Mafia: Dia confisca beni per 1 miliardo e 300 milioni di euro.

PALERMO – Ammontano ad oltre un miliardo e trecento milioni di euro i beni che la Direzione investigativa antimafia sta confiscando in queste ore in Sicilia nei confronti di un unico soggetto.

L’operazione, la più cospicua mai effettuata in Italia, “colpisce al cuore l’aria grigia di cosa nostra”. La mega confisca di beni riguarda la Sicilia occidentale, la Lombardia, il Lazio e la Calabria. I sigilli sono stati apposti ai patrimoni riconducibili a Vito Nicastri, 57 anni di Alcamo (Trapani), imprenditore leader nel settore della produzione di energia fotovoltaica ed eolica. Nicastri, coinvolto, dicono gli investigatori, in numerose vicende, anche di rilievo penale, si sarebbe “relazionato costantemente con esponenti di Cosa Nostra”. Le indagini economico-finanziarie, condotte dalla Dia, hanno consentito, secondo l’accusa, di stabilire che la posizione di vertice nel settore dell’energia alternativa da parte dell’imprenditore è stata acquisita grazie alla “contiguità consapevole e costante agli interessi della criminalità organizzata”. Nicastri secondo la Direzione investigativa antimafia “attraverso una tumultuosa dinamica degli affari ha intrattenuto rapporti anche con società lussemburghesi, danesi e spagnole”. Per gli inquirenti “tale vicinanza ai più noti esponenti mafiosi, ha favorito la sua trasformazione da elettricista a imprenditore specializzato nello sviluppo di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, facendogli assumere una posizione di rilievo nelle regioni del Meridione”.

“Antonio Manganelli sarebbe felice di questa operazione, difficile e impegnativa, che ha portato alla confisca di oltre un miliardo e trecento milioni di beni ad un personaggio dell’area grigia di Cosa Nostra, in una terra difficile com’é il trapanese”. Lo afferma il direttore della Direzione investigativa antimafia Arturo De Felice che vuole dedicare al capo della Polizia, recentemente scomparso, il successo di oggi. E aggiunge: “E’ stato Manganelli a credere nella Dia e a volerla rafforzare”. “E’ una bella giornata – dice De Felice, parlando dell’operazione di polizia – perché al di là dell’importo consistente sequestrato, il più alto mai raggiunto finora, si é riusciti ad arrivare a colpire un personaggio ritenuto prestanome di Matteo Messina Denaro, attraverso un’attività certosina su migliaia di conti correnti che ci ha portato a ricostruire il fitto reticolo patrimoniale di Vito Nicastri degli ultimi trent’anni e di conseguenza la consistente sperequazione tra i beni posseduti e quelli dichiarati”.

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  • Video poesia musiccata e recitata, dedicata agli Eroi della D.I.A.
    ...contro le mafie SEMPRE!!!!

    http://youtu.be/EU8yEbG91oM

    I mafiusi ro vientu - I mafiosi del vento.

    Caricato in data 05/nov/2011

    E girunu... girunu... girunu...
    iu 'nu capisciu?
    Chi ci fanu 'dduocu supra si cosi?
    Cu c'ia misu?
    Quannu c'ia na misu?
    Chi mi stannu a significari?
    M'a 'ccu siervunu veramenti si cosi?
    Unni ieru a finiri lu beddu viriri
    ri li costi, ri li templi e di li vadduni
    ri la nostra terra biniritta?
    Li ma niputi mi riciunu
    ca è na cosa bona
    nu fa 'quinamentu
    e serbi a paiari chiù picca
    li spisi ra currenti.
    Ma 'nveci iu, sugniu cummintu,
    e nuddu mi lu leva ri la testa,
    ca rarrieri a sti pali cu li ali
    c'auceddi fanu scantari
    ci stannu sempri iddi i tinti
    e i craunari... (.)

