Allarme sangue. Talassemici lanciano l’appello a donare

Manca il sangue per i talassemici. A lanciare l’appello il Servizio di prevenzione e cura della talassemia di Caltanissetta e Agrigento a cui si aggiungono pure i pazienti affetti della patologia e residenti nel Nisseno. Un centinaio coloro che nella sola provincia sono costretti, con una particolare cadenza temporanea, a sottoporsi alle sedute di trasfusione. Ma l’arrivo dell’estate si accompagna purtroppo alla carenza di sangue. Una penuria di sacche di plasma che si trasforma in vera e propria emergenza. Una insufficienza purtroppo atavica che dipende da svariati motivi: in primis, con l’arrivo della bella stagione, aumenta la disponibilità e con esso il consumo di plasma a beneficio dei politraumatizzati (è il periodo in cui si registra un’impennata degli incidenti), e poi la popolazione al Sud, con il ritorno degli emigrati e l’arrivo dei turisti, aumenta inevitabilmente, ma allo stesso modo, in maniera inversamente proporzionale, si riducono le riserve. La gente va in vacanza ed il numero dei donatori diminuisce drasticamente. I mesi da bollino rosso coincidono con quelli estivi: da luglio a settembre è una continua corsa al sangue. Ad agosto poi è ancora peggio, e la situazione acquista i contorni della pubblica emergenza. Cosa fare perciò? Quale potrebbe essere il deterrente ad una crisi a cui bisogna mettere un freno? “L’unico rimedio, l’unico strumento in nostro possesso è rappresentato dalla donazione- spiega uno dei tanti pazienti nisseni in cura al Servizio prevenzione della Talassemia di Caltanissetta-. Questo è il periodo delle vacanze, ma a chi non è ancora partito lancio un appello: prima di andare al mare, donate. Lo stesso invito lo rivolgo pure a coloro che subito dopo Ferragosto torneranno dalle ferie: non perdete tempo, rivolgetevi ad un’associazione di donatori oppure ad un centro specializzato”. Un semplice consiglio che potrebbe salvare la vita a molte persone: basta perdere pochi minuti e rivolgersi una delle associazioni di donatori come l’Adas, la Fidas, la Fratres. Organizzazioni molto radicate sul territorio e che sapranno fornire tutte le informazioni utili a chi vorrà “regalare” un po’ del proprio sangue a chi ne ha continuo bisogno. Perché la donazione dura pochi secondi, ma allunga la vita per molto tempo.

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