Addio a Pietro Mennea, re della velocità azzurra

ROMA – E’ morto stamattina in una clinica a Roma, all’età di 61 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e per anni primatista mondiale dei 200 metri. Da tempo lottava con un male incurabile.
Era il più grande corridore italiano, detentore del record europeo sui 200 metri piani: li corse in 19,72 alle Universiadi di Città del Messico del 1979, e tutt’ora nessun atleta bianco ha saputo fare meglio. Mennea era nato a Barletta nel 1952. Durante la sua carriera vinse tre medaglie olimpiche (un oro a Mosca e due bronzi), due medaglie ai mondiali (un oro e un argento), sei medaglie agli europei (tre ori, due argenti e un bronzo), un oro agli europei indoor, cinque ori e due bronzi alle universiadi e cinque ori ai giochi del Mediterraneo. Mennea era laureato in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Scienze dell’educazione motoria e Lettere: aveva studiato molto dopo aver lasciato lo sport e faceva l’avvocato, il docente universitario e il commercialista. Dal 1999 al 2004 era stato parlamentare europeo, prima con l’Italia dei Valori e poi con Forza Italia. Insieme a sua moglie ha fondato una ONLUS dedicata ad attività di beneficenza e solidarietà.

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  • Ha anticipato pure i tempi politici!

    "Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
    nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"

    "quando fai passi da gigante
    e la strada si trasforma
    in un mantello
    dove corri
    troppo v'loce....."

    Da vivi bisognerebbe agire come da morti?

  • Vincente nell'atletica come nella vita: la rimonta e la vittoria sui 200m alle olimpiadi di Mosca dovrebbero essere presi ad esempio di come la forza di volontà sia quel qualcosa in più per raggiungere i traguardi che ci si è prefissati.

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