Convegno all’IPSIA ” Galileo Galilei” di Caltanissetta sul tema “No alla violenza sulle donne”: il report

imageCALTANISSETTA – Sabato 18 gennaio alle ore 9,30 si è svolto un convegno nell’aula magna dell’Istituto Professionale  per i Servizi , l’Industria e l’Artigianato “Galileo Galilei”di Caltanissetta, nella sede di Via Cairoli n°3, in cui è stato trattato il tema della violenza sulle donne.

Sono intervenuti la Dott.ssa Nadia Lumia, Ispettrice della Polizia di Stato, responsabile dell’ufficio Misure di prevenzione personali, la Dott.ssa Alice Garofalo, psicologa responsabile del centro di prevenzione, ascolto e lotta alla violenza “Lia Pipitone” di Caltanissetta, il Dott. Massimo Pacetto, esperto in tecniche della prevenzione dell’ASP di Caltanissetta, la Prof.ssa Anna Maria Pullara , docente dell’Istituto.

Ha aperto i lavori il Dirigente Scolastico Prof.ssa Loredana Schillaci che ha introdotto il tema motivando le ragioni che hanno determinato l’organizzazione del seminario, grazie all’impegno della Prof.ssa Mari ElisabettaPiccione.

Il Seminario nasce dall’esigenza di affrontare il tema della parità di genere , uno dei nuclei tematici che danno spessore ai percorsi di Educazione alla Legalità programmati dall’Istituto.

No alla violenza di genere, rispetto per la diversità e inviolabilità della libertà personale sono i temi trattati da vari punti di vista  nel corso dell’incontro.

La prof.ssa Anna Maria Pullara , docente di psicologia generale e applicata, presso i   Servizi Socio Sanitari    del ” Galileo Galilei” di Caltanissetta di Via Cairoli, ha definito il termine e i diversi    aspetti        che il fenomeno ” violenza” può assumere, in particolare quando si consuma all’interno delle mura domestiche ed è esercitata da familiari, partner abituali, occasionali o conviventi. La violenza esercitata in questi casi,  può assumere diverse connotazioni, può essere fisica, psicologica e persino economica. Uno degli aspetti più difficili da comprendere è sicuramente l’amore che si evolve in gelosia fino a trasformarsi in passione ossessiva.

Le conseguenze possono essere catastrofiche, possono portare il soggetto geloso a mettere in atto comportamenti di controllo sull’agito dell’altro, vissuto come oggetto di possesso, che spesso possono sfociare in atti estremi diviolenza.

Il Dott.Massimo Pacetto, ha introdotto la proiezione di un cortometraggio, da lui curato, realizzato dagli Studenti del Socio Sanitario a scuola, con la collaborazione dell’insegnante di metodologie operative Prof.ssa Lucia Gattuso . Il cortometraggio, estremamente intenso nella sua brevità,  tratta il tema del disagio vissuto da unagiovane donna che subisce  violenza fisica. La rappresentazione di una problematica cosi’ attuale, grazie alla bravura degli interpreti, ha creato forti emozioni, individuando nella scuola una realtà educativa capace di ascolto, in cui si coltivano valori quali, tra gli altri,  l’amicizia e la solidarietà.

La dott.ssa Nadia Lumia, Ispettrice della polizia di Stato, responsabile dell’ufficio Misure di prevenzione personali , dopo aver espresso grande apprezzamento per la sensibilità e l’intensità espressa dagli alunni nelcortometraggio, ha affrontato in modo accattivante e diretto, il tema della violenza sulle donne da una prospettiva particolare,  la violenza psicologica che si evolve  in  reato: lo Stalking.

Ha dato indicazioni sugli strumenti di tutela , cosa fare nel caso in cui ci troviamo nella situazione di violazione dei diritti della persona fornendo, nel contempo, dati che possono consentire a chi ne è vittima, di riconoscere nell’altro comportamenti devianti , inconciliabili con il rispetto della persona, che troppo spesso vengono subiti in silenzio e, ancora peggio , in solitudine, a causa di forti condizionamenti culturali ed economici.

Ha inoltre individuato nell’informazione e nella sensibilizzazione dei giovani al problema della violenza, due tra gli strumenti più efficaci di prevenzione.

La dott.ssa Alice Garofalo, psicologa responsabile del centro di prevenzione, ascolto e lotta alla violenza “Lia Pipitone” di Caltanissetta, ha proiettato alcuni spot pubblicitari che utilizzano stereotipi di genere che condizionano l’agire, e spesso vengono imitati dai giovani. Ha sottolineato con il suo intervento quanto ancora siamo lontani dal considerare il rispetto della diversità di genere come un dato assolutamente indiscutibile.

La relatrice ha chiarito il significato del termine “Femminicidio” , diversamente inteso dai media e dagli studiosidi antropologia. Quest’ultimi , ampliando il senso del termine, lo intendono come violazione di un diritto umano in ambito pubblico e privato , che pone la donna in una posizione indifesa e di rischio, che può culminare con l’uccisione della donna stessa.

La persona è inviolabile, nessuno può attentare alla sua libertà , indipendentemente dal genere.

Questo è il messaggio forte che si è voluto trasmettere Occorre, ripartire dalla coscienza del singolo, dal valore della dignità propria e altrui, per far rinascere dal rispetto per sé stessi l’amore e il rispetto per gli altri.

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