Comitato “Sì alla Famiglia”: l’istituzione registro unioni civili, non distolga l’Amministrazione dai suoi ‘doveri’

famigliaSAN CATALDO – A seguito della proposta di istituzione del registro delle unioni civili, il comitato “Si alla famiglia” chiede all’Amministrazione Comunale di San Cataldo e risorse sulla famiglia, sui suoi bisogni, sul rafforzamento della sua dignità e funzione nell’ambito della società, senza consentire inutili e dannosi rivoli che nulla accrescono alla “civiltà” ed alla “modernizzazione” del nostro Comune. Partendo dal presupposto che da ogni convivenza derivano diritti e doveri, le norme in vigore in Italia già tutelano ampiamente i conviventi, in materia di ospedali, carceri, subentro nei contratti d’affitto (salvo aggiustamenti pratici di tipo amministrativo o civile). «La famiglia non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità, e che non sono necessar tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall’ordinamento». (Bagnasco, Discorso all’Assemblea Generale dei Vescovi italiani, 21 maggio 2013);

Manteniamo la famiglia al centro dell’interesse della Città di San Cataldo!

Per il Comitato Promotore SI ALLA FAMIGLIA

ing. Matteo Caruso

avv. Giuseppa Naro

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  • In riferimento alla nota del Comitato “Si alla Famiglia” a firma dell’Avv. Giuseppa Naro e dell’Ing. Matteo Caruso, relativamente alla istituzione del Registro delle Unioni Civili nel nostro comune, appare opportuno precisare che l’iniziativa nasce da un presupposto di “estensione di diritti”. Siamo consapevoli che al centro di tutte le politiche, quelle legate alla famiglia hanno carattere di priorità. Il nostro punto di vista sul tema è ovviamente laico, nel senso, che per il nostro partito, difendere la famiglia, è difendere le norme che tutelano i lavoratori nel posto di lavoro . . . difendere la famiglia, è assicurare le giuste risorse finanziarie alla scuola pubblica . . . il nostro partito difende la famiglia e soprattutto le famiglie più deboli 365 giorni l’anno con proposte che vorremmo essere maggiormente condivise. Per Rifondazione Comunista difendere e rendere realmente prioritario il bisogno della famiglia passa da un trasferimento di ricchezza da chi ne possiede tanta a chi non ha le somme necessarie per far condurre ai propri figli una vita decorosa e dignitosa, attraverso l’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni.
    Per Rifondazione Comunista, è famiglia qualunque forma di aggregazione affettiva, tantè che laddove il Registro delle Unioni Civili è stato istituito da tempo, ha regolamentato nel 95% dei casi, il rapporto tra coppie etero e convivenze allargate. Siamo altresì convinti che una seria normativa nazionale, così come ormai da anni avviene in paesi come l’Inghilterra, la Francia, la Germania, la Spagna, ma l’elenco sarebbe troppo lungo, è ormai improcrastinabile. Il fenomeno delle convivenze è ormai un fenomeno che solo in Italia, non vede una seria e necessaria regolamentazione. Non comprendiamo come sia ancora possibile che coppie gay e lesbiche non abbiano ancora trovato solo nel nostro Paese, una maggiore attenzione relativamente ai diritti e ai doveri previsti dalla nostra Costituzione.
    Nella nota del comitato si cita integralmente un discorso del Cardinale Bagnasco, il quale nella introduzione di norme in materia, vede una minaccia alla costituzione della famiglia tradizionale. Potremmo suggerire al Cardinale uno studio più approfondito di quello che è oggi una famiglia, piuttosto di quella che preferirebbe essere dal suo rispettabile punto di vista teologico e religioso. Il grado di civiltà di uno Stato “laico” lo si evince per la legislazione a tutela delle minoranze. Il grado di civiltà di uno Stato lo si evince quando interviene per governare i fenomeni che si presentano al cambiare delle esigenze di una società, e non a nasconderli, con un vuoto legislativo che alla luce di quanto già fatto negli altri Stati, appare anacronistico.
    In ogni caso, restiamo disponibili a un confronto/dibattito con i rappresentanti del comitato “Si alla Famiglia” e con chiunque abbia a cuore il tema oggetto della iniziativa consiliare, con l’auspicio che il tema sia trattato senza pregiudizi e senza posizioni “ideologiche” precostituite. Ultimo ma non perché meno importante in tema di coppie omosessuali: “chi sono io, per giudicare l’amore”?? Papa Bergoglio.

    per la segreteria di Rifondazione Comunista
    Settimio Culora

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