimafia.  Gli argomenti trattati (lavoro, rifiuti tossici, territorio del Vallone) sono  stati tratteggiati da Musumeci nell’intervista che ha rilasciato al termine dell’incontro.

Poi con passo veloce, si è diretto presso l’aula magna del liceo Classico “R. Settimo” per incontrare gli studenti dell’istituto (in particolare le classi del quarto anno).  Un dialogo franco, a tratti affascinante, che ha interessato i giovani, attenti ascoltatori e poi vivaci interlocutori con una serie di domande, anche pungenti, che spaziavano dalla storia del bandito Giuliano, alla trattativa Mafia Stato, passando dalle stragi del 1992, Falcone e Borsellino, sino all’attualità con la vicenda dell’imprenditore bivonese Ignazio Cutrò.

Musumeci ha preso la parola alle 11:45 e inizialmente ha tratteggiato le competenze della commissione Antimafia, senza disdegnare interessanti spunti storici. “Parlare ai giovani è più difficile, più emozionante, necessario calibrare con attenzione le parole anche perché il ricettore del messaggio è più fragile. Presiedo la Commissione Antimafia Regionale, da poco meno di un anno: sono stato eletto all’unanimità dai 15 componenti. Il nostro compito è cercare le eventuali contiguità fra mafia e politica. Quest’organo è in vigore dal 1984 nel Parlamento siciliano, parlamento che è doveroso ricordare esiste dal 1140, fu il primo in Europa.  Il concetto fondamentale, il messaggio è che non si cresce dove c’è mafia. La Mafia non cerca morti ammazzati, quello in realtà è un segnale di debolezza, ma alleati.  Il congiungimento con imprenditoria e amministrazione genera un triangolo scellerato. Non è più un problema solo siciliano. Sentite comunemente parlare di mafia albanese, russa, rumena, per poi passare a quella cinese, messicana, nigeriana. Consorterie criminali che gestiscono, o tentano di gestire, affari diversi senza entrare in conflitto fra loro: appalti, droga, prostituzione, rifiuti tossici, risorse idriche”.

Gli studenti, molto attenti, dimostrano che argomenti apparentemente pesanti se ben estrinsecati, affascinano e sviluppano attenzione. Musumeci ha accennato alla vicenda del prefetto Cesare Mori, all’inizio della trattativa Stato-mafia, rintracciabile nell’uccisione del bandito di Montelepre Salvatore Giuliano. Musumeci è stato chiaro: “La mafia si nutre di libertà, della voglia di non parlare”.

Musumeci, opera una convergenza della discussione sulla politica: “E’ deviante la ricostruzione di politica, uguale mafia”. Vi è la buona politica e la mala politica, ma la politica è indispensabile come l’acqua.  La mafia è anarchia. Un poliziotto corrotto o corruttore, non può incidere sulla fiducia che nutriamo verso le forze dell’ordine che nella stragrande maggioranza lavorano con impegno e dedizione. Negli ultimi anni, dopo le stragi del 1992, il quadro è cambiato. Sono stati arrestati molti latitanti, la magistratura ha lavorato con dedizione e proficuità. Le condanne anche a danno di politici corrotti, dimostrano che è forte la volontà di cambiamento”.  L’incontro con gli studenti si è concluso alle 13.15 ma per Musumeci la giornata era appena a metà.

Dopo l’applauso gioioso degli studenti, Musumeci si è intrattenuto con alcuni esponenti nisseni de “La Destra”, Giovanna Candura a Manuela Cigna, argomento le elezioni amministrative a Caltanissetta; alla cordiale e amichevole  discussione ha preso parte anche Oscar Aiello (FI). Il presidente della commissione Antimafia si è poi diretto a Gela per un altro impegno istituzionale e dalla città del golfo ha poi fatto ritorno a Palermo.

httpv://youtu.be/3NhPQyOmlr0

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