Legambiente si dice certa del ricorso del ministero citando il numero di protocollo, 808, e la data di presentazione, il 20 aprile scorso. Per Angelo Dimarca, responsabile regionale Conservazione natura dell’associazione, “lo Stato vuole forzare a tutti i costi e crea un grave scontro istituzionale con la Regione”. “E’ indicativo – osserva – che non sia stato presentato dalle autorità militari statunitensi, ma da un ministero della Repubblica”. Secondo Legambiente nell’atto è chiesto “alla Regione Siciliana il risarcimento di un danno patrimoniale pari a 25 mila euro al giorno, e di un danno non patrimoniale, perché i provvedimenti incidono negativamente sui rapporti tra Italia, Stati Uniti d’America e Nato”. Nel ricorso si sottolinea che “i danni che verrebbero causati per i ritardi al lancio del satellite Muos previsto per il 2013 e il cui programma è stato affidato dagli Stati Uniti a un’azienda appaltatrice con un contratto di alcuni milioni di dollari”. Il problema ambiente e salute dei cittadini è già all’attenzione dell’Istituto superiore della sanità che ha “la stima dell’impatto del Muos, ma non ancora i dati sugli impianti funzionati”, ma, si sottolinea dall’Iss, “se arriveranno entro la prima decade” del prossimo mese, lo studio potrà “essere concluso entro la scadenza prevista del 31 maggio”. Lo conferma Loredana Musmeci, direttore del dipartimento Ambiente e prevenzione primaria dell’Iss, al quotidiano La Sicilia, ribadendo che prima di arrivare alle conclusioni, si “avvierà una fase di confronto con gli esperti nominati Regione e Ispra”.
Michele Spena