Fiorello: “Pagano, organizza pellegrinaggi per i politici. Lasciali lì”. Il video

CALTANISSETTA – Storie che neanche la fantascienza più avveneristica avrebbe potuto prevedere: duetto comico Fiorello-Alessandro Pagano. Non è uno scherzo ma è ciò che accaduto stamani a Roma. Il celebre comico siciliano, ogni mattina, auto produce con un tablet una rubrica “Edicola Fiore” che poi twitta su twitter. Nella puntata di stamani vi era anche il parlamentare sancataldese Alessandro Pagano che a più riprese è stato chiamato in causa da Fiorello. Si è iniziato parlando del “porcellum” e su quest’argomento l’onorevole è stato chiamato a spiegare l’attuale legge elettorale. Visibilmente emozionato e probabilmente distratto dal clima goliardico e ridanciano, Pagano si è comunque ben difeso offrendo una risposta apprezzabile anche se sintetica. Poi il comico (cioè Fiorello) che non ha voluto svelare il partito di appartenenza del suo ospite ne ha tratto la provenienza, studiando l’abbigliamento (cappotto e vestito molto elegante per il politico della nostra provincia) ed anche dalla risposta fornita alla domanda ma lei di cosa si occupa? “Finanza – precisato Pagano – commissione bilancio”, immancabile la battuta di Fiorello che imitando la voce di Silvio Berlusconi ha esclamato “Dal vestito, dalla Finanza e dal cognome…avrei dovuto capire di quale partito è lei”.

Clima disteso, molti sorrisi ed altro gustoso siparietto allorché si è discusso dei pellegrinaggi che l’onorevole organizza a Medjugorje; Fiorello sempre pronto: “Onorevole lei non solo deve portarceli ma deve…lasciarceli perché alla Madonna una sola seduta non basta!”. Rosario, trascinante ha sempre motteggiato con brio ma Pagano, dopo una partenza “emozionata” si è sciolto lasciandosi coinvolgere dal clima; in alcuni frangenti lo si vede mentre batte le mani ed intona i cori con gli altri protagonisti di Edicola Fiore e con il pubblico.

httpv://youtu.be/m_DtUScuUtY

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  • ma quanto siete patetici quelli che criticano. Giumento tu resti un povero disgraziato che non conti un caxxo ridi che ti passa anzicche provare invidia ihihihih

    • Cara Rosy, lo sai che insieme siamo due pooveri disgraziati che non contiamo due caxxi? Ridi insieme a me.

  • ma scusate cosa c’entra la storia della rivoluzione francese con Pagano e Fiorello???
    però devo precisare che storicamente la prima fu quella britannica, cioè di Cromwell, la potete consultare sui libri di storia nelle biblioteche oppure da Wikipedia.org…
    comunque, credo che l’ultima sia quella siciliana del gennaio del 2011 (o forse era del 2012?)… se fossi uno storico l’avrei riscritto “la Rivoluzione dei Forconi”…

  • ma scusate cosa c'entra la storia della rivoluzione francese con Pagano e Fiorello???
    però devo precisare che storicamente la prima fu quella britannica, cioè di Cromwell, la potete consultare sui libri di storia nelle biblioteche oppure da Wikipedia.org...
    comunque, credo che l'ultima sia quella siciliana del gennaio del 2011 (o forse era del 2012?)... se fossi uno storico l'avrei riscritto "la Rivoluzione dei Forconi"...

  • Ogni occasione è buona per fare della polemica inutile e sterile.. e fatevela una cazzo di risata!! E' una cosa goliardica..perchè andare sempre fuori tema??

