Imputati in questo processo erano anche l’ex capo area della Calcestruzzi, poi divenuto collaboratore di giustizia Giovanni Laurino, cui sono stati inflitti 3 anni e 6 mesi per frode in pubbliche forniture e illecita concorrenza in continuazione coi 10 anni di reclusione comminati per associazione mafiosa nel processo scaturito dall’inchiesta “Odessà, e il boss di Caltagirone Ciccio La Rocca condannato a due mesi di isolamento diurno (era accusato di illecita concorrenza aggravata) che si aggiungono all’ergastolo per associazione mafiosa e omicidio che gli era stato comminato in altri processi. Il processo prendeva in esame capi d’accusa in relazione ai lavori sulla Diga foranea Porto isola e il palazzo di giustizia di Gela. Per altre opere contestate dall’accusa, tra cui la galleria Pozzo Minneria, lo svincolo di Castelbuono dell’A20, lo scorrimento veloce Licata-Torrente Braemi, le accuse sono cadute in prescrizione perché i fatti sono avvenuti precedentemente al 2007. Il Tribunale ha inoltre riconosciuto parziali risarcimenti alle parti civili: al Comune di Gela 100 mila euro più i danni patrimoniali che verranno stabiliti dal tribunale civile; all’impresa Ricciardello 1.000 euro di danni patrimoniali. Per il Consorzio autostrade l’entità del risarcimento verrà stabilito dal giudice civile. Saranno, inoltre, risarcite a tutti le spese in giudizio per complessivi 8.700 euro. Nessun risarcimento, infine, è stato riconosciuto all’Anas perché i fatti sono prescritti. (ANSA)