ICS all’amministrazione:”Non prolungate l’agonia abbiate il coraggio di dimettervi”

CALTANISSETTA – La politica può definirsi etica quando non lascia indietro nessuno, quando è in grado di “prendersi cura” del cittadino, ascoltandone le necessità, per fornire adeguate risposte materiali ed immateriali (vicinanza, comprensione, sostegno, speranza, ecc….).
Però, nella nostra città, da parte di chi ci amministra, l’azione politica, specie verso chi è in difficoltà, sembra essere declinata come una modalità contabile, i cittadini non considerati come persone, ma sono elementi numerici che non possono più gravare sul bilancio comunale.
Questo, in sostanza, è il tono dell’intervento dell’assessore Firrone per quel che riguarda l’assistenza domiciliare ai disabili e, più in generale, l’indirizzo che l’amministrazione Campisi sta portando avanti nella gestione dei servizi al cittadino.
Quando si opera politicamente occorre avere una visione organica delle priorità, testimoniando, non a parole, comportamenti di coerenza, trasparenza e senso di responsabilità.
Ma, dopo la presa di posizione dei cittadini ed alla schietta denuncia del suo predecessore, Prof. Maurizio Averna, che con un esemplare gesto di coerenza, a suo tempo, si dimise per l’impossibilità di portare avanti una seria programmazione dei servizi sociali, come risponde l’integerrimo Assessore Firrone? Si duole perché qualcuno vorrebbe innescare “speculazioni politiche di basso profilo”!
Forse, l’assessore Firrone soffre di amnesia e, quindi, è bene ricordargli, ricordandolo anche al suo sostenitore consigliere comunale Giuseppe Cigna, macchinatore dell’accordo col duo Pagano-Campisi, che entrambi sono stati eletti per la lista del Movimento “Intesa Civica Solidale” che aveva proposto un programma elettorale, con la candidatura di Giovanni Ruvolo a Sindaco, che prevedeva proprio un modus operandi diametralmente opposto a quello che stanno sostenendo.
Nel programma elettorale di Intesa Civica Solidale i servizi sociali erano il fulcro dell’intervento politico amministravo per far rinascere Caltanissetta. Nel nostro programma, non vi era spazio per prebende ad esperti, amici, voltagabbana o Scilipoti di bassa lega.
Nel nostro programma era chiaramente scritto che sulla gestione del bilancio dovevano essere i cittadini a stabilire le priorità.
Caro Assessore Firrone e caro Sindaco se veramente amate Caltanissetta abbiate la coerenza di abbattere il muro di ipocrisia dietro il quale si cela tutto il fallimento di quasi quattro anni di “politica degli inciuci”.
E’ proprio di inciuci che si deve parlare se dopo gli scempi di questa Amministrazione anche l’opposizione in consiglio comunale, che ricordiamo essere maggioranza numerica, non ha portato a compimento la sbandierata mozione di sfiducia.
Dove sono i consiglieri comunali del PD, dell’MPA, dell’UDC, dell’API, del nuovo movimento di Crocetta il megafono o chi si nasconde nel gruppo misto? Effettivamente con tutti i cambi di casacca che ci sono stati, forse, si sono persi pensando ai loro interessi o sono impegnati a racimolare qualche voto per i loro “notabili” alle elezioni politiche.
Smettetela, la città sta morendo!
Seguire un copione troppo vicino alle esigenze di “pochi” può determinare scrupoli di coscienza in chi si avvicina alla politica con spirito di servizio e potrebbe spiegare l’elevato turnover di assessori che si sono avvicendati in questi anni di amministrazione Campisi, ma i cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere.
Quindi, dopo le amare considerazioni, vogliamo avanzare all’Amministrazione alcune domande. Forse è inutile, ma lo facciamo lo stesso, quindi: quali sono i servizi socio-assistenziali che vengono ritenuti essenziali e che dovrebbero essere garantiti con continuità?
Perché alcuni servizi prevedono la compartecipazione, mentre altri non hanno adottato tale criterio?
Perchè non sono stati esitati tutti i bandi presenti nella precedente triennalità della 328?
Abbiate la consapevolezza che i cittadini, stanchi delle pantomime, attendono solo gesti di responsabilità. Non prolungate l’agonia abbiate il coraggio di dimettervi e lasciare ai cittadini la possibilità di creare le condizioni per nuove prospettive.

​​ Movimento “Intesa Civica Solidale” per il Polo Civico

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  • Mi chiedo, esiste la verità! Esiste chi ne fa uso? Forse sì, giacché c'è chi porta alla ribalta, scrivendo, le incompetenze dei ns. amministratori. I quali pressati dal taglio sulla spesa pubblica, praticata dal Governo Nazionale e Regionale, che si è ormai tangibilmente abbattuta sui comuni, come il Nostro, su NOI, tentano, di tenere saldo, nell'interesse collettivo e non di parte, le sorti di questa cittadina, e di chi vi abita.
    Certo il tempo delle vacche grasse è finito, però questi nostri amministratori, perché come sempre si è fatto, non continuano a spendere a dritta e a manca, o se preferite a destra e a sinistra, portando i conti del comune "fuori-bilancio ", ovvero indebitandolo, come per decenni altri appunto hanno fatto? Tanto chi pagherà, è "PANTALONE”, NOI quindi, NOI TUTTI PERÒ, un po’ per ciascuno, tanto siamo in tanti, che ci fà!
    E sì, questi amministratori non ci sanno fare, che politici sono! E poi che centrano loro con il bilancio, i conti, le tasse, gli stipendi dei dipendenti comunali, si che ci azzeccano loro, che adesso si occupano di sanare i conti, e razionalizzare la spesa pubblica per mantenere quei servizi collettivi in bilico tra mantenerli o chiuderli per scarsità di fondi? Non si dovrebbero occupare, bla-bla-bla, di politica, della politica del consenso, costi quel che “costa”?
    E sì la verità, la verità sta in chi aguzza l’intelletto e cavalca il disaggio sociale, il disaggio soggettivo proprio di chi non ha sfruttato i propri “talenti” per assolvere l’affidatogli gravoso compito.
    In tempi in cui l’abdicazione e alla ribalta del mondo, non possiamo ora pensare di assimilare le “rinunce locali” dettate da imperizia, alle complessità di un dotto Stato, retto da dotto “Sovrano”.
    E sì, la verità nel dire e nel fare. Nel dire, per disorientare i cittadini dirottandoli verso l’eufemistica ingordigia del consenso, nel fare, per portare l’eufemistica “acqua” dalla sorgente alla propria parte. Screditando. Verità, sic, che fine hai fatto!

  • Scusate ma,a vostro avviso, in questa città è rimasto qualche partito o cittadino degno di vivervi al di fuori di voi e della vostra arca di Noè ormai vuota? che dire?
    Purché non escano fuori di senno, Ruvolo e Pilato santi subito.........!

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