Intitolazione a Luigi Bruno di una via: la precisazione dell’assessore Milazzo

Andrea Milazzo

Andrea Milazzo

CALTANISSETTA – A seguito dell’apparizione dell’articolo sul quotidiano telematico “Il Fatto Nisseno”, ritengo di dove intervenire sull’argomento dell’intitolazione di una strada a Luigi Bruno, martire delle Foibe scomparso a Fiume il 4.5.1945, sul quale l’Amministrazione aveva assunto la decisione di mantenere il silenzio fino al completamento del procedimento di intitolazione che avverrà con l’approvazione della Prefettura di Caltanissetta, nell’intento di mantenere riserbo e compostezza, principalmente nel rispetto dei congiunti del martire e di tutte le vittime delle foibe. La pubblicazione della notizia, avendo rotto il silenzio, obbliga il sottoscritto ad intervenire nell’interesse della corretta informazione.

L’articolo si connota infatti non già come un comunicato stampa dell’Ing. Giarratana (come in verità appare), ma come una notizia a firma della Redazione, e per tale motivo, essendo la stessa connotata dalla presunta attendibilità della fonte, investe lo scrivente che ha partecipato al procedimento del dovere di precisare diverse imprecisioni. Occorre preliminarmente evidenziare che nel periodo di diciotto mesi di amministrazione dell’Ing. Giarratana nessuna proposta di delibera si è rinvenuta agli atti della Giunta sull’argomento.

L’unica iniziativa dell’atto è stata assunta dalla stimata collega Assessore alla Cultura Laura Zurli, alla quale i familiari di Luigi Bruno si sono rivolti fin dal suo insediamento a febbraio scorso.

La Stessa si è spesa con grande sensibilità ed abnegazione negli studi storici che strutturano la parte motiva dell’atto, che come detto viene approvato dalla Prefettura di Caltanissetta, e pertanto deve essere supportato da una complessa base motivazionale.

Al completamento degli studi l’Assessore Zurli ha trasmesso la proposta di delibera all’Assessorato all’Urbanistica retto dallo scrivente per il completamento, con la scelta della strada da intitolare, che è stato compiuto con l’azione degli Uffici e nello specifico dagli Architetti Bellomo ed Armatore.

Ciò è avvenuto in sette mesi di proficuo lavoro (e non in quasi quattro anni), senza sollecitazioni nè interne nè esterne, ma con il consenso e la partecipazione dell’Amministrazione tutta, che ha adottato l’atto con unanime votazione, informando costantemente i familiari dei passi del complesso procedimento (Appare nel contesto non corrispondente al vero la dichiarazione attribuita alla Sig.ra Bruno della circostanza che avrebbe appreso della notizia dalla stampa, quando la stessa è stata personalmente e tempestivamente informata dall’Assessore Lura Zurli).

Mi si permetta un ultimo apprezzamento, infine, sul ruolo di un Amministratore in carica, che non è quello di “presentare istanze”, o “battersi” (contro chi poi?), bensì quello di redigere proposte di delibera sugli argomenti ritenuti di rilevante importanza, come quello che ci ha occupato, e portarli a compimento con efficace compostezza. L’Amministrazione della cosa pubblica non è infatti nè un campo di battaglia nè una sala parto, ma un luogo dove chi ne ha il dovere assume le iniziative nel pubblico interesse, mettendo, ove possibile, da parte la propria esigenza di visibilità.

Gli ulteriori elementi di “verità” sul procedimento, qualora la Redazione ne abbia interesse, possono essere desunti dalla delibera di giunta n° 94 del 18.10.2013 a firma dello scrivente e dai pertinenti allegati.

Assessore Arch. Andrea Milazzo

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  • Da cittadino e utente, anche se va contro il diritto, e senza voler entrare nel merito della questione che poco mi interessa, chiedo di rimuovere l'intervento dell'assessore Milazzo poichè irrispettoso della memoria e irriguardoso nei confronti dei familiari di Luigi Bruno. Credo che Campisi debba pure prendere prendere le distanze e perfino provvedimenti nei suoi confronti. Ma come si può fare polemica perfino su atti che egli stesso firma! Pazzesco

    • il sindaco non difende mai nessuno, non lha fatto manco con l assessore calafato che è lo ha affiancato per pura amicizia e con competenza ha portato avanti il programma e poi lo ha lasciato solo al linciaggio dei consiglieri.

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