    Traduzione dalla lingua siciliana.
    -- I mafiosi del vento dei monti Iblei ed oltre

    E girano... girano... girano...
    Io non capisco?
    A cosa servono quelle cose lassù?
    Chi le ha costruite?
    Quando le hanno costruite?
    Quale è il loro significato?
    Ma, a chi servono veramente quelle cose?
    Dove è andato a finire il belvedere
    delle coste delle creste e delle valli
    della nostra terra benedetta?
    I miei nipoti mi dicono:
    che sono cose buone
    non inquinano
    e servono a pagare di meno
    le spese della corrente elettrica.
    Ma invece io sono convinto,
    e nessuno può togliermelo dalla testa,
    che dietro a questi pali con le ali
    che gli uccelli fanno spaventare
    ci stanno sempre loro
    i mafiosi e gli uomini di malaffare (politico-bancario-massonico)... (.)

    (.) elementi che agiscono nell'ombra, collusi con la mafia per fare affari loschi.

    Testo di: Salvatore Azzaro da Giarratana, Poeta e Cantautore, impegnato contro le mafie.

    NOTA DELL'AUTORE.
    Bisogna vigilare sempre e non abbassare la guardia. Anche gli ultimi arresti della DIA (Direzione Investigativa Antimafia), confermano che "cosa nostra" ha messo la mano assassina nell'affare eolico, senza guardare in faccia nessuno, neanche le rotte migratorie degli uccelli e il paesaggio siciliano. "Diamo a Dio quello che è di Dio e a Sgarbi, quello che è di Sgarbi", che in tempi non sospetti, con grave rischio alla propria incolumità, ha denunciato con coraggio e contro "tutti", l'arroganza mafiosa e l'addormentamento politico-istituzionale. Bisogna stare attenti perché le mafia, nelle energie alternative hanno visto una facile fonte di lucro e cavalcando l'onda "saggia e giusta" di chi ha rispetto per l'ambiente, ne vorrebbe approfittare (vds finanziamenti europei in materia). Non permettiamo loro di vincere. Vigiliamo sempre e curiamo le energie alternative. Chi fa del male agli animali e all'ambiente, non può fare del bene all'Uomo.
    Noi in Sicilia, purtroppo, abbiamo avuto già esempi di speculazione sull'energia. Basta ricordare, un esempi fra tanti, l'industria Petrolchimica che ha fagocitato tutta la costa di Siracusa in direzione Priolo Gargallo e oltre. Una delle più belle coste siciliane "distrutta per sempre". E pensare, che legenda vuole, che proprio da quelle coste, il grande siracusano Archimede incendiò con i suoi straordinari specchi ustori, le navi degli invasori romani, sconfiggendoli. Vigiliamo sull'esatto uso e sfruttamento delle energie alternative.
    Salvatore Azzaro.

    • Bravo Azzaro.
      Però il detto è "Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio" ...... penso che la peggior mafia sia quella dei colletti bianchi e dell'intellighenzia che utilizza il cavallo (soldi e gloria)fornito dal signore (il potente corrotto e corruttore di turno) per lanciare la propria lancia (cultura e capacità) contro i mulini a vento e mai contro quel mulino edificato dal signore.

      Libero 22.

  • L’indagine della Dia conferma ciò che noi di Italia Nostra abbiamo sempre sostenuto: ovvero che la pervasiva, indiscriminata affermazione dell’eolico in Sicilia, nel Mezzogiorno d’Italia, ha costituito negli ultimi anni una delle più potenti speculazioni affaristico mafiose, un ulteriore, grave elemento di degrado, di depauperamento del paesaggio e dell’identità nazionale.

    Leandro Janni
    Presidente del Consiglio Regionale Italia Nostra Sicilia
    Coordinatore nazionale dei Consigli Regionali di Italia Nostra

    • Come i meteorologi hanno confermato il vecchio detto popolare "cielo a pecorelle acqua a catinelle ".
      Dove ci sono grandi interessi, spesso, dietro c'è la mafia, ovvio ... niente di nuovo sotto la pioggia.
      Un plauso alla DIA.

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