  • Nella seconda metà del 18° sec., durante il regno di Luigi XVI e di Maria Antonietta, la Francia viveva un periodo di crisi, dovuta al crescente indebitamento statale e alla perdita di prestigio della monarchia. Le resistenze dei ceti nobiliari ad accettare una riduzione dei loro privilegi alimentavano un diffuso malcontento dell'opinione pubblica, che cominciava a mettere in discussione il sistema sociale dell'ancien régime, avanzando richieste di rappresentanza politica, sull'esempio della Rivoluzione americana.
    l'inizio della rivoluzione
    Spinto da diversi settori della società, Luigi XVI si decise a convocare gli Stati generali, un organismo di consultazione della nazione eletto sulla base delle tre classi (chiamate 'stati' oppure 'ordini') in cui era divisa la società francese: clero, nobiltà, terzo stato. A questa ultima categoria apparteneva la stragrande maggioranza della popolazione. Sin dal giorno della convocazione, il 5 maggio 1789, i delegati del terzo stato si riunirono separatamente, per definire le richieste da sottoporre al sovrano. Poco dopo si autoproclamarono Assemblea nazionale (17 giugno 1789), dichiarando di essere gli unici rappresentanti della nazione. A essi si unirono molti deputati del clero e della nobiltà e gli Stati generali cambiarono il nome assumendo quello di Assemblea nazionale costituente (9 luglio 1789). Fu l'atto d'inizio della rivoluzione politica: i deputati dei tre ordini si attribuirono il compito di dare al paese una Costituzione. Il re tentò di bloccare l'azione dell'Assemblea, ma in seguito alla ribellione di Parigi del 14 luglio 1789 (assalto alla Bastiglia, prigione e fortezza, simbolo del dispotismo regio) fu costretto a scendere a patti: ritirò le truppe e concesse una Guardia nazionale, ossia un corpo armato che rispondeva agli ordini della municipalità di Parigi. Intanto nelle campagne francesi divampò una rivolta di carattere antifeudale, dettata dalla fame e dalla paura. I nobili presenti nell'Assemblea accettarono le rivendicazioni dei contadini pur di riportare l'ordine. Il 4 ag. 1789 l'Assemblea adottò provvedimenti che sopprimevano i privilegi fiscali della nobiltà e consentivano ai contadini di liberarsi dai vincoli feudali. Pochi giorni più tardi (il 26 ag.), l'Assemblea emanò la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, che fissava i diritti di libertà politica, religiosa, di pensiero, di proprietà e la parità delle garanzie giuridiche per tutti i cittadini e che, ispirandosi ai concetti di libertà, uguaglianza e sovranità popolare, aboliva la monarchia assoluta.
    ...
    Intanto, mentre a Parigi infuriava la protesta dei sanculotti contro il carovita e il re tentava senza successo la fuga, Austria, Prussia e Russia si erano alleate contro la Francia rivoluzionaria, che reagì alla sfida dichiarando la guerra (1792). Fu in questo contesto che il 10 ag. 1792 i sanculotti s'impadronirono del Palazzo Reale, mentre l'Assemblea ordinava di imprigionare il re con l'accusa di tradimento della patria. Dopo la vittoria francese di Valmy (20 sett. 1792) contro l'esercito prussiano, fu proclamata la Repubblica. Il re, processato per alto tradimento e condannato a morte, fu decapitato il 21 genn. 1793; in ottobre la stessa sorte toccò alla regina.

    • Eh si, mi pare appropriato questo richiamo. Corsi e ricorsi storici. Forse, nella nostra epoca, del Terzo Stato faranno parte la Polizia e i Carabinieri che passeranno dalla parte degli oppressi.

  • Voglio rispondere a Fiorello.
    Caro Rosario, non è meglio che Tu dica all'onorevole di restare Lui a Medjugorje insieme alla Sua cricca di Palazzo Grazioli con a capo il Santo Pastore Silvio e tutte le suore di Via dell'Olgettina n° 69 insieme alla Madre Superiora Minetti?

  • Che bello come i nostri politici si divertano a Roma!Escono di casa con l'autista, si fanno due risate con Fiorello, vanno in Parlamento mentre il Paese muore senza nemmeno immaginare il disagio della gente comune, mangiano linguine agli scampi e aragosta alla buvette, vanno alle feste...E tutto questo da martedì a giovedì, perché la settimana dura solo tre giorni per loro.
    Il bello è che si sono eletti da soli, con liste bloccate del porcellum che cita lo stesso Pagano, non rappresentando in nessun modo il territorio.
    Ma le nostre sono sempre, stancamente, inutilmente soltanto parole vuote in una bacheca di un sito internet...

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